10 DICEMBRE 2013 ORE 04:03 I BRAVI NEI PROMESSI SPOSI DEL MANZONI—-“UN’ASSOCIAZIONE LIBERA NON CASUALE, COME AL SOLITO”—CHE SI PUO’ LEGARE A VARI TEMI-PERSONAGGI, DAL MOVIMENTO FORCONI AL PAESAGGIO DI TANTI NEL NOSTRO PARLAMENTO NONCHE’ NEI CONSIGLI REGIONALI ECC.–NON TUTTI SONO AFFILIATI AD UN PADRONE, C’E’ CHI E’ IN PROPRIO–

Bravi

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
 

I bravi aspettano don Abbondio

« a prima vista si davano a conoscere per individui della specie de’ bravi. »
(Alessandro Manzoni – I promessi sposi capitolo I)

Per bravi si intende la soldataglia al servizio dei signorotti di campagna, che comandavano nell’Italia settentrionale del Cinquecento eSeicentoDe facto braccio armato e spesso prepotente del potere locale, avevano il compito di garantire nel contado di spettanza del padrone (riconoscibile per l’appellativo don, che nell’intera penisola era riservato ai personaggi di una certa importanza oltre che ai membri del clero) che il volere di chi comandava fosse rispettato, con le buone o con le cattive.

La loro fama è dovuta alla loro presenza nel romanzo I promessi sposi di Alessandro Manzoni, dove lo scrittore all’inizio dell’opera ne fa un’ampia descrizione e dove appaiono come sgherri di Don Rodrigo e dell’Innominato. In particolare il Manzoni specifica precise date nella quale osserva il manifestarsi del fenomeno dei bravi. Citando delle gride locali, scrive come nel 1583 la loro presenza sul suolo italiana sia non solo accertata, ma anche condannata. La data tuttavia più importante risulta essere quella della grida del 1632: essa serve al Manzoni per testimoniare storicamente che, nel periodo in cui si svolgono i fatti dei promessi sposi, i bravi fossero ancora presenti.

Un altro bravo famoso, personaggio di fantasia come quelli manzoniani è Sparafucile presente nel Rigoletto di Giuseppe Verdi.

 

 

Etimologia

Probabilmente il nome “bravo” deriva dal latino pravus che significa “cattivo, malvagio” e che si ritrova nello spagnolo bravo, con il significato di “violento”, “selvaggio” e “impetuoso”.

I bravi dei Promessi sposi

Quelli di seguito elencati sono tutti bravi alle dipendenze di Don Rodrigo, ad eccezione del Nibbio che lavora per l’Innominato, il quale ne ha sotto il suo comando molti altri di cui però non si fanno i nomi. Il Biondino e il Carlotto è possibile che siano semplici servitori piuttosto che uomini in armi.

Biondino

Il Biondino è uno dei bravi di Don Rodrigo e compare solo nel capitolo XXXIII. Ecco la frase celeberrima:

« Biondino! Carlotto! aiuto! son assassinato!” grida don Rodrigo; caccia una mano sotto il capezzale, …. »
(Cap. XXXIII)

Carlotto

Il Carlotto è uno dei bravi di Don Rodrigo e viene citato nel capitolo XXXIII senza avere una descrizione fisica. In questo capitolo Manzoni fa ‘entrare in scena’ Carlotto:

« Carlotto! aiuto! son assassinato!” grida don Rodrigo; caccia una mano sotto il … »
(Capitolo XXXIII)

Grignapoco

Il Grignapoco, al servizio di Don Rodrigo, proviene dal contado di Bergamo, dove nel locale dialetto il verbo ridere si dice grignar, quindi il bravo è uno che ride poco. Per ingannareAgnese e sviare le indagini, era stato impartito al Grignapoco di parlare in dialetto durante il rapimento di Lucia Mondella affinché le ricerche si svolgessero a Bergamo.

Exquisite-kfind.png

Il Griso è il capo dei bravi al servizio di Don Rodrigo, dal quale ha piena fiducia, complice di molti crimini e malefatte. Pur godendo della stima del padrone, non esita a tradirlo quando quest’ultimo contrae la peste; chiama i monatti perché lo portino al lazzaretto, poi lo deruba e fugge, ma avendo commesso l’imprudenza di toccare i vestiti del padrone si ammala anch’esso di peste, e muore prima di lui.

Exquisite-kfind.png

Il Nibbio è alle dipendenze dell’Innominato e sembra esserne, tra i servitori, il più fidato, l’unico che venga nominato e che ha una parte attiva nella storia.
Nel romanzo appare poche volte, ma la più significativa è nell’occasione del rapimento di Lucia, dove davanti al suo padrone appare turbato dall’umanità della protagonista femminile dell’opera. Questo episodio sembra il prologo della successiva conversione dell’Innominato.

Montanarolo

Il Montanarolo è uno dei bravi di Don Rodrigo e viene citato da Manzoni in una riga del Capitolo XX senza aver una descrizione fisica:

« Si levò lo schioppo, e lo consegnò al Montanarolo, come per isgravarsi d’un peso inutile… »
(Capitolo XX)

Sfregiato

Lo Sfregiato è uno dei migliori bravi al servizio di Don Rodrigo e viene citato da Manzoni nell’XI capitolo senza una descrizione fisica.

« Piglia con te un paio de’ meglio lo Sfregiato, e il Tiradritto; e va di buon animo, e sii il Griso. Che diavolo! »
(Capitolo XI)

Squinternotto

Lo Squinternotto è uno dei bravi al servizio di Don Rodrigo. Alessandro Manzoni non lo descrive fisicamente, ma lo identifica semplicemente come “quarto dei bravi”.

« Intanto i tre bravi sopraddetti, e lo Squinternotto ch’era il quarto (oh! vedete che bei nomi, da serbarceli con tanta cura), rimasero coi tre dell’innominato… »
(Cap. XX)

Tanabuso

Il Tanabuso è uno dei bravi di Don Rodrigo che lo accompagnano al castello dell’Innominato nel capitolo XX.

« Si cavò poi di tasca alcune berlinghe, e le diede al Tanabuso, dicendogli: «voi altri state ad aspettarmi; e intanto starete un po’ allegri con questa brava gente». »
(Capitolo XX)

Tiradritto

Il Tiradritto è uno dei migliori bravi al servizio di Don Rodrigo. Viene citato nei capitoli XI e XX, senza essere descritto fisicamente.

« Piglia con te un paio de’ meglio… lo Sfregiato, e il Tiradritto; e va di buon animo, e sii il Griso. Che diavolo! »
(Capitolo XI)
« Don Rodrigo […] smontò da cavallo, e buttò la briglia al Tiradritto, uno del suo seguito. »
(Capitolo XX)

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *