Pietro Grossi (Venezia, 15 aprile 1917 – Firenze, 21 febbraio 2002) è stato un compositore, programmatore, insegnante e violoncellista italiano. Pioniere italiano della musica elettronica e della computer music, è stato il fondatore dello Studio di Fonologia di Firenze. Ha precorso i tempi, anticipando le teorie e le tecnologie utilizzate per creare e diffondere la musica.[1]
Biografia
Dopo il diploma in violoncello al Conservatorio di Bologna nel 1936 vince il concorso per il posto di primo violoncello nell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino dove rimarrà fino al 1966. Nel 1941 si diploma in composizione e scrive le prime composizioni per orchestra e musica da camera.
Nel 1956 vince il concorso per la cattedra di violoncello presso il conservatorio di Musica di Firenze,[2] cattedra che ricopre per quarant’anni.
Ma è nel decennio tra il 1960 e 1970 che Grossi aderisce in modo incondizionato alla produzione del suono artificiale. Nel 1961 promuove a Firenze l’Associazione Vita Musicale Contemporanea. L’associazione, da lui diretta, dà vita a cicli di concerti che si svolgono ogni anno fino al 1967. L’anno successivo avvengono (1968) i suoi primi contatti con i calcolatori. Sempre nel 1962 esegue un concerto nel Cortile diPalazzo Ducale (Venezia) un concerto di Leonardo Leo diretto da Claudio Abbado per il Teatro La Fenice.
Nel 1963 fonda con mezzi propri lo studio di Fonologia Musicale di Firenze S 2F M uno dei primi al mondo, e nel 1965 ottiene l’istituzione della prima cattedra in Italia di musica elettronica presso il Conservatorio di Firenze (nel 1984 otterrà quella di informatica musicale). Compie la prima esperienza di computer music nel 1967 facendo suonare con schede perforate un gigantesco computer il Quinto Capriccio di Paganini[3] alla perfezione presso la Olivetti General Electric a Pregnana Milanese e promuove l’istituzione della Divisione di Informatica Musicale al CNUCE, istituto pisano del CNR.
Nel 1968 organizza per il XXXI Maggio Musicale fiorentino il primo Convegno Internazionale dei Centri Sperimentali di Musica Elettronica. Nel 1970 compie la prima esperienza di telematica musicale, forse il primo audio streaming della storia tra Rimini e Pisa[4] e presenta programmi di computer music al Festival di Musica Contemporanea di Venezia.
Nel 1975 viene terminata la costruzione del TAU2, sistema di sintesi del suono creato per lui a Pisa presso l’istituto di Elaborazione dell’Informazione del C.N.R. con il TAU2 Grossi costituisce presso il CNUCE un ricco archivio musicale. Nel 1980 comincia ad utilizzare il sistema di sintesi del suono IRMUS, realizzato per lui presso l’Istituto di Ricerca sulle Onde Elettromagnetiche del CNR di Firenze
A partire dagli anni Ottanta collaborano con lui una serie di compositori dell’area fiorentina tra cui, prima Albert Mayr e poi Lelio Camilleri e Francesco Giomi. Nel 1984 promuove presso il conservatorio di Firenze il primo corso di Informatica Musicale.
Dal 1986 allarga la sua sperimentazione all’immagine in particolare alla computer grafica[5] scrivendo programmi dotati di autodecisionalità, ed elabora il concetto di Homeart[6] “arte creata da e per se stessi, estemporanea effimera, oltre la sfera del giudizio altrui”.
Dal 1996 l‘affermazione di Internet rappresenta la definitiva occasione di vedere realizzare molte delle cose che aveva anticipato, come la caduta dell’idea di un personale e unico possesso della creatività. Collabora con Sergio Maltagliati,[7] compositore e programmatore attivo nel campo dell’arte digitale e computer music nel 1997 alla ideazione e realizzazione del lavoro multimediale collettivo on line netOper@, un’opera esposta a una continua trasformazione grazie ai contributi che, via Internet ha ricevuto dai più di trenta (net)artisti coinvolti.[8] Con netOper@, Grossi concretizza le sue ricerche, da sempre accompagnate dall’idea che l’opera è per lui il frutto di collaborazione, è comunitaria. L’opera nasce dalla collaborazione e dalla cooperazione. La prima performance è avvenuta nella sua casa studio di Firenze, lo stesso luogo dove nel 1963 aveva realizzato lo studio S 2F M. Rimarrà invece incompiuta NeXtOper@, progetto di integrare nuovi mass media, come il telefono cellulare e il GPS.
