5 GENNAIO 2014 ORE 09:52 LE CHAT NOIR– CELEBRE LOCALE DI PARIGI FONDATO DA RODOLPHE SALIS NEL 1881—-E’ ANCORA LA’- DICE NEMO FRESCO DEL CIELO DI PARIGI

 

juliette greco—je suis comme je suis

http://www.youtube.com/watch?v=yNk0IeeF1oQ

 

 

Le Chat noir (Il Gatto nero) fu un celebre locale adibito a spettacoli di teatro d’ombre[1]cabaret di Montmartre, a Parigi, fondato nel novembre 1881 da Rodolphe Salis (18511897).

Situato ai piedi della butte (collina) di Montmartre, Le Chat noir fu uno dei principali luoghi d’incontro della Parigi-bene ed il simbolo dellaBohème alla fine del XIX secolo.

 

 

 

 

 

File:Théophile-Alexandre Steinlen - Tournée du Chat Noir de Rodolphe Salis (Tour of Rodolphe Salis' Chat Noir) - Google Art Project.jpg

 

 

File:Le chat noir carte postale.jpg

 

 

 

 

MAPPA PER “LE CHAT NOIR” -PARIGI

 

In questo locale Marcel Proust ha ambientato un episodio di Alla ricerca del tempo perduto in cui Odette vi si reca assieme a Charlus.

 

 

Lo Chat noir fu frequentato dalle più importanti personalità culturali e mondane del tempo. Ecco un elenco:


LIDO de Paris cabaret—e’ una propaganda, pazienza!,  ci mette nell’atmosfera, fallace finché volete, del “bonheur parisien”—A volte, nella vita, non c’è altro da fare che distrarsi—sempre come si puo’—


http://www.lido.fr/IT/champagne-revue-et-revue-seule/

 

 

qui si vede un po’ di piu’:

 

http://www.youtube.com/watch?v=lclJMP9R1g0

 

 

questo e’ il proprio “chat noir”!


 

 

 

 

 

rivisitato?

 

 

PER QUEL PEZZO DI ANTIQUARIATO CHE COME CHIARA HA VOGLIA DI LEGGERE QUESTE STORIE:

 

Storia

RODOLPHE SALIS

Nato a Parigi nel 1872, si guadagna da vivere, in un primo tempo, come artista fabbricando oggetti di devozione, prima di concepire l’idea d’associare arte e spaccio di vino.

Immagina di creare un caffè «di puro stile Luigi XII… con un lampadario in ferro forgiato, d’epoca bizantina, e dove i gentiluomini, i borghesi e i contadini sarebbero invitati, d’ora in poi, a bere l’assenzio, il solito di Victor Hugo (preferito anche da Garibaldi) e l’hypocras(vino zuccherato e aromatizzato con chiodi di garofano e cannella) in coppe d’oro».

In realtà, Le Chat noir, aperto nel novembre 1881, iniziò servendo vino di poco pregio in un ambiente privo di sfarzo ma già, sulla porta, i clienti erano accolti da uno svizzero splendidamente gallonato, coperto d’oro dalla testa ai piedi, incaricato di far entrare i pittori e i poeti lasciando fuori gli «infami curati e i militari». Il primo Chat noir era situato in due piccole stanze in boulevard de Rochechouart. Il suo nome, per alcuni, è dovuto ad un gatto nero che Salis trovò sul marciapiede durante i lavori. Per altri, il nome e il simbolo del gatto nero erano stati ripresi da un disegno trovato su un muro durante i lavori di restauro di un precedente locale. Progressivamente, l’ambiente fu migliorato per dare un aspetto pseudostorico evocatore dell’epoca di Rabelais.

