http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=ZGTH9z15iDU
SOTTO TESTO ORIGINALE DELLA POESIA DI GOETHE
“Der Abschied” from
“Das Lied von der Erde” by Gustav Mahler
Maureen Forrester, contralto
Cleveland Orchestra
George Szell, conductor
Berlin, 21.IV.1967
1860 Boemia, oggi Rep. Ceca – 1911 Vienna
La sua famiglia era di origine ebraica–ashkenazita e di lingua tedesca.
nota che si puo’ saltare:
Das Lied von der Erde (in italiano Il canto della terra) di Gustav Mahler è una composizione per voci soliste e orchestra composta fra il 1908 ed il 1909. Composto dopo la Ottava sinfonia, Das Lied von der Erde non appartiene alla “lista ufficiale” delle sinfonie di Mahler, tuttavia viene tradizionalmente considerata una sinfonia, visto anche il sottotitolo, Eine Symphonie für eine Tenor- und eine Alt- (oder Bariton-) Stimme und Orchester (nach Hans Bethges “Die chinesische Flöte”).
La composizione è suddivisa in sei movimenti, ciascuno di essi mette in musica un Lied appartenente alla raccolta Die chinesische Flöte di Hans Bethge, pubblicata nell’autunno del 1907. Mahler aveva già introdotto le voci in alcune sinfonie precedenti (la Seconda, la Terza, la Quarta e l’Ottava), mentre in Das Lied von der Erde avviene per la prima volta una integrazione totale fra lied e sinfonia.
da:
Il canto della terra
Song Cycle by Gustav Mahler (1860 – 1911)Original language: Das Lied von der Erde |
traduzione di Ferdinando Albeggiani
Discende il sole dietro la montagna. Cala la sera sopra ogni vallata Con le sue ombre piene di frescura. Guarda! Come una barca argentea scivola La luna nell'azzurro lago del cielo. Avverto il soffio di un lieve vento Nell'oscurità dei pini! Canta il ruscello nel buio, pieno di armonia! Impallidisce, al crepuscolo, il colore dei fiori. Respira la terra piena di pace e di sonno, Ogni desiderio cerca ora il suo sogno. Gli uomini, stanchi, ritornano a casa, per ritrovare, nel sonno, giovinezza e felicità perdute! Gli uccelli posano silenziosi sui rami. Il mondo si addormenta! Un soffio fresco spira fra i miei pini. Io resto qui e aspetto il mio amico; Lo aspetto per l'ultimo saluto. Come vorrei, amico, godere al tuo fianco Della bellezza di questa sera! Dove indugi? Mi lasci a lungo in solitudine! Erro qua e là con il mio liuto Su sentieri colmi di tenera erba. O bellezza! O mondo ebbro di amore eterno, di eterna vita!
Der Abschied di Goethe
Laß mein Aug den Abschied sagen,
Den mein Mund nicht nehmen kann!
Schwer, wie schwer ist er zu tragen!
Und ich bin doch sonst ein Mann.
Traurig wird in dieser Stunde
Selbst der Liebe süßtes Pfand,
Kalt der Kuß von deinem Munde,
Matt der Druck von deiner Hand.
Sonst, ein leicht gestohlnes Mäulchen,
O wie hat es mich entzückt!
So erfreuet uns ein Veilchen,
Das man früh im März gepflückt.
Doch ich pflücke nun kein Kränzchen,
Keine Rose mehr für dich.
Frühling ist es, liebes Fränzchen,
Aber leider Herbst für mich!