25 SETTEMBRE 2013 ORE 16:02 +++ QUANDO INVECE DI FINESTRE SI SPALANCANO LUTTUOSI-DELITTUOSI ABISSI: JOY NGOZI EZEILO RAPPORTO ONU SUL TRAFFICO DEGLI ESSERI UMANI IN ITALIA—20 SETTEMBRE 2013

 

 

 

 

 

DALLA RELAZIONE IN FRANCESE SUL SITO DELL’ONU A GINEVRA (ONUG), traduzione chiara di una parte…poi subito mi è sparita la relazione, il sito, anche l’anima, tutto!

Nel corso della sua visita in Italia, dal 12 al 20 settembre, chiamata dal Governo italiano, l’esperta dell’Onu è stata a Roma, Venezia, Torino, Palermo, Napoli, Caserta e Castel Volturno, città dove  ha incontrato i responsabili ufficiali nazionali e locali della lotta contro la tratta delle persone, oltre alle organizzazioni della società civile che costituiscono “la pietra angolare” della lotta contro questo flagello del nostro paese.

“ Ancora più importante, ho visto un gran numero di vittime venute dall’Africa, dall’Europa, dall’Asia e dall’America del Sud compresi donne bambini e uomini assititi pubblicamente o in attesa di essere espulsi” ha aggiunto la dott. Ezeilo. “ Ho anche visitato la prigione Le Vallette di Torino e due Centri di identificazione ed espulsione (CIE) per i migranti irregolari”.

La signora Ezeilo presenterà le sue conclusioni e raccomandazioni in un rapporto dettagliato al Consiglio del diritti dell’uomo dell’ONU nel 2014.

 

ho trovato una relazione della conferenza stampa della dott. Ezeilo in piazza San Marco a Venezia, a conclusione della visita, sul Corriere Emigrazione, giornale a me sconosciuto. Corrisponde a quello che ho letto in francese-inglese sul sito Onu a Ginevra.

 

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DAL CORRIEREIMMIGRAZIONE.IT     —chi ha un minimo interesse a queste cose, ci vada, è facilissimo e mi è sembrato fatto molto bene–

Chi siamo

Corriere ImmigrazioneCorriere Immigrazione nasce come blog nel 2010, per iniziativa di Luigi Riccio. Viene trasformato in una testata giornalistica on line (aggiornata settimanalmente) ad agosto 2012, grazie alla disponibilità e l’impegno  di un gruppo di giornalisti  e/o militanti antirazzisti e di una piccola associazione, Giù le frontiere, nata dall’esperienza delPrimo Marzo. Ragioni, obiettivi e limiti di questo salto di qualità sono spiegati nell’editoriale del primo numero. Da aprile 2013 Giù le frontiere è ufficialmente l’editore della testata.

 

Il giorno di uscita è il lunedì.

 

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Indagine Onu

Emergenza tratta

23 settembre 2013  |    Stampa |    Crea pdf
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Il traffico di esseri umani è la nuova frontiera del business illegale. E non è finalizzata solo alla prostituzione. Parla Joy Ngozi Ezeilo, reporter speciale delle Nazioni Unite.