Il pensiero
Virtuoso del violoncello prima e pioniere della musica elettronica dopo, Pietro Grossi ha avuto intuizioni che hanno anticipato i tempi non solo in campo musicale ma anche estetico e sociologico, contribuendo alla diffusione della tecnologia che oggi è alla portata di tutti nella creazione, fruizione della musica e dell’arte in generale, senza dimenticare la creatività che ogni persona può esprimere. Come l’idea di poter lavorare a distanza su un archivio di musica accessibile a chiunque via telefono, un futuro teorizzato che si è puntualmente avverato con la diffusione di internet, del midi e mp3. Oppure il suo atteggiamento non conservativo, tanto da considerare i suoi prodotti materiale da condividere, e aprire a ulteriori manipolazioni come negli odierni progetti open source.[senza fonte]
Lavori
- Homeart
« Homeart, suggerita dal personal computer, porta al più elevato grado di autonomia decisionale oggi concepibile le aspirazioni e le possibilità artistiche latenti in ognuno di noi.La casa, lo spazio personale, la privacy, possono essere forgiati e riforgiati secondo i dettami della fantasia personale e con l’ausilio di quella “artificiale”. L’impiego “amichevole” del pc è un sufficiente stimolo all’azione e più lo sarà la condizione operativa del futuro.
Lo slogan Il computer ci libera dal genio altrui ed accresce il nostro è dunque sotto interessante verifica. Breve descrizione di un’esperienza: Siedo al computer di casa e lo inizializzo. Trasferisco in memoria un programma residente in dischetto e lo lancio. Fruisco dell’elaborato ( suono, segno, colore ) e a mio piacere lo interrompo. Pongo fine all’esperienza oppure attuo modifiche venutemi alla mente o suggeritemi dai risultati ottenuti. Produco per me stesso : Accetto lo strumento di cui posso disporre, ne analizzo le possibilità operative e, nell’ambito consentitomi, progetto. Affidabilità, destrezza, velocità, fantasia-ineguagliabili anche nel caso del più semplice sistema di elaborazione dei dati-annullano eredità e problemi secolari e mi spronano a utilizzare nei particolari più riposti il terreno di lavoro disponibile. La verifica immediata stimola la ricerca di nuove soluzioni. Per inclinazione personale progetto prevalentemente programmi ad elaborazione illimitata e, per quanto ne so e mi è consentito dallo strumento, con coefficienti di variabilità tali da tener desto il mio interesse. La soddisfazione delle attese personali costituisce l’essenza dell’operazione che sto descrivendo: essa pone in evidenza le potenzialità creative latenti in ognuno di noi, ne promuove lo sviluppo, suggerisce le vie e gli strumenti di lavoro idonei alla libera estrinsecazione dei più appaganti moti della fantasia: i propri. Una sorta di privacy artistica che non attende, non richiede, ignora la reazione altrui. Questa è, o potrebbe essere la HOMEART: relax mentale e, insieme, momento di impegno per la creazione del proprio ambiente di lavoro/studio/riposo tramite suono, segno, colore » |
(Pietro Grossi, Manifesto della HomeArt – 1986[9]) |
- Homebook
Museo Pecci di Prato (21 Settembre 1991, prima presentazione pubblica). Questa prima edizione è stampata in 100 esemplari, ciascuno diverso dall’altro; ecco quanto scritto dall’autore in una nota: Per la prima volta in assoluto viene presentata una pubblicazione reinventata graficamente al computer, da me istruito in ogni sua copia. Una sezione di questi unicum, che tratta di homeart, varia anche di contenuto. Per il programma del 21 settembre 1991 ho realizzato al ‘personal’, in fase di prova-stampa, cento copie della pubblicazione, cento unicum.... Si tratta in effetti, di un’editoria personalizzata domestica, realizzata con fogli non staccati di carta traforata per stampante, legati doppi con barrette di plastica e coperta di acetato trasparente. Libri unici, prodotti elettronicamente (con stampanti ad aghi) secondo i medesimi principi della HomeArt e chiamati Homebooks, con programmi creati da Grossi, che assicurano l’unicità grafica di ciascuna opera. Il suo ultimo Homebooks è dedicato al futurismo con il titolo: 11 Marzo 1913 L’Arte dei Rumori, Luigi Russolo.
