ore 09:56 ERNESTO RAGAZZONI —1870 / 1920 — LA BALLATA ELEGIACA DEL ::: LUNGO-CUPO-CIECO-BIECO- TRISTE VERME SOLITARIO-TANTO SOLITARIO COME …” solitario è il soldo, o duolo, / del tapin ch’àun soldo solo…” DA DONATELLA D’IMPORZANO—che meno male che c’è lei ad assisterci :: :: RAGAZZI, SE NO ERAVAMO FUORI DALL’ALTA MODA / SCOPERTE LETTERARIE ” QUENTE / HOT /SUPERCALDE ” / ” pezze ” d’appoggio sotto—ORMAI L’ITA (così in Internet) E’ LA NOSTRA TERZA LINGUA–LO SPAGNOLO-PORTOGHESATO FA ANCHE LUI ( HIT -HOT-HIT ! )—” LE VENE APERTE DELL’AMERICA LATINA ” (galeano, 1971) –INSOMMA RAGAZZI, NELLA NOSTRA SVILITA-SBIADITA EUROPA – VA DI MODA …TUTTO QUELLO CHE ANCORA HA UN SANGUE CALDO DI VITA /// CHE CIRCOLA “furioso” // CHE LOTTA PER LA SUA ” DIGNITA’ “– // OGGI ” I nostri MIGLIORI / ARISTOI ” SONO ANDATI A “BRUCARE” UN PO’ DI GRECIA FRESCA SUL POSTO….! COME SONO TORNATI ? DI BOTTO A VENA CALDA DIREI DI UNO “NOSTRO” : “SCEMO!”

 

 

ATTENZIONE RAGAZZE E RAGAZZI + IL CAVALLO –SOTTO QUESTA

SPINTA

” HITO-HOTO -HITO ”

A NON USCIRE DALLE FINESTRE!

LA NEVE NON E’ COSI’ ALTA!

[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2015/02/Richard-Wagner-Cavalcata-delle-Valchirie.mp3|titles=Richard Wagner – Cavalcata delle Valchirie]

 

 

Solitario sulla vetta
della torre antica è il passero
solitario. E’ la vedetta
solitaria in cima al cassero,
solitario è il soldo, o duolo,
del tapin ch’ à un soldo solo,
solo andava il cieco inerme
e ben noto Belisario,
ma il più sol di tutti è il verme
lungo verme
cupo verme
cieco verme
bieco verme
triste verme solitario.

Tutte l’altre creature
hanno moglie od hanno figli:
i canguri han le cangure
i conigli han le coniglie,
l’api accoppiansi nell’aria
e persin la dromedaria
tra le sabbie nude ed erme
ha il fedele dromedario.
Il più sol di tutti è il verme
lungo verme
cupo verme
cieco verme
bieco verme
triste verme
solitario.

 

 

Elegia del verme solitario di Ernesto Ragazzoni. “Parole che ridono”, pag. 69ODRDEK EDIZIONIpp.200 –16 euro

 

 

Ernesto_Ragazzoni (Orta Novarese, 8 gennaio 1870 –
Torino, 5 gennaio 1920) è stato un poeta e giornalista italiano.

 

 

Qui giace Ernesto Ragazzoni D’Orta
nacque l’otto gennaio mille ed otto-
centosettanta”

“D’esser stato vivo non gli importa”.

 

 

 

 

 

 

le pezze calde su cui dovete assolu. appoggiarvi: ( neve -freddo )–ma attenzione! sono sceltissime e tagliate!

….

 

Il moderno era ben cominciato e il linguaggio aveva smesso da tempo di essere soltanto mezzo per qualcosa; già qualcuno aveva preso a divertircisi, a torcerlo e a forgiarlo, a provarci gran varietà di temi e di ritmi, a trarne ossimori e paradossi. Ma Ragazzoni, di più; e così ecco l’occultismo e il magismo andare a braccetto con le idee libertarie…”

(dalla prefazione di Lorenzo Mondo )

 

 

—lo scrittore novarese rimane sconosciuto ai più. Non ha certo giovato la scelta di Ragazzoni di operare sistematicamente una sorta di svalutazione della propria opera, riservata per principio alla sola oralità (“Le mie invisibilissime pagine”, volatili per definizione e per vocazione, ebbe a definire lo stesso Ragazzoni dei suoi scritti in un articolo del 1919), una scelta solo in parte ritrattata da un parzialissimo salvataggio ‘per uso interno’, esteso a ‘un ristrettissimo mondo coltissimo di intellettuali e buongustai’ e comunque sempre mediato da un’oralità improvvisata a partire da brevi canovacci, accenni, appunti. D’altronde il Ragazzoni poeta era anche il Ragazzoni giornalista che, inviato dal quotidiano “La Stampa” al seguito delle truppe italiane in Tripolitania, spediva cartoline agli amici anziché corrispondenze dal fronte, suscitando l’ira del suo direttore.

David Frati (21-05-2005)

 

 

 

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