“Ogni donna deve possedere non soltanto delle virtù femminili, ma delle qualità virili; altrimenti è una femmina. E l’uomo che ha soltanto la forza maschia, senza l’intuizione, non è che un bruto.” (DAL MANIFESTO DELLA DONNA FUTURISTA DI VALENTINE DI SAINT-POINT 25 MARZO 1912)
“LA LUSSURIA È LA RICERCA CARNALE DELL’IGNOTO, come la Cerebralità ne è la ricerca spirituale. La Lussuria è il gesto di creare, ed è la Creazione.” (MANIFESTO FUTURISTA DELLA LUSSURIA 11 GENNAIO 1918)
Spirale di Dolcezza Serpe di Facino, antologia di scrittrici futuriste, Bibliopolis, Napoli 2007. A cura di Cecilia Bello Minciacchi, ampia raccolta dei versi lineari e visuali di trenta poetesse e scrittrici, note e misconosciute, che parteciparono al movimento che scompigliò la cultura e la società del primo Novecento. Con numerose illustrazioni d‟epoca, comprese poesie visuali componenti ritratti di Marinetti e Cangiullo. Premessa di Angela Cortese. Formato 14×21 pagine 488.Il volume è in vendita al prezzo di euro 40,00 Per ordinazioni: BIBLIOPOLIS Edizioni di filosofia e scienze, via Arangio Ruiz, 83, 80122 Napoli.Tel.: 081-664606 Fax: 081-7616273e-mail: info@bibliopolis.it – http://www.bibliopolis.it
http://www.retididedalus.it/Archivi/2009/dicembre/LUOGO_COMUNE/4_avanguardia2.pdf
SE VI SONO RESTATE UN PEZZETTO DI PALL-INE LIBERE…DATE UN’OCCHIATE A QUESTO SITO (SOTTO) SUL FUTURISMO E AI TESTI…A CHIARA SEMBRA DI RESPIRARE IN LIBERTA’…COME QUANDO SE NE STAVA CON I “SUOI” MATTI A PARTIRE DA LEI. NEL ’76 FUI RICOVERATA DALLA POLIZIA A PARABIAGO…DONATELLA MI VENIVA A TROVARE…DATO L’AMBIENTE FUORI A MILANO (QUALCUNO LO RICORDA?) – AMMESSO CHE LEI SE LO RICORDI–CI DICEVAMO: “MA QUI SI STA BENISSIMO–SONO TUTTI SANI QUI–” E CI SENTIVAMO ALLEGRE—POI LEI SE NE ANDAVA, VENIVA LA SERA…E ALLORA LA MUSICA GIRAVA
http://www.archiviomauriziospatola.com/prod/pdf_worksand/W00014.pdf
Mi spiace, non mi sta simpatico il movimento futurista: senza nulla togliere alla ‘genialità’ di alcuni protagonisti ( soprattutto pittori ), la larga adesione al fascismo non la si può ignorare né ‘perdonare’ .
Ho rivisto proprio oggi—a svolazzo—come direbbe un tale, vari testi ed e’ per me interessante notare (da storico) come anche in pagine “molto apparentemente” innocue, sia palpabile l’ambiguità che fa di certe prese di posizione qualcosa contemporaneamente rivoluzionaria (o possibile di tempi nuovi verso il progresso) e contemporaneamente già incamminate a determinare (insieme a ben altre forze che la coscienza) l’ambiente culturale in cui sorse il fascismo. Devo essermi espressa in un modo confuso. Mi scuso. Ho letto anche del presunto entusiasmo di Gramsci verso il Futurismo…non lo sapevo nonostante tre anni di preparazione della tesi. E’, credo, molto difficile capire (e non solo in Italia) cosa puo’ essere successo agli esseri umani dopo la carneficina che è stata appunto la guerra, la prima mondiale. Francamente non so cosa sia “perdonare” a livello della storia, sbaglierò ma perdonare mi pare un modo impulsivo-affettivo / prevalentemente, anche quando non esclude elementi razionali. Preferirei immaginare un giudizio storico, fondato su documenti, più o meno come fai tu: “senza togliere…”, ciao, notte, chiara