nota:
Costantino Mortati
Costantino Mortati è considerato unanimemente uno dei più importanti costituzionalisti del nostro Novecento. Docente a Messina, Macerata, Napoli e Roma, partecipò ai lavori della Costituente e fu giudice costituzionale. Vero e proprio ‘classico’ del pensiero giuspubblicistico, il suo studio La Costituzione in senso materiale (1940) rappresenta ancora oggi un punto di riferimento obbligato, non solo per il cultore del diritto pubblico ma anche per il giurista tout court.
testo di wikipedia
La democrazia deliberativa è una forma di governo democratica, nella quale la volontà del popolo non viene espressa tramite l’elezione di rappresentanti (democrazia rappresentativa), ma direttamente dal popolo stesso, tramite la cosiddetta deliberazione.
La teoria della democrazia deliberativa dice che, per la soluzione dei problemi di decisione politico-amministrativa, si devono creare delle assemblee alle quali possa partecipare ogni singolo cittadino, nelle quali i cittadini vengano informati da esperti riguardo al problema in gioco, e nelle quali i cittadini possano discutere tra di loro, difendendo le proprie posizioni. La caratteristica veramente importante è che, almeno nella teoria, la decisione può essere presa solo quando tutti i partecipanti alle arene trovano un accordo. Dal punto di vista teorico anche solo un dissenso dovrebbe far continuare la discussione.
Ovviamente nei casi reali non ci si può permettere, per problemi di tempo, di aspettare una soluzione che sia condivisa da tutti, almeno se si escludono assemblee con pochissimi partecipanti. Si trovano quindi delle soluzioni pratiche approssimate. Esistono comunque dei paesi, specialmente in Sudamerica, dove questo tipo di democrazia viene regolarmente utilizzata per la gestione delle amministrazioni locali.
La teoria della democrazia deliberativa è fondamentale per Habermas e Costantino Mortati[1]. È comunque concettualmente nota a John Rawls, John Dewey e Hannah Arendt. Alcuni risalgono più indietro nel tempo, evocando John Stuart Mill e Jean-Jacques Rousseau.
L’espressione è presente, tuttavia, per esteso per la prima volta in un saggio moderno di Joseph Bessette (Deliberative democracy. Tha Majority Principle in Repubblican Government, pubblicato nel 1980 dall’American Enterprise Insitute nella raccolta di saggi dal titolo How Democratic is the Costitution?)
Note
- ^ Cfr: La persona, lo Stato e le comunità intermedie, Mortati, 1971
Bibliografia
- Dario Alberto Caprio, La Democrazia sussidiaria, Nuova Editrice Mondoperaio, Roma 2012
- Sulla democrazia deliberativa: giochi preferenze, consenso, Curini, 2003
- Paradossi della democrazia deliberativa, Regonini, 2005
- Democrazia deliberativa e democrazia partecipativa, Bifulco, 2009
- Habermas in Fatti e norme
- Habermas in L’inclusione dell’altro, edito in Jura gentium.