Joy Ngozi Ezeilo ha compiuto un vero e proprio Grand Tour italiano, durato poco più di una settimana e che l’ha vista attenta uditrice di funzionari governativi e parrocchiani, giovani volontari e detenuti nei Cie, ministri in doppiopetto ed ex vittime di tratta. E sono proprio queste ultime ad avere segnato profondamente la sua visita e ad imprimere alla stessa conferenza stampa un colore più vivo, ma non per questo meno ufficiale. Abituati come siamo a farci raccontare l’Italia da tabelloni multimediali e dai “dati alla mano”, dare un volto e una storia ad un fenomeno così complesso non può che sortire un certo effetto e induce a togliere la penna dal bloc-notes.
Così Ezeilo racconta la storia di una ragazza nigeriana di ventun anni arrivata in Italia dopo estenuanti tappe forzate in Turchia, Slovenia, Ungheria, Francia e per anni costretta a prostituirsi. Il padre aveva dato la propria terra in garanzia per poterle pagare il viaggio. Adesso la ragazza è inserita in un programma d’assistenza e protezione a cura di un’associazione di volontariato. E poi si diffonde su altre situazioni particolari.
Il quadro che disegna Ezeilo non è dei più confortanti. L’Italia è una meta privilegiata sia di destinazione che di transito, per lo più di donne e minori. Il fenomeno cresce esponenzialmente di anno in anno. Via mare, ma anche con treni e aerei, raggiungono il nostro paese migliaia e migliaia di migranti provenienti dalle aree più svantaggiate. Crescono i numeri delle partenze dall’America Latina e dall’Asia. Quest’ultima riempie le file della prostituzione indoor (in casa), particolarmente difficile da monitorare e contrastare, ma perfettamente integrata col tessuto criminale locale. In aumento considerevole anche l’accattonaggio coatto di minori provenienti dalla ormai comunitaria Romania.
«Quella che desta maggiore preoccupazione – prosegue la dottoressa Ezeilo – è la tratta a scopo di sfruttamento lavorativo», forse perché lì è «minore l’attenzione dell’autorità» e troppo poco spazio riveste nel dibattito e nell’immaginario pubblico. Le industrie maggiormente coinvolte sono quelle agricole e tessili. Il tanto decantato “made in Italy”, per capirci. Questo vuoto di attenzione fa sì che in Italia esista un solo rifugio per uomini vittima di tratta, a Caserta. Può ospitare solo quattro vittime per volta ed è già pieno.

La domanda che si pone Ezeilo è impietosa. Così tanta morbosa attenzione alla sicurezza delle frontiere e così scarso interesse per la tutela dei diritti umani. Come è possibile? Il giudizio complessivo sulla gestione politica della tratta è tranchant: «l’approccio è inefficace e insostenibile».
Nonostante la legislazione italiana sia «completa e modello per gli altri Paesi», gli stanziamenti economici e i piani strategici nazionali sono del tutto insufficienti. «L’Italia potrebbe infatti contare sulla ratifica del Trattato Onu sulla tratta, sull’articolo 18 del Testo Unico sull’Immigrazione, sull’articolo 13 della Legge sulla tratta degli esseri umani, nonché sul codice penale», prosegue Ezeilo, «ma permangono delle gravi criticità».
Al momento l’identificazione delle vittime, sia per quanto riguarda il numero sia per quanto concerne i loro dati anagrafici, è in mano a statistiche contraddittorie e mal condotte e alle domande basiche degli agenti di polizia nei Cie.
Questi ultimi sono stati definiti senza mezzi termini da Ezeilo «vere e proprie prigioni/sale d’aspetto», dove le vittime sono vittime due volte «in un ambiente ostile sia da un punto di vista igienico-sanitario che assistenziale».
L’assistenza e il reinserimento sociale e lavorativo sono in mano alle Ong, alle associazioni e al volontariato confessionale. Tutte buone pratiche che Ezeilo non ha mancato di menzionare. Come la linea verde per le vittime di tratta in Veneto o le case-rifugio a Castel Volturno o ancora il partenariato pubblico-privato nella regione Piemonte sul finanziamento ai programmi di protezione. Il Governo delega dunque al volontariato, ma «potrebbe almeno garantirgli finanziamenti adeguati e continuativi», sottolinea Ezeilo.

Durante il viaggio, la Rapporteur dell’Onu ha inoltre potuto constatare che l’attuazione delle leggi in materia di migrazione varia da regione a regione. E non è detto che il Sud debba costituire per forza il polo negativo della discussione.

Se a Napoli le vittime della tratta hanno automaticamente diritto al permesso di soggiorno, a Torino è concesso solo previa collaborazione con le forze dell’ordine. Quello che può apparire a un primo sguardo un incentivo alle indagini, si rivela un circolo vizioso di paura per le vittime. «L’assistenza – ricorda inoltre Ezeilo – non è condizionale secondo le carte internazionali». E secondo l’etica.

