17 GENNAIO 2014 ORE 16:34 RAGAZZI MIEI SANTI, NON PERDETEVI QUESTA BIOGRAFIA DI KANDISKIJ + TANTE COSE BELLE, E FARI PUNTATI/ AL FONDO FONDO, SU UNA DONNA, O MEGLIO, “LA” DONNA! CHIARA–CIAO!

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DA:  BIOGRAFIEONLINE.IT

 

Vasilij Kandinskij

Wassilj Kandinskij, il celebre pittore e teorico dell’arte russa, è considerato il principale iniziatore dell’arte astratta. Nato il 4 dicembre 1866, proviene da una agiata famiglia borghese di Mosca e viene avviato agli studi di legge. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, gli viene offerta una cattedra all’università che egli però rifiuta per dedicarsi alla pittura.

 

In questa fase della sua gioventù egli si dedica allo studio del pianoforte e del violoncello. Il contatto con la musica si rivelerà in seguito fondamentale per la sua evoluzione artistica come pittore. Un altro avvenimento di questi anni fornirà un contributo fondamentale alla formazione della sua arte. Lui stesso scriverà in “Sguardi sul passato”, la sua autobiografia: “All’interno della mia materia, l’economia politica (allora Kandinskij era appunto ancora uno studente), mi appassionava solo il pensiero puramente astratto, oltre al problema operaio” spiega l’artista che poco oltre racconta: “Risalgono a quel periodo due avvenimenti che hanno impresso un marchio su tutta la mia vita.

 

Il primo fu la mostra dei pittori impressionisti francesi a Mosca, e in particolare “I covoni” di Claude Monet.

 

 

 

dalla serie dei “Covoni” di Monet

 

 

Il secondo fu la rappresentazione del “Lohengrin” di Wagner al Bol’soj.

 

 

OUVERTURE DEL LOHENGRIN DI RICHARD WAGNER

La prima rappresentazione si tenne a Weimar nel 1850 e fu curata da Franz Liszt, amico e sostenitore di Wagner, all’epoca in esilio perché coinvolto nei moti del 1849[2].

(SOLO PER NEMO!) La prima italiana (che fu anche il debutto assoluto di un’opera di Wagner sulle scene nazionali) si svolse invece nel 1871Bologna

 

 

“A proposito di Monet, bisogna dire che prima di allora conoscevo solo la pittura realistica, e quasi esclusivamente quella russa […]. Ed ecco, improvvisamente, vidi per la prima volta un quadro. Mi sembrava che senza il catalogo in mano sarebbe stato impossibile capire ciò che doveva rappresentare il dipinto. Mi turbava questo: mi pareva che nessun artista avesse il diritto di dipingere in quel modo. Nello stesso momento notavo con stupore che quel quadro turbava e affascinava, si fissava indelebilmente nella memoria fino al più minuzioso dettaglio.

 

Non riuscivo a capire tutto ciò […]. Ma ciò che mi divenne assolutamente chiaro fu l’intensità della tavolozza. La pittura si mostrò davanti a me in tutta la sua fantasia e il suo incanto. Profondamente dentro di me nacque il primo dubbio sull’importanza dell’oggetto come elemento necessario nel quadro […]. Fu nel Lohengrin che sentii, attraverso la musica, l’incarnazione e l’interpretazione suprema di questa visione […].

Mi divenne perfettamente chiaro, però, che l’arte possedeva in generale una potenza assai maggiore di quanto pensassi, e che la pittura era capace di esprimere la medesima intensità della musica”.

 

Nel 1896 si trasferisce a Monaco, in Germania, per intraprendere studi più approfonditi nel campo della pittura. In questa città viene in contatto con l’ambiente artistico che in quegli anni aveva fatto nascere la Secessione di Monaco (1892).

