ore 09:20 “DUE CITTA’ PULITE COME LA SVIZZERA!” —SONO IN SICILIA ED E’ PAROLA DI UN SICILIANO DOC, CHE DISCENDE DAI NORMANNI, ED E’ + MILANESE DOC // FA QUINDI DOC-DOC! E SULLA TESTA TOC – TOC– ——DA ERICE SONO SCIVOLATA BREVEMENTE SULLA SPIAGGIA DI S. VITO———CHE SPLENDIDA SCIVOLATA! “ANCOA”, DIREBBE NICO

 

chiara: la musica in fondo “è fuori” dalla Sicilia: una ricerca nella memoria di tanti anni fa: se ci fosse il solito quarto di uno—interessato,  felice di sentirlo insieme. chiara di domenica

 

 

 


UNA E’ ERICE

E L’ALTRA E’ TAORMINA… (FRA UN PO’…)

 

INVECE MILAZZO…(lascia presentire orrori nella voce… poi sembra che gli hanno fatto pagare un totano tre volte tanto—al ristorante—non al mercato)

 

LA SPIAGGIA  CHE VI MOSTRO SUBITO QUI SOTTO E’ “TONNARA DI BONAGIA” E 5 CM. PIU’ IN QUA E 5 PIU’  IN LA’!  (VEDI CARTINA)

 

 

Map of Sicilia

 

ERICE E’ UN COMUNE DI MENO DI 30.000 ABITANTI IN PROVINCIA DI TRAPANI— IL CENTRO CITTADINO, DI SOLI 512 ABITANTI, E’ POSTO SUL MONTE ERICE, MENTRE LA MAGGIOR PARTE DEGLI ABITANTI SI CONCENTRA NELLA FRAZIONE DI CASA SANTA, ATTIGUO A TRAPANI. IL NOME DI ERICE DERIVA DA “ERIX”, UN PERSONAGGIO MITOLOGICO, FIGLIO DI AFRODITE E DI BOOTE, UCCISO DA ERACLE.

 

 


DAL MONTE ERICE SI PUO’ AMMIRARE IL GOLFO DI TONNARA CHE DEVE ESSERE SEDE—LI’ O POCHI METRI DOPO–DI LOCALITA’ TURISTICHE DA COME – SU INTERNET – SIETE ASSALITI DA ALBERGHI ECC.

 

 

SPIAGGIA DI S. VITO LO CAPO –LUNGHEZZA  3 KM  (PR. TRAPANI)

(QUESTA SEMBRA LA PERLA TRA TANTE PERLE)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

la Matrice con il suo rosone gotico

 

 

 

 

 

 

 

il castello

 

 

interno della Matrice

 

 

 

via S. Carlo

 

 

 

particolare del castello del Balio

 

 

 

 

 

vista su monte Cofano

 

 

 

 

trapani vista dal castello

 

 

 

 

 

 

piantina delle mura di erice–

 

 

 

Earl Hines and his Orchestra – Sensational Mood  registrato nel 1930—in HD come si fa a sentirlo?

 

https://www.youtube.com/watch?v=_DW7sqWkozw

 

 

 

 

 

Earl HINES & Vic DICKENSON – La grande parade du jazz 1976–

E’ stato un avvenimento storico, ma non si riesce a sapere “chi suonava cosa”!

 

https://www.youtube.com/watch?v=gUwyKQmssY4&spfreload=1


 

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2 risposte a ore 09:20 “DUE CITTA’ PULITE COME LA SVIZZERA!” —SONO IN SICILIA ED E’ PAROLA DI UN SICILIANO DOC, CHE DISCENDE DAI NORMANNI, ED E’ + MILANESE DOC // FA QUINDI DOC-DOC! E SULLA TESTA TOC – TOC– ——DA ERICE SONO SCIVOLATA BREVEMENTE SULLA SPIAGGIA DI S. VITO———CHE SPLENDIDA SCIVOLATA! “ANCOA”, DIREBBE NICO

  1. Donatella scrive:

    Ad Erice fanno dei dolci con la pasta martorana ( pasta di madorla) davvero eccezionali. Ci sono stata qualche anno fa, ma, ahimè, non ho visitato il castello. I mie parenti odiano i castelli perché in genere si deve fare la fatica di salirvi a piedi. Per quanto riguarda la pulizia delle città, ho visto un documentario su Geo che faceva vedere una piccola città della Sicilia dove la raccolta differenziata porta a porta la facevano, invece che per mezzo del camion, con due asinelli bellissimi. Il che vuol dire salvare asino e rumenta, complimenti!

  2. Donatella scrive:

    L’asinello mi fa venire in mente il presepe, il presepe i dieci comandamenti, magistralmente e affettuosamente illustrati da Benigni. Prendo uno stralcio da un articolo di Marco Politi sul ” Fatto” del 18 dicembre 2014: “…si potrebbe dire che la passione straordinaria con cui milioni di italiani hanno seguito per due serate la narrazione di Roberto Benigni sui dieci comandamenti, è il segno di un insopprimibile bisogno popolare di ritrovare chi dà voce ad un’antica legge iscritta nel cuore degli uomini. Un criterio di riconoscibilità del bene e del male, che spazzi via almeno per una sera gli incantesimi di ciarlatani, azzecagarbugli, manovrieri di ogni tipo…questa Italia rivela la ricerca di un senso della vita, delle basi dello stare insieme, un desiderio di segnali di orientamento che i ceti dirigenti sono incapaci di dare. La stessa volontà di capire le ragioni dello stare uniti sotto il tetto di una medesima “patria”… La sua ( di Benigni) maestria è consistita nel rispondere a questo bisogno profondo- che separa l’Italia del ” così non si fa” da quella del ” tanto lo fanno tutti”- con un racconto sostanzialmente laico, plastico, terreno, in cui Dio non è un’astratta costruzione teologica… ma ritrova i tratti fortemente umani dell’Essere che parla a tu per tu con l’uomo, che viene in suo soccorso. Lo trascina via dalla terra della schiavitù e lo libera dalla tirannia dei Faroni antichi e moderni…”

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