Vittorio Coletti: Parla il giudice di Bolzaneto ” La Cassazione conferma tutto in quei giorni si perse l’ umanità “
“””… […] < … Resta sempre, comunque, quando viene accertata la verità di accuse molto pesanti, la sensazione di una perdita di umanità tra i membri di una collettività. Se quel che noi giudici del merito abbiamo ritenuto vero attraverso il passaggio in giudicato della sentenza di appello, c’è una quantità di dolore, sofferto e inflitto, che, da ipotesi, ha trovato una sua collocazione definitiva nella realtà: allora è come se il tasso di negatività del vivere dei cittadini aumentasse in modo definitivo. Sono professionalmente contento e umanamente triste >. […] D. Che cosa ha reso impossibile una piena giustizia ? Perché così pochi imputati rispetto ai molti sicuramente implicati ? R. < Perché la responsabilità penale è personale, e perché la maggior parte degli esecutori materiali dei fatti non è mai stata identificata: nonostante gli anni di indagini preliminari, l’ accusa non è riuscita ad accertare chi furono gli esecutori materiali di quei delitti, se non per un piccolo numero di imputati >. […] D. A Bolzaneto sono successi fatti inimmaginabili. Puoi descriverne alcuni perché il lettore si renda conto di quello che è davvero avvenuto ? R. < Vennero messe in pratica varie tecniche che la Corte Europea ha, a più riprese, descritto come tortura: la posizione vessatoria protratta per ore e ore, consistente nell’ imporre di stare a gambe larghe e mani alzate faccia al muro, senza bere, senza mangiare, senza dormire, senza coprirsi, talvolta su una gamba sola, o in ginocchio sul pavimento o con le manette di plastica strette sui polsi fino a interrompere la circolazione. Le persone venivano costrette a passare tra due ali di agenti armati di manganelli che le colpivano, abbligate a battere la fronte contro la parete, spruzzate in viso e negli occhi di spray urticanti. A molti fu impedito di andare in bagno costringendoli a farsi i propri bisogni addosso. Erano continue le minacce di morte e, alle donne, di stupro; ad alcune di esse furono tagliati i capelli. Era proibita ogni forma di contatto con l’ esterno. I prigionieri erano continuamente costretti a denudarsi, picchiati e obbligati a fare esercizi umilianti. Neppure i feriti o gli afflitti da handicap fisici visibili furono risparmiati >. D. Reati a parte, le forze dell’ ordine hanno dimostrato di essere state educate in maniera a dir poco sconcertante. È vero che inneggiavano al fascismo schernendo gli arrestati ? R. < Sì, gli agenti cantavano in modo ossessivo un ritornello: un due tre viva Pinochet, quattro cinque sei, morte agli ebrei, sette otto nove il negretto non commuove, einz swei drei viva l’ aparteid >. […] …”””
Roberto Settembre, magistrato che scrisse le motivazioni della sentenza della Corte d’ Appello di Genova sui fatti di Bolzaneto: provo un senso di stanchezza
( da L’ intervista di Vittorio Coletti, la Repubblica/ il Lavoro di Genova, Domenica 16 Giugno 2013 )
Milena Baldi : Alla festa di fine anno l’ allegria è contagiante
“””… < Sono un’ insegnante elementare in una scuola pubblica di Bologna, che accoglie circa 200 alunni di varia provenienza sociale e geografica. Venerdì scorso è stato l’ ultimo giorno e i genitori del comitato scolastico, insieme a tutti quelli che hanno voluto partecipare, come ogni fine anno, hanno organizzato una bellissima festa ovviamente nel parco attorno alla scuola, dove tantissimi bimbi e adulti hanno naturalmente chiacchierato, giocato, cantato, suonato, ballato e mangiato in allegria e libertà. Diversi banchetti improvvisati proponevano assaggi di cibi multietnici preparati da tanti genitori contenti di trovare nella scuola il luogo ovviamente più idoneo ad accogliere e valorizzare le diverse culture in un clima di condivisione e rispetto reciproci >.
