Articolo di Giovanni Carlo Zapparoli ( pag 138-166) tratto dal libro “ La realtà psicotica” a cura di G.C.Zapparoli e G. Torrigiani, Bollati Boringhieri, 1994.
giovanni carlo zapparoli- 1924-2009 // psichiatra, psicoanalista (didatta)
Era così a 85 anni! Più che il fisico era la testa… “lucida”!
Zapparoli di mariobardelli
DAL CAP. 7
La “ vera cura”( pag. 145-146)
Il paziente deve essere visto come un tutto unitario, come risultato delle sue componenti biologiche, psicologiche, sociali e delle sue esperienze di vita, comprese quelle terapeutiche. I bisogni del paziente, come si sono venuti sviluppando da questi fattori complessi, rappresentano l’oggetto privilegiato di indagine degli operatori per rispondere alla richiesta di aiuto da parte del paziente, richiesta che si situa ad un livello generale di cognizione, di emotività e di comportamento.
Finora in campo psichiatrico si è assistito ad una” lotta di potere”: lo psichiatra, lo psicologo, il sociologo hanno rivendicato la pretesa della vera ed unica cura per i disturbi mentali. Ciò che invece è sempre stato trascurato è il “ potere” del paziente, che consiste nel possedere bisogni specifici dai quali è indispensabile partire per la sola e unica “cura”, che è quella che si basa non solo sull’integrazione tra le diverse forme di terapia, ma tra il paziente e il curante. L’integrazione tra i due “ poteri”, non certo facile, è attuabile solo se si parte da un piano empirico, da quei rilievi cioè che ci permettono di sviluppare in noi, come operatori, l’atteggiamento emotivo dal quale può derivare questa integrazione.