Film: Viaggio sola
E’ palpabile il bisogno di ‘leggerezza’, in particolare quando la calura ‘pesa’. Forse anche per questo, Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi richiama un discreto numero di spettatori che all’ uscita, però , sembrano tutti timorosi di contraddire, con un giudizio, l’ impressione degli altri. Perché la storia, che vorrebbe raccontare la solitudine di una donna ‘in carriera’, forse per ragioni di finanziamenti pubblicitari, si ‘appiattisce’ nel rappresentare la lussuosa ‘bellezza’ ( si fa per dire ) degli alberghi a 5 Stelle ( i grillini non c’ entrano ! ) sparsi per il mondo, nel filone dei film estivo-vacanzieri. Qui, almeno, senza le solite insopportabili scollacciate volgarità. Il film, dignitoso per fotografia regia e montaggio, risulta piuttosto piatto, intelligentemente contenuto, anche per esilità del racconto, in un tempo giusto (85′) prima che la noia diventi insostenibile. Degli attori che dire ? La Buy , come Accorsi Tognazzi & C., è sempre ‘lei’ forse impossibilitata/incapace di ‘uscire’ dalla sua immagine ormai stereotipata, per cui l’ interpretazione complessiva non brilla per nessuno. Ma il cinema fortunatamente è ‘sempre il cinema’.