Sergio Maltagliati porterà avanti questo progetto realizzando nel 2012 un software autom@tedVisuaL1.0, che partendo dai programmi originali di HomeArt di Grossi genera 45 unicum grafici.[10]
Discografia
- Atmosfera & elettronica (Lupus)
- ElettroMusica n. 1 e n. 2 (Leo records)
- GE-115 Computer Concerto (General Electrics, 1968)
- Computer Music (Edizioni Fonos, 1972)
- Computer Music (CNUCE/CNR, 1973)
- Computer Music (CNUCE-IEI/CNR, 1978)
- Computer Music – Bach/Grossi (LP, Ayma, 1980)
- Paganini al computer (LP, Edipan, 1982)
- Computer Music – Satie/Joplin/Grossi (LP, Edipan, 1983)
- Sound Life (LP, Edipan, 1985)
- S 2F M – Musica Programmata (LP, La Musica, 1986)
- Computer Music (LP, Edipan, 1988)
- Computer Music (CD, Edipan, 1990)
- Musicautomatica (LP, Die Schachtel, 2003)
- Battimenti (CD, ants records, 2003)
- Suono Segno Gesto Visione a Firenze 2 – Grossi, Chiari, Cardini, Mayr, Lombardi, Aitiani, Maltagliati Atopos–
- Musicautomatica (CD, Die Schachtel, 2008)
- Combinatoria (CD, Die Schachtel, 2010)
- BIT ART – Pietro Grossi (CD, ATOPOS,2010)
Dvd video
- CIRCUS_8 dvd video Quantum Bit Limited Edition / QuBIT 005
- CIRCUS_5.1 dvd (digital edition) Quantum Bit Netlabel /QuBIT 013
Bibliografia
- HomeBook 45 unicum graphics, di Pietro Grossi, Sergio Maltagliati, ed. lulu.com, 2012. ISBN 978-1-4716-1419-4
- Musica senza musicisti (a cura di L. Camilleri, F. Carreras e A. Mayr) – Pisa, CNUCE/CNR, 1987
- F. Giomi, An Early Case of Algorithmic Composition in Italy, Organised Sound 1 (3), Cambridge University Press, 1996.
- F. Giomi e M. Ligabue, L’istante zero – Conversazioni e riflessioni con Pietro Grossi – Firenze, SISMEL/Edizioni del Galluzzo, 1999
- Pietro Grossi – Il dito nella marmellata + cd antologico con inediti (Girolamo De Simone) – Firenze, Nardini Editore, 2005
- “Pietro Grossi, Avventure con suono e segno” a cura di Albert Mayr – Firenze, Associazione Pietro Grossi*AlefBet
Curiosità
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- Nel 2008 la rock band Casa ha dedicato il suo secondo album dal titolo Remake alla memoria di Pietro Grossi. La copertina e la veste grafica dell’album consistono in un’opera di Homeart concessa al gruppo dall’Associazione Pietro Grossi. [11]
Note
- ^ ”Addio Pietro Grossi. URL consultato il 23-02-2002.
- ^ Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze.
- ^ Kenneth Gaburo, Reflections on Pietro Grossi’s Paganini Al Computer, University of Iowa USA, The MIT Press, 1985.
- ^ Pietro Grossi di Alessandro Ludovico-Neural.it. URL consultato il 02-02-2002.
- ^ Ludus ex machina: dalla computer music alla Homeart di Daniela Tortora. URL consultato il 03-04-2003.
- ^ HomeArt.
- ^ NetOpere di Luca Cartolari. URL consultato il 06-11-2008.
- ^ netOper@.
- ^ Visu@lMusiC/HomeArt`¯) _.·`¯)_(¯`· (¯`·
- ^ HomeBook di Sergio Maltagliati, Pietro Grossi in Informatica
- ^ Intervista a Francesco Spinelli dei Casa: “Remake fra giochi linguistici e computer music” | Patrizio Longo
http://www.luxflux.org/n3/partiture1.htm
Collegamenti esterni
- Associazione Pietro Grossi sito ufficiale.
- autom@tedVisualMusic da HomeArt.
- netOper@ opera multimediale collettiva on line.
- NeXtOper@ lavoro incompiuto.
- omaggio a Pietro Grossi programma radiofonico.
- Pietro Grossi Carlo de Incontrera
[mostra]
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