6 gennaio 2014 ore 19:36 Qualche pettegolezzo-notiziuola su Renzi e la “minoranza in fermento” di GIOVANNA CASADIO (REP. DI OGGI)

LE SCELTE DEI PARTITI
Il Partito democratico
Renzi rilancia la sfida a Fassina “Non sarò mai un grigio burocrate ho dato spazio anche agli sconfitti”
Minoranza in fermento. Ma lo shock per Bersani attenua i toni
GIOVANNA CASADIO
ROMA — Davanti al dramma di Bersani, il Pd depone le armi dello scontro interno e trova una precaria tregua. La “ditta”, come l’ex segretario colpito da una emorragia cerebrale ha sempre chiamato il partito, torna momentaneamente unita. Renzi è pronto ad andare a Parma dove Bersani è ricoverato e twitta: «Un abbraccio fortissimo a Pierluigi ». Tra il neo leader e Fassina resta però il gelo. «Non torno indietro sulle mie dimissioni per niente al mondo, ora mi dedicherò al Pd e al lavoro parlamentare », rincara l’ex vice ministro.
La giornata era cominciata con il seguito delle sciabolate tra i due. Il segretario democratico attacca con un post su Facebook il vice ministro ormai ex. Non gli chiede scusa per quel “Fassina chi?” detto sabato a Firenze in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sul rimpasto di governo che Fassina appunto avrebbe voluto. «Se il vice ministro all’Economia – è l’affondo di Renzi – si dimette per una battuta, mi dispiace per lui. Se si dimette per motivi politici, grande rispetto: ce li spiegherà nel dettaglio alla direzione Pd già convocata per il prossimo 16 gennaio raccontandoci cosa pensa del governo, cosa pensa di aver fatto, dove pensa di aver fallito. Lo ascolteremo tutti insieme con grande attenzione, così fa un partito serio».
E assicura che lui non cambierà certo stile, né approccio con i giornalisti, non diventerà «un grigio burocrate che non può scherzare, non può sorridere ». E «la visione padronale del partito», che gli rimprovera Fassina, è falsa. Elenca tutte le cariche – i capigruppo, la presidenza dem a Gianni Cuperlo, l’avversario delle primarie – nelle quali ha confermato e coinvolto la minoranza del partito e i posti offerti ai cuperliani in segreteria ma rifiutati. Rimpasto? Di quello veramente non intende parlare, è vecchia parola e vecchia politica. Non è alle correnti del Pd dice Renzi – che si propone di rendere conto ma «agli italiani privi di un posto di lavoro, non ai politici preoccupati di cambiare poltrona». Sono parole pesanti . D’altra parte il fronte anti renziano è in trincea, sia pure tra molte divisioni. Basti pensare ai “giovani turchi”, i quarantenni della sinistra dem che hanno anche loro appoggiato Cuperlo alle primarie. Criticano Renzi («Èstato uno scivolone») però anche Fassina: «Non è il momento di gettare la spugna, ma di dare maggiore impulso all’azione di governo, e in questo Renzi ha ragione ». Non escludono i “turchi” un asse con i renziani in nome del rinnovamento nel paese e nel partito. Mentre Fassina, bersaniano di ferro, si candida a guidare l’opposizione interna. Ribadisce che la sua è stata «una scelta politica».
Solidarietà a Fassina arriva da Cesare Damiano, l’ex ministro del Lavoro: «Renzi ha esagerato,ritengo che il segretario del più grande partito italiano debba avere maggiore misura anche quando si tratta di fare una battuta ». Pure Beppe Fioroni, leader dei Popolari twitta: «Il consenso in politica deve dare autorevolezza non autoritarismo. Il rispetto della persona è fondamentale; a proposito del caso Fassina evitiamo il bullismo politico ». E Dario Ginefra avverte: «Il congresso non ha incoronato un re ma eletto un segretario nazionale a cui va tutto il sostegno ma che deve imparare a rispettare anche chi la pensa in modo diverso da lui. Di certo non possiamo essere in un congresso permanente, ma neppure il paese può essere sottoposto allo stress test di una verifica di governo permanente». Per la minoranza del Pd si tratta comunque di scegliere una strategia. Già nella prossima settimana dovrebbe tenersi una assemblea dei cuperliani in vista della direzione. Fassina a questo punto contende a Cuperlo la guida dell’opposizione nel partito.
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Matteo Renzi sulla bicicletta blu con le ruote rosse con cui si sposta abitualmente a Firenze: così è arrivato sabato alla riunione della segreteria
FOTO: ANSA
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