(GR) « Tὸ φρικωδέστατον οὖν τῶν κακῶν ὁ θάνατος οὐθὲν πρὸς ἡμᾶς, ἐπειδήεπερ ὅταν μὲν ἡμεῖς ὦμεν, ὁ θάνατος oὐ πάρεστιν, ὅταν δὲ ὁ θάνατος παρῇ, τόθ’ ἡμεῖς οὐκ ἐσμέν. » |
(IT) « Il male, dunque, che più ci spaventa, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è lei, e quando c’è lei non ci siamo più noi. » |
(Epicuro, Lettera sulla felicità (a Meneceo), 125, traduzione di Angelo Maria Pellegrino, Stampa alternativa, Milano 1992.) |
Questa frase “identica” si ritrova nel poema di Lucrezio (poeta latino) sulla Natura (De rerum natura), devoto seguace di Epicuro. Lucrezio morì suicida.
Una delle tante statue che raffigurano Epicuro—Vi ricordo che la pittura greca, che io sappia, è andata quasi totalmente persa; qualcosa si ricostruisce attraverso la pittura romana.
a.
lo preferite così? chiara sì
EPICURO nasce a Samo,
10 febbraio 342 a.C. – Atene, 270 a.C.
Samo, all’epoca Asia Minore (oggi Turchia), dove nascono la maggioranza degli autori che hanno “inventato” la filosofia, la scienza e la matematica e, possiamo dire la poesia (Alceo e Saffo)—-Stiamo parlando di una cultura che nasce dal VII sec. a C. (se non sbaglio Talete e Alceo)-al VI secolo-e seguenti. -Una terra greca, questa dell’Asia minore, che era la più esposta all’influenza dell’Asia “lontana”, anche attraverso l’ area mesopotamica (tra i due fiumi, Tigri ed Eufrate) e zone attigue, con i vari popoli che lì hanno costruito le loro grandi civiltà. Anche l’Egitto ha fatto sentire la sua influenza, , magari tramite i viaggiatori, come per esempio il grande Talete che-raccontano- dall’ombra che, ad una certa ora, faceva una piramide, ha saputo calcolare la sua superficie (quelle di chiara sono vecchissime reminiscienze, se vi interessa saperle, CONTROLLATE! grazie!)