NOTA: La Gregotti Associati srl è stata fondata nel 1974 da Vittorio Gregotti, Pierluigi Cerri, Pierluigi Nicolin, Hiromichi Matsui e Bruno Viganò. Ha sede a Milano in via Bandello 20.
UNA RECENSIONE AL LIBRO DELLA FAMOSA E STIMATA RIVISTA “DOMUS”—++
http://www.domusweb.it/it/recensioni/2013/07/19/il_sublime_al_tempo_del_contemporaneo.html
VITTORIO GREGOTTI (Novara, 10 agosto 1927) è un architetto, saggista e designer italiano.
“IL SUBLIME AL TEMPO DEL CONTEMPORANEO”
2013
Passaggi Einaudi pp. XVII – 240 € 18,00 ISBN 9788806215699 Il sublime al tempo del contemporaneo è la superficiale trasposizione del terribile, dell’orrendo senza pathos della possibilità; è l’evidenza dell’incapacità di porre la questione del senso, cioè la fuga dal pensiero della ragione critica. Altre edizioni:Il sublime al tempo del contemporaneo. 2013. eBook
I fondamenti dei progetti di architettura di successo mediatico hanno proposto negli ultimi trent’anni un rovesciamento dell’idea di sublime come identificazione con la cultura del capitalismo finanziario globalizzato. Ciò impedisce ogni presa di coscienza di una distanza critica che permetta di leggere le contraddizioni che presiedono lo stato attuale delle cose e la costituzione di linguaggi capaci di proporre possibilità alternative. Le illusioni che hanno connesso, con straordinari risultati, razionalismo e Repubblica di Weimar, costruttivismo e prima rivoluzione sovietica, non ci sono più consentite; ma ciò non significa che le forme dell’architettura non debbano essere volte anche oggi alla ricerca della verità, che non è prima ma è nella concreta forma della nuova cosa; anche attraverso la finzione ma mai attraverso la menzogna. Forme che debbono costruire possibilità altre di conoscenza, senza rispecchiamenti di ideologie come falsa coscienza. Per Gregotti è quindi importante opporsi a qualsiasi disgiunzione dell’architettura non solo dalla politica ma anche dal contesto, dalla coscienza della storia, dall’uso, dalla regola come misura di ogni eccezione, al fine di mettere in atto, per mezzo delle forme dell’architettura, una nuova critica positiva della realtà capace di proporre una modificazione creativa dello stato delle cose.
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—per leggere l’estratto che è l’Introduzione al libro, dovete prendere questo link della casa einaudi:
Mi viene da pensare a certi grattacieli costruiti ultimamente a Milano: cercano lo stupore, la curiosità, la trovatina, l’ohh del pubblico che col naso per aria dovrebbe stupirsi per tanta arditezza e, aggiungo io, tanto inutile e provinciale “deja vu”. Penso che se una cosa non la si costruisce per l’utilità o per la bellezza , meglio per tutte e due queste motivazioni insieme, allora sono quasi più ” morali” i capannoni industriali che deturpano la pianura Padana e non solo. In fondo quelli non avevano, e lo dichiarano apertamente, nessuna pretesa estetica, anche se occorrerebbe una legge a difesa del paesaggio, frutto di secoli di storia e bene comune, ma che quasi a nessuno interessa.