Ezeilo ha chiuso la conferenza stampa con le raccomandazioni da presentare il giorno seguente al Governo Italiano. Per prima cosa occorre un meccanismo centralizzato di raccolta dati, nonché la presenza di figure professionali specializzate sul tema della migrazione e della tratta nei luoghi preposti all’accoglienza e al reinserimento sociale. Sarebbe a questo punto d’auspicio formare anche gli agenti delle forze dell’ordine e i funzionari di frontiera.
Dopodiché, è più che urgente dare attuazione alle moratorie internazionali e alle convenzioni già stipulate, ad esempio la Convenzione Onu del 1990 sui diritti dei migranti, la Convenzione Ilo sul lavoro domestico e la Direttiva 36 del 2011 dell’Unione Europea sulla tratta. Occorre una pianificazione armonica e di lungo periodo, che veda una partnership tra il Vice Ministro del Lavoro con delega alle Pari Opportunità Guerra e la rete delle organizzazioni civili e confessionali.

Una seria presa in carico da parte del governo della crisi economica che colpisce in misura maggiore proprio i migranti – a discapito del luogo comune sugli “immigrati che rubano il lavoro” – li proteggerebbe dai meccanismi di sfruttamento e coercizione delle organizzazioni criminali.

In ultimo, un appello accorato ad «aggredire le cause a monte». È venuto il momento che l’Italia metta in campo delle strategie di cooperazione con i paesi di provenienza, dalla lontana Africa fino alla vicina Romania, stando attenti però alla retorica del rimpatrio che spesso vanifica gli sforzi di protezione e reinserimento sociale e rimette le vittime nelle mani dei propri aguzzini.
«L’opinione pubblica – conclude la dottoressa Ezeilo – andrebbe infine educata ai temi della migrazione, dei diritti umani e della tratta per porre un definitivo argine alla costante opera di criminalizzazione delle vittime». Su quest’ultimo punto, però, il Governo dovrà rispondere del recente emendamento alla legge Mancino sulla libera espressione e manifestazione di opinioni “plurali”, comprese l’omotransfobia e il razzismo. Su quale terreno si giocheranno le buone pratiche auspicate dalle Nazioni Unite?

Noemi De Simone

 

 

 

CON TUTTA LA SIMPATIA CHE ABBIAMO PER LA PRESIDENTE BOLDRINI, IL SUO COMUNICATO STAMPA (DAL SITO PRESIDENTE DELLA CAMERA) CI APPARE, COME DIRE…ASETTICO?

Comunicati stampa

18/09/2013

Incontro della Presidente Boldrini con Joy Ngozi Ezeilo, Relatrice speciale ONU su tratta di esseri umani

La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha incontrato questo pomeriggio la Rappresentante speciale delle Nazioni Unite sulla tratta di esseri umani, Joy Ngozi Ezeilo. All’incontro – avvenuto nel quadro della visita ufficiale in Italia della Relatrice speciale – hanno partecipato anche i deputati Deborah Bergamini, Rocco Buttiglione, Khalid Chaouki, Fabiana Dadone, Manlio Di Stefano, Marietta Tidei.
“L’Italia ha una legislazione all’avanguardia in materia di protezione delle vittime della tratta”, ha affermato la Presidente Boldrini. “Per assicurare una sua concreta e fattiva applicazione, tuttavia, è necessario che sia rafforzato ulteriormente il quadro normativo e che, soprattutto, siano garantite le risorse necessarie per fornire assistenza alle vittime. Assistenza che deve mirare a proteggere queste persone, ma anche a permettere loro di usufruire di una formazione e della possibilità di reintegrarsi nel mondo del lavoro, in Italia e – per chi vi fa ritorno – nel paese d’origine”.
Rispondendo ad una domanda specifica della Relatrice speciale, la Presidente ha aggiunto: “Sul fronte legislativo, le Camere hanno avviato la trasposizione della Direttiva dell’Unione europea sulla prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani. E’ tuttavia auspicabile che l’Italia, per attuare pienamente un altro importante trattato su tale tema, la Convenzione di Varsavia – ratificata nel 2010 – si doti di un organismo di monitoraggio delle attività di contrasto alla tratta”.
Tra i temi sollevati durante il colloquio e su cui si è riscontrato il consenso di tutti i partecipanti, la necessità di sviluppare ulteriormente la collaborazione internazionale – in ambito multilaterale e bilaterale – per combattere la tratta. Di fondamentale importanza anche la sensibilizzazione sul fenomeno, che deve essere attuata sia nei Paesi d’origine delle vittime che in Italia, dove devono essere maggiormente coinvolte negli sforzi per combattere il fenomeno anche le comunità straniere.
“L’Italia, come ha ricordato la Relatrice speciale Ngozi Ezeilo, riferendosi alla firma del Protocollo di Palermo alla Convenzione sul crimine organizzato transnazionale”, ha concluso la Presidente Boldrini, “è il luogo dove si è cominciato ad istituire il quadro giuridico internazionale in materia di lotta alla tratta. Il nostro Paese deve continuare a giocare un ruolo importante per combattere questo fenomeno odioso”.