Salis aveva incontrato, qualche tempo prima, Émile Goudeau e lo aveva convinto a trasferire a Le Chat noir i suoi Hydropathes, che si riunivano sulla rive gauche. Rapidamente, i poeti e gli chansonnier che si esibivano a Le Chat noir attirarono la migliore clientela di Parigi. Si veniva prima di tutto per le battute spiritose che scaturivano spesso a spese dei clienti, interpellati da uno «Guarda un po’! Sei finalmente uscito di prigione?» o da un altro «Cosa ne hai fatto della tua sgualdrina di ieri ?» ad un nuovo cliente palesemente accompagnato dalla moglie. Una sera, il futuro reEdoardo VII vi fu apostrofato in questi termini: «E bene! Guardate quello là: lo si direbbe il Principe di Galles tutto bagnato di piscia !»

Si potevano incontrare a Le Chat noir il pittore Adolphe Willette, gli chanssonnier Aristide BruantJules Jouy, l’umorista Alphonse Allais e i poeti Charles CrosAlbert SamainMaurice RollinatMaurice Mac-NabJean Richepin ecc. Rodolphe Salis ebbe l’idea d’installare un pianoforte, novità per un cabaret, in modo che la canzone vide veramente il giorno a Le Chat noir.

Raggiunto il successo, Salis trasferì il cabaret in un fabbricato di tre piani situato in prossimità di rue de Lavel (oggi rue Victor-Massé). Nelle diverse sale, fece realizzare decori pseudostorici, sotto l’egida d’illustratori come Henri RivièreCaran d’Ache. Creò pure, con l’aiuto di Henrie Rivière, un teatro di ombre a colori nel quale furono dati veri piccoli capolavori

Le Chat noir fu, secondo Laurent Tailhade, «L’Assommoir e La Divina Commedia amalgamate» e, secondo Jean Lorrain, «olla-podrida di tutti gli stili e di tutte le stravaganze, la bottega dell’artista rigattiere, di tutto un quartiere di imbrattatele e di poeti, un museo picaresco e barocco di tutte le elucubrazioni di scapigliati venuti ad arenarsi tutti là per vent’anni, di tutti questi relitti: il cattivo gusto accanto a deliziose trovate, statuette policrome e affreschi di Willette; voli di nudità gracili e perverse, sferzate di rose e nimbi d’oro, e gufi impagliati, ferri forgiati e gatti di maiolica; vetrate allegoriche assordanti di colore e di crudele modernità, e bassorilievi miniati; musica di Delmet e canzoni di Xanrof…Le Chat noir, la taverna artistico-commerciale del gentiluomo Salis, signore di Chatnoirville-en-Vexin (ossia Città-del-gatto-nero nel Vexin), dove con mano benedicente uno scaltro compagnone con baffi da soldataccio smerciava canzoni, sonetti, pochade, uova sode e boccali di birra conditi di gloria nell’ambiente più miracolosamente truccato».

Numerosi cabaret sparsi nel mondo da allora hanno preso questo nome. Ai suoi tempi, Le Chat noir conobbe delle imitazioni, la più conosciuta fu L’Abbaye de Thélèmeplace Pigalle, creata da Jules Roques.

La rivista Le Chat noir

Per promuovere il cabaret, Rodolphe Salis creò la rivista bisettimanale Le Chat Noir che fu stampata dal gennaio 1882 al 1895 e che incarnò lo spirito “fin de siècle”. I collaboratori erano i cantanti e i poeti che si esibivano nel cabaret come pure gli artisti che l’avevano decorato. Caran d’Ache vi disegnava scene militari e Willette dei Pierrot e delle Colombine.

Le Chat noir fu uno dei primi a pubblicare brevi articoli scritti da Jean Lorrain.

Jules Roques non imitò soltanto il cabaret Le Chat noir aprendo L’Abbaye de Thélème, ma anche la rivista pubblicando Le Courrier français.


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  1. nemo scrive:

    Grazie, cara Chiara. Notizie interessanti che hanno ‘allargato’ le mie poche conoscenze su “Le chat noir” parigino. Ehh, a quante cose può portare una modestissima ‘tovaglietta americana’ del valore di una manciata di centesimi …

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