…avessero letto qualcosa o fossero interessati—mia nonna diceva che “non si sa mai cosa c’è dietro l’angolo”—e qui, dietro quel testo c’era un bel lupo che voleva leggerlo, e adesso come faremo?
carissimo e mio lupo, non inferocirti per niente, non ho tollerato tutto quel nero e quella grafia grossa e nera mi ha dato dìsgusto…e proprio di una cosa così intima…appena posso, proprio per te, mio lupo senz’altro amico, lo mettero’ così com’era nell’originale.
guardiamoci, mio caro, nei nostro occhi entrambi gialli…guarda bene i miei che si specchiano nei tuoi e per attrarre la tua amicizia , hanno cambiato colore…la tua espressione, di mio, la definirei “truce”, c’è chi direbbe selvaggia e pericolosa
ma non ne ho paura, perché l’ho tante volte vista negli occhi di umani che si dirigevano a me, ma il colore dei loro occhi era rosso di fiamme che vibravano mentre mi guardavano e parlavano sempre molto forte. Tutto questo mi turbava così tanto da ammalarmi. Prima di urlare non mi hanno mai fatto una domanda né mai ho potuto parlare.
Tu mi lasci parlare perché sei un’intensa foto di qualcuno che è esistito0 davvero, so bene che se ci incontrassimo, e tu avessi fame o anche solo fossi rabbioso o di tuo o di quello che ti hanno, mi azzanneresti (tu forse le zanne non le hai, perdona la mia ignoranza, ma nella vita ho dovuto occuparmi di cose più pressanti vicino a me e addirittura “in me”, non potevo distrami dagli uomini perché erano loro che più temevo, non i lupi.)…
allora dovresti mangiucchiarmi senza le zanne…per me non ci sarebbe differenza, prima o poi morirei, e tu non avresti il minimo pentimento.
Vedi, ho un minuscolo cagnetto che all’inizio la gente (qualcuno e raro) chiamava topo tanto era piccolo, pesava circa un chilo, adesso che è molto cresciuto ne pesa 1 e settecento.
Ma ti volevo dire un’altra cosa per cui, forse, ammetterai che nel “nostro piccolo” ti possiamo capire, io con i miei occhi giallie lui con i suoi dolcissimi. Sono venuti i ragazzi, due grandi e un piccolo di quasi tre anni a fine novembre, però, è ancora molto piccino—be’ non so se vuoi sentire, se vuoi che vada avanti—fammi un cenno…con le orecchie? Tanto per variare non ti piacerebbe? Io non le vedrei, ma sentirei il lievisimo rumore del tuo movimento, così come sento tutto del mio DIDI’. Questo è il nome della BESTIA! —D’accordo, ho capito, te la faccio corta più che posso, ma non voglio che tu pensi che questo bimbo da me adorato sia cattivo. è solo l’età.
Insomma in due giorni e mezzo, un po’ (il bimbo) era tenerissimo, lo seguiva dappertutto, lo voleva sempre con sé e questo cagnetto da sempre è felice con lui perché si capiscono tra di loro meglio di come li capiamo noi. In altri momenti ben separati gli dava calci, persino sulla zampina malata (poi guarita completamemte) che per qualche giorno è tornata a zoppicare: Ma adesso tutto bene. Sai che non mi riesce mai di dire OKAY? Ci ho appena provato, ma mi è uscito “bene”–
Tu lo dici OKAY? Magari alla tua compagna? O anche tu, come gli umani, non glielo dici mai?
Allora, una volta partiti i ragazzi col piccolo, per la prima volta DIDI’ è divenatto “cattivo” cioè metteva fuori i denti ed è arrivato varie volte (be’ io gli metto le mani in bocca per calmarlo insieme alle carezze e alla voce) a farmi male, soprattutto una volta, in macchina. ero a fianco di chi guidava, una persona che “lo odia”—Tu le vedi le virgolette? E sai che significano che sono parole—“registrate”?
Non rispondermi, voglio finire—ma non potrò finire stasera…dovrai accettare di rincontrarmi–
sai, per farti capire dovrei dirti dell’infanzia di DIDI’ e della malvagità degli uomini (che tu sai bene)
che per un soldo più un o più uno…così all’infinito, se ci fosse
fanno male a tutto, agli umani come loro, ma a tutti gli altri esseri viventi, insomma alla natura, e sempre per soldi..
per ora non ho notizie che abbiamo fatto male alle mie stelle, ma scommetti che ci riusciranno in breve?
MI auguro che aspettino un po’ perché ho una stella che mi tiene posto vicino a lei per quando ci andrò.
E ci credi che sarà un sollievo?
ciao, ti bacio sulla foto, nella speranza che il mio DIDI’ me ne dia uno vero di buonanottre.
Ma sai che adesso prederisce il nonno e dorme vicino a lui?
Tu non potrai capire, perché faresti ben diverso, invece io dico “pazienza” che è la parola che ripeto continuamente..
Che mi stia scappando e che mi stiano crescendo le zanne?
Molto bello, realistico, vero e poetico questo pezzo di vita autentico.