ore 22:55 DA REP, DI IERI / INTERVISTA A PIZZAROTTI: “AL MOVIMENTO SERVONO I TEMI DA APPROFONDIRE CONFRONTANDOSI, PARLANDOSI E UNA SQUADRA: DI MAIO E’ BRAVO, MA UNA PERSONA SEMPLICEMENTE NON BASTA, SI DEVE FARE UNA SQUADRA”

[audio:https://www.neldeliriononeromaisola.it/wp-content/uploads/2014/10/Eddie-Cochran-Sittin-in-the-balcony.mp3|titles=Eddie Cochran – Sittin in the balcony]

 

 

Pizzarotti, sfida a Grillo “Ormai la leadership è diventata un problema”
ANNALISA CUZZOCREA
ROMA .
sarà un selfie? foto magnifica!

«C’è un problema di leadership nel Movimento. Un problema che va affrontato». Federico Pizzarotti depone la corazza. Dopo il suo intervento all’assemblea dei sindaci d’Italia nell’aula di Montecitorio, dopo aver dribblato i cronisti con frasi di circostanza sulla sua esclusione dal palco del Circo Massimo, il sindaco di Parma si rifugia in un ristorante poco distante dalla Camera. È a tavola con altri 3 sindaci a 5 stelle: Antonio Cozzolino di Civitavecchia, Fabio Fucci di Pomezia, Marco Fabbri di Comacchio (l’unico che ha partecipato alle scorse elezioni provinciali contravvenendo alla decisione dei capi). Con loro, i deputati emiliani Mara Mucci e Matteo Dall’Osso (non c’è invece l’astro nascente Filippo Nogarin, il sindaco di Livorno che ha già conquistato le simpatie di Grillo e Casaleggio). Si parla di lavoro: spoil system, partecipate statali, problemi di bilancio. Si cerca di fare rete: «Non ci vediamo mai», lamenta Pizzarotti mentre corre all’appuntamento. Ogni tanto guarda lo smart watch (rigorosamente Android) che gli dice chi lo sta chiamando («Lo so, lo so, sembro Kitt di Supercar »). Dopo pranzo – finalmente, in mezzo ai tavoli – si ferma a rispondere alle domande.
Ha mandato degli sms ai dissidenti di Camera e Senato invitandoli a mollare Grillo? Ha scritto che il Movimento si sta sgretolando?
«Lo provino. Guardi, trovo singolare che si millanti di questi messaggini – che chi ne scrive racconta essere vecchi – proprio in questo momento. È una strana coincidenza, che se ne parli nel giorno in cui finisco sui giornali per la mia esclusione dal palco del Circo Massimo».
Sta dicendo che è una manovra dei vertici del Movimento?
«Sto dicendo che è strano. Non ho ben capito chi avrebbe rivelato che ho scritto una cosa del genere, e poi anch’io posso dire: Napolitano mi ha detto che…questo non vuol dire che sia vero».
L’ha rattristata essere estromesso dalla lista degli interventi?
«No. E dico sul serio. Sarò lì due giorni, sabato e domenica. Sarò al gazebo del comune di Parma a confrontarmi con chi vorrà farlo. Il Circo Massimo è lungo, grande, dispersivo, non era così che immaginavo la nostra festa. Ma avevo capito che si stava andando in questa direzione ».
Aveva chiesto che non fosse un’inutile passerella.
( Sorride) «Appunto. Non è di questo che abbiamo bisogno ».
Cosa serve?
«Serve parlare parlare parlare. Che non vuol dire raccontare cose da un palco. Vuol dire confrontarsi, scambiarsi esperienze, approfondire temi».
Eppure, scorrendo quella scaletta, tutti si sono meravigliati: ci sono il sindaco di Livorno, quello di Bagheria. Lei
no.
«Sono contento che la gente si stupisca. Questo è un bene. Io vado lì proprio per stare in mezzo alla gente».
Ha detto di recente che nel Movimento oggi ci sono le persone e non le idee, che si assiste a un ribaltamento rispetto agli inizi. Con Grillo non candidabile – come ha sempre detto di ritenersi avete un problema di leadership?
«Questo è esattamente il punto. Di questo bisognerebbe parlare. È una questione che va affrontata».
L’ultimo a prendere la parola domenica sarà Luigi Di Maio. Sarà lui a passare il microfono a Beppe Grillo, e il tema del suo discorso è «Il governo del M5s». Crede che sia un’incoronazione?
«Voglio aspettare il finale prima di dirlo, voglio vedere come finisce questa storia».
Cosa pensa di Di Maio?
«Penso che sia un ragazzo competente, ma al Movimento servono i temi, serve una squadra. Una persona non è sufficiente. Semplicemente non basta».
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1 risposta a ore 22:55 DA REP, DI IERI / INTERVISTA A PIZZAROTTI: “AL MOVIMENTO SERVONO I TEMI DA APPROFONDIRE CONFRONTANDOSI, PARLANDOSI E UNA SQUADRA: DI MAIO E’ BRAVO, MA UNA PERSONA SEMPLICEMENTE NON BASTA, SI DEVE FARE UNA SQUADRA”

  1. Donatella D'Imporzano scrive:

    Come sognavamo subito dopo le elezioni politiche, si sarebbe dovuto a tutti i costi cercare un’intesa coi 5 Stelle, erano gli unici a volere cambiare qualcosa, pure in mezzo ad un sacco di sciocchezze. Invece stiamo costruendo uno Stato sempre più autoritario e sempre meno rappresentativo.

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