Cosa significa
11 agosto 2013 di lunanuvola
(“Prima di gettarsi dal terrazzo, il quattordicenne ha lasciato due messaggi in cui chiedeva scusa alla famiglia e spiegava che la decisione di farla finita era legata alla sua omosessualità. Quelle lettere raccontano di derisioni e bullismo da parte dei coetanei.”, 11 agosto 2013, Italia)
Uscite. Radunatevi. Cominciate a camminare. Non è una corsa, non ci sono vincitori e perdenti, nessuno tiene il tempo di niente, non sarete interrotti dalla pubblicità. Se avete figli portateli con voi, anche quelli piccoli, spingete le loro carrozzine e quelle delle persone che non possono camminare. Il sole sta tramontando, adesso non fa così caldo. Camminate, lentamente, guardandovi intorno, case e alberi e automobili e negozi e biciclette e semafori e monumenti e fontane. Camminate parlando, scambiando le vostre storie su cosa significa essere una donna, un uomo, oggi. Cosa significa essere una giovane, un bambino, un’anziana. Cosa significa essere uno studente, essere un’immigrata, essere pensionato, essere disabile.
Cosa significa guardarsi allo specchio e vedere un’altra persona. Cosa significa non rispondere ai modelli imposti. Cosa significa essere derisi, cacciati, assaliti, sminuiti, respinti per questo. Cosa significa innamorarsi di una ragazza, essendo femmine o maschi. Cosa significa innamorarsi di un ragazzo, essendo femmine o maschi. Cosa significa avere un cuore che trabocca e non poterlo dire. Cosa significa avere un cuore che trabocca e cantarlo alle stelle. Cosa significa avere, cosa significa non avere, cosa dovremmo avere per vivere una vita decente, di cosa possiamo fare a meno. Cosa significa essere, cosa significa non essere, cosa dovremmo essere per vivere una vita decente, cosa non possiamo e non vogliamo piegarci ad essere mai.
Lasciate che chi ha più anni vi dica com’era questo prima, com’era quello, come si è arrivati da un punto a un altro: voi potreste non saperlo. Lasciate che chi di anni ne ha pochi vi dica quant’è straordinario il colore del glicine e quant’è fantastico il sapore della ciliegia: voi potreste aver dimenticato. E camminate, continuate a camminare, con una pausa qui e una pausa là per bere qualcosa, per andare in bagno, per soffiarsi il naso, per cambiare un pannolino, per aprire l’ombrello… e una pausa per riposarsi e sorridersi stupiti perché non c’è più niente di triviale, di volgare, di banale o di impresentabile: santo cielo, la vita è anche bicchieri di limonata e pipì e borotalco, è piedini che scalciano e mani storte dall’artrite, è starnuti e fazzoletti, è pioggia e pozzanghere.
Camminate. Altre persone arrivano da ogni dove. Camminano con voi. Vogliono raccontarvi cosa significa. Ascoltate. Ascoltate, in nome di tutto quel che vi è caro, in nome di tutto quello che tenete per sacro, in nome di ogni singola creatura che avete amato e che amate. Ascoltate come se ne andasse della vostra stessa esistenza, perché è così. Ascoltate. Ascoltate. Ascoltate. E saprete che tutti i pezzi dell’umana verità sono interi. Maria G. Di Rienzo