19 GENNAIO 2014 ORE 13:00 “….io rispetto tutti questi uomini: sono persone buone e sveglie. Ma non li voglio come alleati…”—-UGUAGLIANZA // DI LUNANUVOLA’BLOG

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Eguaglianza

by lunanuvola

 

(tratto da: “Men – if you’re not a feminist, it’s fine, just move on”, un più ampio articolo di Emer O’Toole per The Guardian, 9 gennaio 2014, trad. Maria G. Di Rienzo.)

 

Ho bisogno del femminismo perché la mia scuola ha deciso che una lezione sull'allattamento al seno era "troppo inappropriata" per un gruppo annuale che include madri adolescenti!Ho bisogno del femminismo perché la mia scuola ha deciso che una lezione sull’allattamento al seno era “troppo inappropriata” per un gruppo annuale che include madri adolescenti! 

Aneddoto 1: L’anno scorso, tenevo un discorso al festival “Women of the World” e stavo parlando di peli corporei e sessismo. Un amico, femminista, mi stava guardando e mi mandò un messaggio di testo dicendo che gli uomini sono afflitti da pressioni simili rispetto al corpo, solo in modi differenti. Io replicai che 9 su 10 delle persone che soffrono di disordini alimentari sono donne, che il 95% della chirurgia cosmetica è praticata sulle donne, e che dovevo ancora incontrare un uomo che si vergognasse dei peli sulle sue gambe. E’ la stessa cosa, insisté lui: se avessi tenuto conto delle esperienze degli uomini, nel mio discorso, avrei potuto guadagnare più alleati.

Aneddoto 2: Sto discutendo delle molestie in strada con un amico femminista. Lui dice che gli uomini hanno più probabilità di far esperienza di violenza sulle strade, rispetto alle donne. Io mi dico completamente d’accordo e continuo a parlare delle molestie in strada. Vengo così istruita: se voglio avere gli uomini come alleati nel movimento femminista, non posso parlare dei fischi e delle pacche sul sedere, mentre gli uomini sono a rischio di perdere i denti a calci.

Aneddoto 3: Al pub, un gruppo di amici discute gli ostacoli che una ragazza nata oggi potrebbe trovarsi davanti crescendo. Un amico femminista dice che, nel suo studio di avvocato, donne con tre figli stanno diventando socie del titolare, e in vent’anni – lo garantisce – il “soffitto di vetro” non esisterà più. Il vero problema, per come lui lo vede, sono gli studenti maschi che abbandonano gli studi di diritto. Il giorno dopo, manda un’e-mail per dire che si definisce femminista, e implica che se il femminismo vuol essere qualcosa di più di sessismo alla rovescia, deve tener conto delle questioni degli uomini. Include un link a Wikipedia su uomini e femminismo.

Non sono incidenti isolati e, per la cronaca, io rispetto tutti questi uomini: sono persone buone e sveglie. Ma non li voglio come alleati più di quanto voglia cominciare a chiamarmi “generista” perché Joss Whedon pensa che “femminista” suoni male. La domanda per è: perché questi uomini descrivono se stessi come femministi, se non sono in grado di parlare delle istanze delle donne senza urlare “E gli uomini!”, o insistere affinché il movimento per l’eguaglianza dei diritti per le donne comprometta il suo focus per far sentire a proprio agio gli uomini? (…)

State pensando: “Bene, allora! Se questo è il modo in cui vuoi definire il femminismo, bene! Ma, stai attenta, mi perdi come alleato.” Non arrabbiatevi. Non dovete per forza essere femministi. Ci sono un mucchio di altri modi per essere straordinari. Per esempio, se alla domanda: “Chi pensi sia più svantaggiato dalla diseguaglianza di genere?”, rispondete: “Le donne, ma sono ancora più interessato a parlare degli uomini.”, va benone. Forse come Tom Matlack, il fondatore di “Good Men Project”, siete pro-femministi: e cioè sostenete gli scopi e gli obiettivi del movimento per l’eguaglianza di diritti per le donne, ma lavorate attivamente sulle questioni maschili. Iniziative di genere come “Good Men Project” ci spingono verso una società più egualitaria, il che è di beneficio per le donne in molti modi, allo stesso modo in cui le iniziative femministe beneficiano in molti modi gli uomini.

E, per favore, se si state arrovellando su come il femminismo se la caverà senza di voi, smettete. Il movimento femminista non ha bisogno di voi. Sta facendo un lavoro meraviglioso e incredibile nel contrastare gli svantaggi posti sul femminile senza dover agire come un ruffiano verso alleati riluttanti. La maggior parte delle femministe che conosco si preoccupano delle diseguaglianze che affliggono gli uomini: naturalmente, giacché sono a favore dell’eguaglianza. E alcune anche lavorano sulle istanze relative. Ma il femminismo è un movimento che cerca di raggiungere eguaglianza di diritti per le donne. Questo focus è necessario, perché viviamo in un mondo in cui lo svantaggio per le donne è iscritto in storia e cultura. Se voi non siete d’accordo su questo – se, ogni volta in cui qualcuno comincia a parlare di eguaglianza per le donne provate l’urgenza di argomentare che, al giorno d’oggi, agli uomini va male e anche peggio, o se segretamente temete che fra vent’anni le donne terranno gli uomini in gabbia o qualcosa di simile: allora, molto semplicemente, non siete femministi.

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