Evviva, evviva
è arrivata Cecilia, lunedì mattina alle 4 e mezza. Tutto è andato molto bene, proprio come avevano voluto Laura e Sergio: solo loro due, senza mamme, nonne o rompimento di scatole. Mi hanno chiamato alle sei del mattino, ma il mio telefonino era dentro la borsa nel mare, sotto gli asciugamani e i costumi, dentro lo sgabuzzino, quindi nulla ho sentito. Finalmente mi hanno chiamato sul telefono di casa, e così ho cominciato a girare avanti e indietro nel corridoio – terrazzo . camera . corridoio – terrazzo, con le lacrime di gioia che mi schizzavano dagli occhi (Da dove se no?). Poi mi sono guardata allo specchio e ho detto “ciao nonna!”
Ho tentato di telefonarti, ma c’era la segreteria, poi ho fatto due o tre volte avanti e indietro all’ospedale, me la sono vista e me l’ha messa in braccio, non sapevo come prenderla, non mi ricordavo più, però lei non ha fatto una piega, ha continuato a dormire come se nulla fosse.
Finalmente ieri sono andati a casa, e lì altra emozione: l’hanno messa nel cestino che io avevo adoperato per andare a prendere Sergio quando è nato. E vederla lì nel cestino del suo papà, mi ha nuovamente commossa.
Per adesso pare che stia bene, mangia e dorme. Speriamo che continui.
Io nel frattempo sono passata di categoria: sono ufficialmente nonna.
Ti abbraccio
laba
è arrivata Cecilia, lunedì mattina alle 4 e mezza. Tutto è andato molto bene, proprio come avevano voluto Laura e Sergio: solo loro due, senza mamme, nonne o rompimento di scatole. Mi hanno chiamato alle sei del mattino, ma il mio telefonino era dentro la borsa nel mare, sotto gli asciugamani e i costumi, dentro lo sgabuzzino, quindi nulla ho sentito. Finalmente mi hanno chiamato sul telefono di casa, e così ho cominciato a girare avanti e indietro nel corridoio – terrazzo . camera . corridoio – terrazzo, con le lacrime di gioia che mi schizzavano dagli occhi (Da dove se no?). Poi mi sono guardata allo specchio e ho detto “ciao nonna!”
Ho tentato di telefonarti, ma c’era la segreteria, poi ho fatto due o tre volte avanti e indietro all’ospedale, me la sono vista e me l’ha messa in braccio, non sapevo come prenderla, non mi ricordavo più, però lei non ha fatto una piega, ha continuato a dormire come se nulla fosse.
Finalmente ieri sono andati a casa, e lì altra emozione: l’hanno messa nel cestino che io avevo adoperato per andare a prendere Sergio quando è nato. E vederla lì nel cestino del suo papà, mi ha nuovamente commossa.
Per adesso pare che stia bene, mangia e dorme. Speriamo che continui.
Io nel frattempo sono passata di categoria: sono ufficialmente nonna.
Ti abbraccio
laba
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