 

Sono i primi fermenti di un rinnovamento artistico che avrebbe in seguito prodotto il fenomeno dell’espressionismo. Kandinskij partecipa attivamente a questo clima avanguardistico. Nel 1901 fonda la prima associazione di artisti monacensi, cui dette il nome di “Phalanx”. La sua attività pittorica lo porta in contatto con gli ambienti artistici europei, organizza mostre in Germania, ed espone a Parigi e Mosca. Nel 1909 fonda una nuova associazione di artisti: l”Associazione degli artisti di Monaco”. In questa fase la sua arte è sempre più influenzata dall’espressionismo a cui lui fornisce contributi pittorici e critici. Ed è proprio partendo dall’espressionismo che negli anni dopo il 1910 avviene la sua svolta verso una pittura totalmente astratta. Dopo alcuni contrasti con la NKVM, nel 1911 fonda, insieme all’amico pittore Franz Marc, “Der Blaue Raiter” (Il Cavaliere Azzurro).

 

FRANZ MARC, MIO ADORATO…


 

Inizia così il periodo più intenso e produttivo della sua vita artistica. Nel 1910 pubblica il testo fondamentale della sua concezione artistica: “Lo spirituale nell’arte“. Qui l’artista propone un paragone fra le varie arti e rileva nella musica una spinta fondamentale nel tentativo di andare oltre la rappresentazione, per approdare ad una dimensione più intima e disincarnata, quale appunto la musica è in grado di generare. Egli infatti scrive: “il più ricco insegnamento viene dalla musica. Salvo poche eccezioni, la musica è già da alcuni secoli l’arte che non usa i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita psichica dell’artista e creare la vita dei suoni”. A queste parole, non sarà insensibile un musicista visionario come Scrjabin…(al fondo dell’articolo “Il poema dell’estasi” (1908))  

ALEXANDER SCRIABIN (musicista russo-1872-1915)

 


 

Queste riflessioni convincono Kandinskij che la pittura deve essere sempre più simile alla musica e che i colori devono sempre più assimilarsi ai suoni. Solamente una pittura astratta, cioè non figurativa, dove le forme non hanno attinenza con alcunché di riconoscibile, liberata dalla dipendenza con l’oggetto fisico, può dare vita alla spiritualità.

 

Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Kandinskij rientra in Russia. Qui, dopo la rivoluzione del 1917, viene chiamato a ricoprire importanti cariche pubbliche nel campo dell’arte. Crea l’Istituto per la Cultura Pittorica e fonda l’Accademia di Scienze Artistiche. Partecipa al clima avanguardistico russo che in quegli anni conosce importanti fermenti con la nascita del Suprematismo e del Costruttivismo. Tuttavia, avvertita l’imminente svolta normalizzatrice, che avrebbe di fatto tolto spazio alla ricerca delle avanguardie, nel 1921 ritorna in Germania e non farà più ritorno in Russia.

 

Nota: nel 1921 in Russia,  Vladimir Illic Lenin (muore nel ’24) reprime crudelmente le rivolte operaie e, soprattutto, “Il Consiglio dei delegati”(si tratta di marinai, come saprete),   o  Soviet di Kronstadt, la cui lotta era stata fondamentale per la rivoluzione del ’17. Questo avviene a seguito di una ribellione  di Kronstadt contro la volontà di Lenin di imprimere una svolta accentratrice al governo, togliendo i diritti ai Soviet (la sua parola d’ordine per la rivoluzione era stata “tutto il potere ai Soviet”). Una svolta – non so giudicare se necessaria per mantenere la Russia indipendente- che certamente ha significato lo sterminio della democrazia proletaria ( e delle persone) privata di qualunque funzione all’interno del governo del paese, totalmente all’opposto di quanto chiesto da Lenin per fare la rivoluzione.

 

 

Nel 1922 Kandiskij viene chiamato da Walter Gropius (architetto) ad insegnare al Bauhaus di Weimar. Questa scuola di arti applicate, fondata nel 1919 dall’architetto tedesco, svolge un ruolo fondamentale nel rinnovamento artistico europeo degli anni ’20 e ’30.

 

bimbi esageratamente grandi e magnifici, mi sciallo proprio, ossia (dal ligure)  me la spasso proprio, oltre che nel fare tutto l’articolo, in compagnia com’ero di “cotanta gente”, a mostrarvi alcuni gioielli della Bauhaus (Weimar) perché li trovo bellisissimi, ma anche per dire che “è difficile che le nostre invenzioni, non siano che ri-invenzioni”—non vi pare?  Siamo negli anni Venti-Trenta e pare di guardare qualche bella vetrina targata XXI– Sbaglio?

