QUELLO SOTTO E’ UN SITO CHE VI DA MOLTO MATERIALE MA TUTTO “DIREZIONATO”: PRIMA QUESTA ANIME SONO IN PREDA AL DIAVOLO, SI CONVERTONO, E RITROVANO IN TOTALE FELICITA’ IL CRISTO DEL BENE—QUELLO CHE ALL’INIZIO RACCONTA LA BAMBINA SAREBBE INTERPRETABILE COME PATOLOGIA MENTALE, MA FRANCAMENTE NON MI VA DI RIDURRE DELLE MANIFESTAZIONE UMANE COSI’ VASTE NEL TEMPO E, ANCORA DI PIU’, OGGI – DICIAMO DAI SESSANTA- AD UNA PATOLOGIA—
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In Brasile, una ragazza mi aveva catturato, la chiamero’ Paloma, andavamo insieme alla Scuola Inglese, lei aveva cercato la mia amicizia “assiduamente” ed eravamo poi diventate amiche–Lo siamo tuttora attraverso brevi frasi su Facebook–Mi piacerebbe poterla descrivere e, ancor piu’, il mondo in cui viveva, ma bisognerebbe saper scrivere..
Mi limito a questo raccontino.
Il marito cominciava a dare i primi segni di una malattia che sembrava grave (sarà poi “la distrofia muscolare”, di cui in seguito morirà) e lei era molto preoccupata di capire, ma ancora di piu’ di sapere “cosa l’aspettava”–In lei era ben rappresentato il tipo brasiliano colto e di classe sociale molto alta in quanto sotto un tetto di “spinta razionalita’” c’era un mondo in cui si entrava nella magia più competa e indipendente dalla razionalità al punto che questa poteva, disinvoltamente, essere usata anche per “razionalizzare” la magia. (classe alta in Brasile sono gli “aristocratici” brasiliani, quelle famiglie (portoghesi) venute con i conquistatori nel Cinquecento—infatti sono chiamati “cuatro centavos” ossia “quattro secoli!” )—
Un giorno ha voluto che l’accompagnassi da uno “spirita” (forse spiritista? e’ una religione, una setta se vogliamo, con i suoi “preti”). Siamo entrati in questa stanza molto comune, con molto bianco, anche lui con un camice bianco, sembrava di entrare nella saletta di un medico. Ha chiesto se mi potevo fermare anch’io e ha risposto di sì. Lui: “Lei ha avuto tre aborti”–“No, assolutamente, ne ho avuto solo uno, un aborto spontaneo”- Lui deciso ripete.
Lei ripensa all’epoca: “adesso mi ricordo che ne ho avuto due, una perdita a cui non ho dato grande importanza….eh sì, lei ha ragione, ce n’è stato un altro di cui non mi ricordavo assolutamente, il primo, quello è stato piu’ doloroso, ero gia’ di alcuni mesi e volevo tanto un bambino”.
Lui: “Non possiamo continuare cosi’ perche’ in questa stanza c’è una persona che non crede”. Io ero molto attenta e anche aperta a credere qualcosa, ma certo avevo bisogno di “dati di osservazione”– Subito, mi alzo: “Posso andare di là”– “No, aspetti – fa un gesto con la mano su di me- la isolo.” Poi rivolge il corpo completamente verso Paloma e vanno avanti a parlare come io non fossi piu’ lì–Purtroppo, tutto il dialogo non lo ricodo dopo 40 anni, anche perche’ non era per me “molto interessante” da imprimersi bene nella memoria. Siamo uscite da lì che la mia amica era molto spaventata, le notizie erano molto brutte e confermavano i suoi timori, ma era- assurdamente- anche consolata perché (credendoci) ora “sapeva”.