 

 

SEGUE L’ARTICOLO DI LUNANUVOLA CHE DA’ CONTO DI ALCUNI ASPETTI (CREDO) DELLA RELAZIONE IN INGLESE. L’IMPRESSIONE MIA E’ CHE LA RELAZIONE FOSSE MENO PUNTUTA.

 

Nuovo articolo su Lunanuvola’s Blog

Una richiesta azzardata

by lunanuvola

Lo scorso 20 settembre, la Special Rapporteur delle Nazioni Unite sul traffico di esseri umani, Joy Ngozi Ezeilo, dà un quadro della situazione italiana: gang criminali introducono migliaia di uomini, donne e bambini nel nostro paese, evitando ogni controllo, e queste persone “clandestine” sono destinate al lavoro coatto o semi-coatto nell’industria del sesso, nei laboratori e nei campi.

Joy Ngozi Ezeilo

“Il fenomeno del traffico di persone, in Italia, si sta sfortunatamente espandendo per numeri e per impatto. I trafficanti stanno dimostrando una crescente capacità di usare violenza, sfruttamento e abusi orrendi nei confronti delle loro vittime.”, ha detto Ezeilo presentando i primi risultati della sua ricerca. L’Italia ha identificato sul proprio suolo 2.400 vittime del traffico nel 2010: si tratterebbe di un quarto del totale ipotizzato dai dati dell’Unione Europea. Il numero di quelle destinate alla prostituzione è il più alto.

Ezeilo ha citato il caso di una 21enne nigeriana la cui famiglia ha pagato ai trafficanti 60.000 euro per portarla in Europa: una volta arrivata in Italia è stata forzata a prostituirsi per pagare il debito, nel mentre i suoi familiari continuavano a ricevere minacce. “Il governo italiano deve ridurre la domanda di prostitute, rendendo consapevole l’opinione pubblica che queste donne sono troppo spesso vittime del traffico di esseri umani. – ha aggiunto Ezeilo – Le leggi restrittive sull’immigrazione hanno esacerbato il problema, spingendo i migranti ad adottare misure disperate, fra cui quella di pagare grosse somme ai trafficanti. L’Italia dovrebbe migliorare il coordinamento fra le sue regioni e con gli altri paesi, in particolare rispetto al modo in cui sono identificate ai confini le persone vittime del traffico, modo che ora è manifestamente inadeguato. E dovrebbe assicurarsi di non prosciugare il finanziamento dei programmi relativi al traffico.”

Alcuni giornalisti stranieri presenti alla conferenza stampa hanno chiesto un commento al Ministro degli Interni italiano, un tale signor Alfano che, purtroppo, non ha ritenuto al momento di doverlo dare. I giornalisti in questione hanno correttamente citato il silenzio “alfanico” nei loro pezzi e si sono stupiti nei giorni successivi al 20 settembre di come esso si sia esteso ai media del bel Paese, perché ai loro colleghi italiani è per lo più sfuggita la notizia per intero. D’altronde, rivolgersi ad Alfano affinché l’Italia adotti misure per ridurre la domanda di prostitute, considerato chi è il capo del suo partito, cara signora Ezeilo… forse è un po’ azzardato. Maria G. Di Rienzo

 

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  1. Any rising channel useful for germination must have the correct
    ph for weed seeds.

  2. Ad oggi registriamo la costruzione di un impianto di stigliatura a Comacchio (Fe),
    che và advertising aggiungersi offer un altro che opera da qualche
    tempo a Guastalla.

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