ORE 21:13 — LIBIA, PRODI : l’ISIS ALLE PORTE…” UN’INTERVISTA DI PRODI AL FATTO QUOTIDIANO DI OGGI–

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/15/libia-prodi-lisis-alle-porte-colpa-delloccidente-situazione-prevedibile/1427442/

 

Libia, Prodi: “L’Isis alle porte? La colpa è dell’Occidente. Situazione prevedibile”

Libia, Prodi: “L’Isis alle porte? La colpa è dell’Occidente. Situazione prevedibile”

Mondo

L’ex premier torna sul conflitto del 2011: “Dopo Gheddafi bisognava mettere tutti attorno a un tavolo, invece ognuno ha pensato di poter giocare il proprio ruolo. C’erano interessi economici. Ora occorre far sì che tutti gli interlocutori si confrontino e si impegnino  in un lavoro comune Egitto e Algeria.Non c’è altra via che non produca una situazione ancora più catastrofica di quella attuale”


di  | 15 febbraio 2015

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“Una catastrofe per colpa nostra, dell’Occidente“, ripete Prodi. Altro che Iraq, Siria e Kobane. Le bandiere nere del Califfato    islamico sventolano a trecento chilometri dalle coste italiane di Lampedusa, Paolo Gentiloni invoca l’intervento armato, perché “la situazione si sta deteriorando”, e viene citato dalla radio dell’Isis come “ministro nemico dell’Italia crociata”.

 

Romano Prodi, ex premier, ex presidente della Commissione europea, già inviato speciale dell’Onu per il Sahel e padre della Fondazione per la collaborazione dei popoli, conosce bene il dossier Libia: “Non era difficile prevedere che si sarebbe arrivati a questo punto, davvero non lo era neppure nel 2011”.

 

Presidente, adesso che cosa bisogna fare?


Cosa bisogna fare non lo so. Oggi non lo so più, mi creda. So bene quanto si sarebbe dovuto fare dopo la caduta di Gheddafi. Bisognava mettere tutti attorno a un tavolo, invece ognuno ha pensato di poter giocare il proprio ruolo.


Cosa intende?


Si è preferito credere che un primo ministro (il primo nel 2011 fu Mahmud Jibril al-Warfali, ndr) e un parlamento legittimi potessero risolvere le cose da soli, facendo finta di non vedere che la situazione era compromessa in partenza, che alcune fazioni armate avrebbero finito per esser lasciate a loro stesse. Ma il primo ministro non ha mai avuto un potere reale sul territorio.

 

 

qui l’intervista si interrompe per noi, possiamo leggerla nel link che abbiamo messo proprio all’inizio…

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