LA BELLA OTERO NASCE NEL 1868 E MUORE NEL 1965

 

 

 

 

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  • La bella OteroRusconi, Milano 1980 di Massimo Grillandi, giornalista, scrittore e poeta

 

 

 

 

 

“Con un corpetto attillato e una gonna rossa scampanata che raggiungeva le caviglie Carolina mi apparve come un linguaggio vivente: la sua danza era messaggio, parola, allegoria.
Mi fece pensare subito all’amore carnale, al corpo a corpo nella danza amorosa; intuii l’enorme potenziale scenico di quella giovannissima donna che senza alcuna preparazione tecnica né allenamento attraverso le evoluzioni della danza richiamava ossessivamente alla mente il tortuoso ondeggiare del serpente tentatore.
Il suo corpo, i suoi gesti, il suo sguardo, il soffio vitale che emanava da lei arroventavano l’aria tanto che a un certo punto, preso da un impulso sconosciuto, le gridai: Basta, ora tu danzerai per me-!” (Sirius Legrànge, direttore di teatro, che la vide esibirsi , diciottenne sconosciuta in cerca di una scrittura.)

 

 

la vita io la leggo volentieri…curiosamente chi ha fatto la scheda (wikipedia) ha un tono moralistico dettato da ampia invidia…guardate voi!

 

 


 

 

UNA TRAVERSINA NEI PRATI…

GUARDATE VOI! LA GALIZIA CHE POSTO!

 

 

 

 

 

MARTINHO DA ARCADA- IL PIU’ ANTICO CAFFE’ DI LISBONA (META’ 700 CIRCA)

 

 

Nacque in una famiglia povera e di modesta condizione sociale a Pontevedra in Galizia, ma si trasferì ancora bambina, assieme ai familiari, a Santiago de Compostela dove iniziò a lavorare come domestica. Subì – a quanto rivelò in seguito – uno stupro all’età di 10 anni che la rese sterile, e a quattordici anni se ne andò di casa assieme al suo ragazzo e compagno di danza, Paco, per lavorare come cantante e ballerina a Lisbona.

Debuttò nel cabaret nel 1888 a Barcellona, trasferendosi subito dopo in Francia, dapprima a Marsiglia, e poi a Parigi dove divenne una stella delle Folies Bergère.

 

In pochi anni diventò una delle donne più celebri dell’intero continente, la ricercata etera e amante di molti uomini potenti e in vista dell’epoca, come il principe Alberto I di Monaco, il re Edoardo VII del Regno Unito, i reali di Serbia e di Spagna, i granduchi di Russia, Pietro e Nicola Nikolaevič, o il celebre scrittore Gabriele D’Annunzio.

Nel 1890 fu protagonista di una trionfale tournée negli Stati Uniti e, di ritorno a Parigi due anni dopo era ormai la star indiscussa dei palcoscenici; si presentava in scena con abiti sontuosi e gioielli che ne risaltavano le forme a sostegno della sua fama di donna conturbante e fatale. Uno dei suoi più celebri costumi di scena prevedeva che le fossero incollate delle gemme preziose sul seno, e si disse anche che le cupole dell’Hotel Carlton di Cannes, costruito nel 1912, fossero state modellate sulla forma dei suoi seni (Hahn, 2003).

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=gnBJJkuc5I8

 

IL FILM CHE VI PRESENTO NEL LINK SOPRA: 1898

Nell’agosto 1898, a San Pietroburgo, l’operatore cinematografico francese Félix Mesguich (che lavorava per la compagnia dei Fratelli Lumière) filmò uno spezzone di un minuto che mostrava un numero di danza della Otero (sulle note del “Valse Brillante”), facendo di lei probabilmente «la prima stella della storia del cinema». Nel filmato compariva anche un ufficiale dell’esercito zarista, e quando venne proiettato al music-hall Aquarium, lo scandalo fu tale che Mesguich venne espulso dalla Russia.[1]

Divenne molto amica della scrittrice Colette e della celebre ballerina della Belle Époque, Liane de Pougy, con la quale entrò in rivalità.

 

 

 

Liane de Pougy, una donna bellissima che apertamente mostrava la sua bisessualità…

 

 

 

Terminata la prima guerra mondiale, Otero si ritirò dalle scene, acquistò una proprietà con una sontuosa abitazione per un cifra equivalente a circa 15 milioni di dollari. L’attrice aveva accumulato negli anni, infatti, una cospicua fortuna che ammontava a circa 25 milioni di dollari, ma che consumò negli anni per sostenere uno stile di vista sofisticato e costoso. Morì in uno stato di estrema povertà a Nizza, in Francia, nel 1965 all’età di 97 anni.

 

FILM:

 

 

 

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