 

ECCO A VOI I GIOIELLI DELLA BAUHAUS CHE ALCUNE CASE OGGI TENTANO DI RIPRODURRE (MA GIA’ DAI SESSANTA, CHE SAPPIA IO, FORSE ANCHE PRIMA)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui Kandinskij ha modo di svolgere la sua attività didattica con grande libertà e serenità, stimolato da un ambiente molto ricco di presenze qualificate. In questa scuola operarono in quegli anni i maggiori architetti, designer ed artisti provenienti da tutta Europa. Kandinskij lega in particolare con il pittore svizzero Paul Klee, il pittore russo Alexej Jawlensky e il pittore e fotografo americano Lyonel Feininger. Con essi fonda il gruppo “Die blaue Vier” (I quattro azzurri), che idealmente si lega al precedente gruppo del Cavaliere Azzurro.

 

In questa fase il suo astrattismo conosce una svolta molto decisa. Se nella prima fase i suoi quadri si componevano di figure molto informi mischiate senza alcun ordine geometrico, ora le sue tele assumono un ordine molto più preciso (una naturale influenza, questa, delle concezioni artistiche della scuola Bauhaus). Il periodo trascorso al Bauhaus finisce nel 1933 quando la scuola viene chiuso dal regime nazista. L’anno successivo Kandinskij si trasferisce in Francia. A Parigi vive gli ultimi dieci anni della sua vita. Muore nella residenza di Neuilly-sur-Seine il 13 dicembre 1944.

 

A. Scriabin : The Poem of Ecstasy – Le Poème de l’Extase op. 54  (1908)

pierre boulez  — con l’orchestra filarmonica di chicago

 

 

The paintings are :
Gustav Klimt : Beethovenfries : “Die Schwebenden”
Vassili Kandinsky : “Bleu de ciel”
Gustav Klimt : “Die Musik”
Vassili Kandinsky : Sketch for the “Composition VII”
Gustav Klimt : Beethovenfries : “Hymne an den Glück”
Vassili Kandinsky : “Composition VII”
Vassili Kandinsky : “Composition VI”
William Turner : “Sunset over a lake”
Vassili Kandinsky : “De courbe à courbe”
Gustav Klimt : Beethovenfries : “Die drei Gorgonen”
Vassili Kandinsky : “Improvisation Klamm”
Vassili Kandinsky : “Improvisation XII”
Caspar David Friedrich : “Frau vor untergehender Sonne”

 

 

nota finale, anche arbitrariamente tagliate nel testo, dedicata a NOI DONNE che, a quanto pare, in ogni movimento rivoluzionario, soprattutto in quelli che hanno cambiato la storia, siamo state “l’angelo del ciclostile” come noi tapine negli anni Sessanta. Leggete come è interessante!

 

ANNI ALBERS

di Rossella Locatelli

1/4

  • Anni Albers

    Dal Bauhaus all’astrattismo, Anni Albers ha trasformato la tessitura in una vera forma d’arte

    Quando nel 1922 la studentessa d’arte Annelise Fleischmann abbandona gli agi di una vita borghese per iscriversi al Bauhaus di Weimar, si rende presto conto che, nonostante le dichiarate pari opportunità della scuola, le donne sono escluse dalla maggioranza dei corsi.L’unica eccezione è il laboratorio di tessitura a cui si iscrive l’anno successivo. Inizialmente delusa che il destino le abbia messo “tra le mani dei fili flosci” per costruirsi un futuro, sarà Gunta Stölzl, insegnante e anima del corso, a farle cambiare idea dandole le competenze necessarie per modellare gli intrecci come materie pittoriche e plastiche. Il suo stile, dapprima influenzato dagli accostamenti solari della Stölzl, poi dal comporre astratto imprevedibile di Kandinsky e dalla semantica policromatica di Klee,

  • il finale si indovina…

http://www.vogue.it/encyclo (da VOGUE ENCYCLO)

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