https://www.youtube.com/watch?v=o7EV1V7VFS8
Parla a Speciale tg1 Carmelo Musumeci, condannato all’ergastolo ostativo (senza permessi nè benifici per buona condotta) che ha risposto per iscritto ad un’intervista televisiva non autorizzata dal ministero della Giustizia
Notte da ergastolano
di Carmelo Musumeci
Oggi è scattato l’orario invernale e ci hanno chiuso il blindato alle diciannove invece che alle ventidue: appena sentiamo il rumore del primo blindato ci affacciamo tutti ai cancelli per scambiarci la buonanotte e per un attimo sembra di essere allo stadio fra le urla e le grida che ci mandiamo dalle celle più lontane.
Subito dopo che chiudono il mio blindato mi guardo attorno e non so cosa fare, questa sera non c’è nulla da vedere alla televisione e non ho neppure voglia di leggere. E chissà perché sorrido pensando al rito stupido della buonanotte che ci scambiamo tutte le sere, in particolar modo con il compagno che sta di fronte a me, pure lui ergastolano. Che buona notte mai potrà essere… la nostra, semmai, potrà essere una notte eterna, ma non certo buona.
(…)
È facile, basta prendere un lenzuolo, tagliarlo, farci delle corde, legarlo alle sbarre… hai la libertà a portata di mano, o meglio, di collo. Il mondo là fuori per te è morto, ti è rimasto solo l’aldilà.
(…)
Accendo la radio e, combinazione del destino, stanno trasmettendo una canzone triste di Fabrizio De André: “Quando hanno aperto la cella era già tardi perché con una corda al collo freddo pendeva Michè… tutte le volte che un gallo sento cantar penserò a quella notte in prigione quando Michè s’impiccò… però adesso che lui s’è impiccato la porta gli devono aprir…”.
Penso a tutte le notti inutili che ci saranno come questa e rifletto che la mia vita in questo mondo è finita, posso solo provare a vivere nell’altro mondo. Cicerone diceva: «Se ci sei tu non ci sarà la morte, quando invece ci sarà la morte non ci sarai tu». Quindi come farei a vivere nell’altro mondo se non credo che esiste l’aldilà…
(…)
Vigliacco, ma che stai facendo? Pensi a mangiare? Non hai le palle, fai questa cazzo di corda e mettitela al collo, ci leviamo il pensiero e ce ne andiamo, non mi dire che preferisci vivere anni e anni dentro una gabbia che volare in cielo, vedere le stelle…
Che male c’è andarsene nell’aldilà a stomaco pieno…
Prendo una decina di pomodorini, uno spicchio d’aglio, li cuocio dieci minuti, poi aggiungo olio d’oliva e basilico, e mentre rimetto il resto del basilico sulla finestra mi viene in mente che se domani non ci sono è meglio che lo consumi tutto.
L’acqua bolle, mentre sto mettendo il solito etto di spaghetti penso che nell’aldilà non c’è bisogno che mantenga la linea e ne calo due etti.
(…)
Non è che stai facendo tutta questa sceneggiata per trovare la scusa di mangiare più delle altre sere?
(…)
Questa notte il dolore è più forte delle altre notti.
Sì, sono pronto: mi convinco che questa notte mi sento così triste come non sono mai stato, lego la corda alle sbarre della finestra, salgo sullo sgabello, mi metto il cappio al collo… e penso alla mia famiglia.
(…)
Vivranno meglio, non ti preoccupare.
(…)
Suicidarsi è peccato!
Ora non trovare stupide scuse, ti ricordo che sei ateo e che non credi in Dio.
Sì, ma metti il caso che esiste?
Be’! Se è buono come dicono ti perdonerà e ti manderà in paradiso. Un grande filosofo ha scritto che sicuramente l’inferno è vuoto perché Dio è così buono che non ci terrà dentro nessuno.
Non vorrei, con il culo che ho, che iniziasse con me, scapperei da un inferno per entrarne in un altro.