Date: Wed, 2 Apr 2014 12:24:45 +0000
From: mail@change.org
To: albatutor@hotmail.com
Subject: Aggiornamento su ‘MATTEO RENZI: Prepensioniamo i docenti oltre i 60 anni?’ su Change.org
Carissimi e carissime,
vi invio questo messaggio per dirvi grazie.
La petizione come vedete ha raggiunto numeri enormi.
Però vi chiedo un piccolo sforzo: se ciascuno di voi invita e convince a firmarla altre dieci persone raggiungiamo un numero importante di firmatari.
Il punto è: la nostra non è un’esigenza di categoria e nemmeno una deroga alla legge Fornero. Non è un generico “prepensionamento”.
E’ una proposta etica e civile: quella della qualità della scuola.
Cioè assicurare ai ragazzi e alle ragazze italiani un corpo docente motivato, pieno di salute e che si rinnovi.
Ovviamente ci sono molti di noi che rimarrebbero in classe fino ai 100 anni e con una voglia di fare da far tremare anche un ventenne.
Ma quando così non è è un supplizio: per gli allievi prima che per il docente. Ecco perchè ho ribadito “su base volontaria”.
Ed ecco perchè vorrei che si aprisse la via per una diversificazione della carriera dei docenti man mano che si proceda avanti negli anni, anche in virtù di esperienze e azioni, certificabili e obiettive.
L’altro problema che affrontiamo con questa petizione è l’indice altissimo, angosciante di disoccupazione nel nostro paese.
Un giovane su due non lavora, e nemmeno per i non tanto giovani va meglio. Il ministro Giannini ha detto giustamente che un sistema sano non ricorre a meccanismi di prepensionamento.
Ma..alzi la mano chi lo crede: l’Italia in questo momento, col 43% di disoccupazione giovanile, è un sistema sano? Direi di no.
Questo non vuol dire proporre la scuola come ammortizzatore sociale come si è verificato in anni passati. No.
Vuol dire pretendere forze nuove e motivate ma che siano, come sono, formate da colleghi plurispecializzati, con alle spalle anni di servizio, concorsi, selezioni, dottorati, siss, tfa, master e chi più ne ha più ne metta. Salvaguardando dunque un turn over nel segno della qualificazione e del merito.
Il nostro obiettivo e la nostra richiesta sono dunque nel verso di una esigenza primaria del Paese: una scuola moderna, efficiente e di qualità.
Dunque ripeto: per prima cosa, grazie a tutti voi. Secondo: invitiamo a firmare il maggior numero di contatti possibili.
Un saluto,
Mila Spicola
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Mi piacerebbe che i molti aggettivi , con cui si qualifica la scuola che si vorrebbe,fossero spiegati: cosa vuole dire una scuola moderna, efficiente e di qualità?
Forse sarebbe il caso di spiegarlo. L’aggettivo ” moderno” ha avuto il massimo della fortuna con il craxismo, di cui si è vista la modernità, soprattutto nel cinismo e nella corruzione. L’aggettivo ” efficiente” mi fa venire i brividi, perché efficienti erano anche i nazisti. La formula ” di qualità” mi fa venire in mente ” Il barbiere di Siviglia” e il ” factotum della città, della cittààà”, che adesso è il sindaco d’Italia, alias Matteo Renzi. Il rinnovamento ( ma quale?) viene astrattamente appiccicato ai giovani, i quali hanno sicuramente più energie fisiche degli anziani, ma non è detto che le vogliano dedicare al ” rinnovamento”. Quindi sarebbe essenziale sapere di quale rinnovamento si tratta. Anche in questo caso si può essere innovatori rispetto al presente e al passato ed essere Gengis Kan o Hitler. Servono chiarimenti.