26 gennaio 2014 ore 10:04 La nostra situazione economica con i dati soliti o aggravati—leggetevi solo Letta! Brunetta, a lui, bisognerebbe fargli incollare chili di croste di formaggio, ma da quando era al governo e per quasi ventanni!

Economia
Addizionali, più 30% in 5 anni pensioni e stipendi prosciugati
Cgia: fino a 149 euro in meno. Letta: tasse sul lavoro giù
ROBERTO PETRINI  (REPUBBLICA-giornalista spec. in economia)
G: BORTOLUSSI  responsabile CGIA di Mestre

ROMA — L’Irpef comunale e regionale “tartassa” le pensioni e le buste-paga degli italiani. Negli ultimi cinque anni, tra il 2010 e il 2014 (stime), secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le addizionali hanno subìto una vera e propria impennata facendo registrare un aumento medio di oltre il 30 per cento.
Il pesante bilancio sulla crescita della pressione fiscale locale si somma a quello sugli effetti della recessione. Risultato: aumenta il disagio e diminuisce il potere d’acquisto delle famiglie. Proprio ieri il Centro studi della Confindustria ha calcolato che il Pil italiano è diminuito del 9,1% rispetto al picco pre-crisi toccato nel 2007: complessivamentesono stati bruciati oltre 200 miliardi di reddito a prezzi 2013, quasi 3.500 euro per abitante. La previsione è che metà di quanto perduto potrà essere recuperata entro il 2019, per l’altra metà ci vorrà ancora più tempo.
La questione fiscale resta comunque in primo piano. Ieri il premier Letta ha commentato gli esiti del Consiglio dei ministri di venerdì, dove tra l’altro è stato bloccato il taglio delle detrazioni: «Inizia la riduzione delle tasse sul lavoro. Invece di 3 miliardi, il costo totale dei premi Inail cala a 2 miliardi, da pagare a maggio e non a febbraio». Polemica la replica di Brunetta (Fi): «Inail? Letta pensi in grande e non a grattugiare la crosta del formaggio».
Si attende così la prossima settimana per la ratifica dell’accordo Comuni-Tesoro che aumenta la Tasi dello 0,8 per mille, introduce detrazioni per le famiglie più povere e somme a ristoro dei Municipi. Mentre, superato lo scoglio della mini-Imu, per martedì è attesa la fiducia al decreto Imu-Bankitalia che rende definitiva l’abolizione della seconda rata 2013. Poi toccherà alla “riforma fiscale” contenuta nella delega in discussione in Parlamento con riforma del catasto e norme anti-elusione. Attesa anche per il dibattito sulla sanatoria, con sconti di sanzioni e reati penali, per il rientro dei capitali dall’estero.
Tornando alla Cgia di Mestre, secondo il segretario Bortolussi, «salvo rare eccezioni negli ultimi anni le addizionali comunali e regionali Irpef hanno subìto dei significativi ritocchi all’insù». Di quanto? Secondo i calcoli Cgia, un pensionato con un assegno di 1.000 euro al mese, tra il 2010 e il 2014, ha accusato un aggravio medio di 85 euro (+34%). A livello territoriale l’aumento massimo si è registrato, sempre nell’arco di un quinquennio, a Catanzaro: più 149 euro, pari ad una variazione del +49%. Uno con uno stipendio mensile netto pari a poco più di 1.280 euro, ha visto invece aumentare negli ultimi cinque anni il carico fiscale di 121 euro (+36%). Se si prende un impiegato con uno stipendio di quasi 2.000 euro al mese, si scopre che ha versato 189 euro in più, pari ad un aumento del 30%.
L’incremento del prelievo Irpef locale registrato in questi ultimi anni è dipeso, in larga misura, dalle disposizioni introdotte con il “Salva Italia” (MONTI) che ha elevato le aliquote dello 0,33 per cento per tutte le Regioni a partire dal periodo di imposta 2011. Pertanto, dall’anno di imposta 2012, l’addizionale Irpef regionale è aumentata dello 0,33 per cento.
Per quanto concerne le addizionali comunali Irpef, le scelte dei Comuni sono state tendenzialmente al rialzo: sono 11 i capoluogo di Regione che hanno aumentato le aliquote. Nel 2013, 12 Comuni hanno applicato l’addizionale comunale Irpef al livello massimo dello 0,8%. Tra questi, tre l’hanno ritoccato nell’ultimo anno (Venezia, Perugia e Napoli).
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1 risposta a 26 gennaio 2014 ore 10:04 La nostra situazione economica con i dati soliti o aggravati—leggetevi solo Letta! Brunetta, a lui, bisognerebbe fargli incollare chili di croste di formaggio, ma da quando era al governo e per quasi ventanni!

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Oltre agli aumenti delle tasse, bisognerebbe aggiungere l’aumento dei ticket e dei prodotti di prima necessità. Molte persone, soprattutto anziani, non si curano perché non ne hanno i mezzi. La sanità pubblica, che magari dà grossi stipendi ai dirigenti, è micragnosa con chi non può curarsi se non attraverso il servizio pubblico, che però è diventato in buona parte a pagamento. Una buona parte delle medicine non vengono passate dal servizio pubblico, per cui anche l’acquisto di un pacchetto di aspirine diventa a volte una spesa notevole per chi non ce la fa.

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