BIBLIOTECA
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FONDO LAURA BETTI
Così, nel lontano 1964, Laura Betti ripercorreva il proprio itinerario artistico, con l’ironia e l’umorismo che le erano congeniali. Infatti l’attrice bolognese (nata a Casalecchio di Reno nel 1927 e morta a Roma nel 2004), famosa negli ultimi decenni della sua esistenza soprattutto per il suo impegno come Presidente dell’Associazione Fondo Pasolini e come interprete di splendidi recital di poesie pasoliniane, in realtà aveva vissuto una lunga e complessa storia artistica e professionale, che culminò, oltre che in alcuni memorabili spettacoli teatrali e nelle interpretazioni di alcune leggendarie canzoni d’autore degli anni ’60, in film quali La ricotta (1963), La terra vista dalla luna (1966), Teorema (1968) – che le valse la Coppa Volpi alla mostra di Venezia – e I racconti di Canterbury (1972) di Pasolini, La dolce vita (1960) di Federico Fellini, Paulina s’en va (1969) di André Téchiné, Il rosso segno della follia (1970) di Mario Bava,Sbatti il mostro in prima pagina (1972) e Il gabbiano (1977) di Marco Bellocchio, Allonsanfan (1974) di Paolo e Vittorio Taviani, Vizi privati, pubbliche virtù (1975) di Miklós Jancsó, Novecento (1976) di Bernardo Bertolucci, Morti sospette (1978) di Jacques Deray, Il piccolo Archimede (1979) di Gianni Amelio, Il mondo nuovo (1982) di Ettore Scola, Rapporti di classe (1984) di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, I cammelli (1988) di Giuseppe Bertolucci, Les Champignon des Carpathes (1989) di Jean-Claude Biette, Il grande cocomero (1993) di Francesca Archibugi, A mia sorella! (2001) di Catherine Breillat e molti altri. Per volontà del fratello Sergio Trombetti e della famiglia, i documenti, le fotografie, i dischi, i copioni che costituivano l’archivio privato di Laura Betti, dopo la sua scomparsa, sono conservati dalla Cineteca di Bologna in un fondo intitolato alla grande attrice. InfoIl fondo è consultabile previo appuntamento: Comprende numerose fotografie della vita privata e della carriera artistica della Betti, la sua biblioteca personale, i copioni delle diverse versioni di uno spettacolo pasoliniano da lei stessa ideato (Una disperata vitalità), i dischi con le registrazioni delle canzoni più importanti che interpretò negli anni ’60, i film della sua videoteca personale e alcuni cimeli, come la Coppa Volpi. |