12 GENNAIO 2014 ORE 09:21 SALERNO –COMITATO “NO CRESCENT” //CONSIGLIO DI STATO PER L’ABBATTIMENTO DEL CRESCENT—— il sindaco Vincenzo De Luca: «c’è solo da stare sereni», perchè niente sarà abbattutto se non «i comitati di opposizione»

Crescent, si ricomincia dal 2008: l’iter per le autorizzazioni riparte da zero (dal Corriere del Mezzogiorno – 06.01.2014)

06/01/2014

INCONTRO SOPRINTENDENZA-AVVOCATURA DELLO STATO

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato servono nuovi pareri. Dai comitati nuove diffide e altro esposto alla Procura

SALERNO – Tornare indietro. Una via d’uscita alla questione Crescent-Consiglio di Stato, la Soprintendenza di Salerno sembra averla trovata. Grazie all’Avvocatura dello Stato, ovviamente, con cui l’incontro informale chiesto da Gennaro Miccio, per far luce sulla sentenza di Palazzo Spada, c’è stato nei giorni scorsi. La soluzione è riportare le lancette dell’orologio indietro. Indietro di oltre cinque anni, ritornando al 2008, quando l’ex commissione integrata comunale (ora commissione locale paesaggio) ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica “difettata” e passata con il silenzio-assenso della Soprintendenza guidata allora da Giuseppe Zampino (indagato). Creare una specie di realtà virtuale, che consenta di rifare il percorso tecnico-amministrativo a ritroso e di avvalersi della legge vigente al momento del rilascio dell’autorizzazione. Legge basata su una norma transitoria che prevedeva una valutazione postuma della Soprintendenza su un atto (come l’autorizzazione paesaggistica) già adottato dal Comune. Gli avvocati a cui si è rivolto il soprintendente hanno trovato questa strada legale per risolvere l’enigma del provvedimento dei giudici di Palazzo Spada. E sembra non solo che la strada sia percorribile ma che questa sia l’unica alternativa per evitare il divieto di sanatoria sancito dalla legge per le costruzioni (anche già avviate) effettuate in zone sottoposte a vincoli paesaggistici. PASSO AVANTI O INDIETRO – La vera novità della procedura escogitata dall’Avvocatura dello Stato è che la Soprintendenza non potrà più nascondersi dietro il silenzio-assenso, come è stato fatto in precedenza e su cui la procura di Salerno ha scritto un apposito capo di imputazione. Miccio, stavolta, deve esprimersi sulla nuova autorizzazione che, ovviamente, sarà rilasciata dal Comune. Ma la commissione locale paesaggio, adesso, dovrà motivarla meglio se si vuole sanare il vizio rilevato dal Consiglio di Stato. Il che significa che sarà tenuta a descrivere “in modo dettagliato” l’edificio, il paesaggio “nel quale è collocato” e il modo in cui l’edificio si inserisce “in modo coerente ed armonico nel contesto complessivo”. Poi sarà il turno della Soprintendenza. Sono due però i nodi che potrebbero rendere la soluzione più intricata. Il primo è la composizione della commissione comunale: la nomina di due membri (Luciano Mauro e Anna Maria Renna) sono oggetto di un vecchio esposto alla procura (che fine ha fatto?). Il secondo nodo è legato all’annullamento dell’autorizzazione stessa che fa venir meno tutti gli atti successivi. Compreso il bando pubblico e l’aggiudicazione della gara. «Se cade la madre, cadono anche i figli», hanno detto gli avvocati a Miccio. Quindi l’interrogativo è il seguente: che cosa succederà qualora l’iter amministrativo, ripercorso a ritroso, portasse a una nuova e legittima autorizzazione paesaggistica? Solo il tempo potrà dare una risposta.

A GIUDIZIO – Frattanto la priorità è capire cosa deciderà il Tribunale del Riesame di Salerno sulla richiesta di dissequestro dell’edificio. Probabile che il provvedimento sarà preso entro fine mese, prima che la realtà virtuale della procedura amministrativa si concluda. E quella dei giudici della libertà sarà la prima realtà concreta che riguarderà il Crescent. Perchè finora il Consiglio di Stato non ha fatto altro che ritardare e ingarbugliare ancora di più la situazione. Anche se, come ha ripetuto il sindaco Vincenzo De Luca: «c’è solo da stare sereni», perchè niente sarà abbattutto se non «i comitati di opposizione». Dal canto loro, però, proprio quelli del Comitato No Crescent annunciano che nei prossimi giorni saranno ufficializzate le iniziative che verranno assunte anche in ambito nazionale dirette all’abbattimento del Crescent. E hanno inoltrato tre diffide – una al Comune di Salerno, e le altre rispettivamente al Soprintendente e all’avvocatura dello Stato, in particolare al dirigente Giuliano Percopo e a ciascuno dei cinque componenti dell’ufficio, avvocati Itri, Buongiorno, Sibilia, Santulli e Armenante – contestando ogni possibile «via d’uscita» e chiedendo l’abbattimento. Le stesse diffide sono state inoltrate anche alla Procura della Repubblica.

 

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