( Lettera a la Repubblica di Martedì 11 Giugno 2013 )
atti impuri: una rivista letteraria da seguire …..
“””…< Dopo quattro volumi che hanno preso vita grazie al contributo dei migliori scrittori attivi oggi in Italia ( Nanni Balestrini, Tiziano Scarpa, Giorgio Vasta, Aldo Nove, Raul Montanari, Franco Arminio, Maurizio De Giovanni, Laura Pugno, Giorgio Falco, Antonio Rezza, Ernesto Aloia, Tommaso Ottonieri, e molti altri ), Atti impuri inaugura dal numero 5 la collaborazione con Miraggi Edizioni. Continua così il viaggio di quello che è ormai ampiamente riconosciuto come uno fra i più interessanti ‘ luoghi ‘ della nostra editoria, dedicato al racconto e alla poesia, in grado di offrire una selezione di opere inedite firmate da autori celebri, italiani e stranieri, a cui si affiancano di volta in volta nuovi talenti da scoprire > …”””
( atti impuri n. 5 e 6 a cura di sparajurij, redazione: Elisa Alicudi, Alessio Di Girolamo, Sergio Garau, Silvia Nugara, Claudio Panella, Marco Racca, Francesco Ruggiero, Ade Zeno, progetto grafico: Daniela Fersini; copertina, tecnica mista,: Gianfranco Peiretti, Miraggi Edizioni- Torino, prezzo singolo numero euro 7,50. Abbonamento annuale: ord. euro 40; sostenitore con versione e-book euro 60 )
Umberto Galimberti: Perché ad alcuni potere e denaro non bastano mai ?
“””… < […] una ricerca dell’ Università di Surrey ha comparato un gruppo di 39 manager di successo con altrettanti criminali, riscontrando in entrambi i gruppi caratteristiche antisociali, immoralità e un alto tasso di aggressività, che nei menager, (difiniti ‘psicopatici di successo’ a differenza dei criminali, ‘psicopatici senza successo’) non è immediatamente visibile e quindi più pericolosa, accompagnata da un cinismo non dissimile da quello riscontrato nei criminali. Come si fa, con questa natura, a separarli dal potere ? Per quanto riguarda invece la coazione ad accumulare denaro senza alcun limite e misura, la spiegazione la si può leggere nel primo libro del Capitale, dove Marx scrive che ciò che affascina nel denaro non è la sua materialità, ma la sua ‘sistematicità’, dovuta alla sua capacità di sostituire tutti i valori, per cui il capitalista non è avaro, ma ‘feticista’. Su ciò conviene anche il filosofo Jean Baudrillard che scrive: <Ciò che si adora nel denaro è la conclusa perfezione di un sistema che viene ‘feticizzato’ e non il ‘vitello d’ oro ‘ o il ‘tesoro’>. La patologia di chi accumula denaro al di là di ogni misura è simile a quella del collezionista a cui non interessa la natura delle cose raccolte, ma la sistematicità dell’ insieme collezionato, che gli garantisce la sicurezza di un mondo chiuso e invulnerabile. È questa invulnerabilità che interessa a chi accumula denaro, non il denaro in sé […] >. …”””
( da Risponde Umberto Galimberti in D de la Repubblica del 1° Giugno 2013 )
Paolo Cornaglia Ferraris: Stimolare l’ ortoterapia nei disturbi psichiatrici
“””… < L’ orticultura è una terapia adatta a persone con disturbo cognitivo comportamentale. Allevare piccoli animali da cortile o coltivare piante da orto permette ai terapisti di mediare le funzioni cognitive, senso-motorie e lo stato emotivo, migliorando situazioni difficili, aumentando partecipazione sociale, benessere e soddisfazione. L’ efficacia delle varie modalità d’ intervento, dai laboratori educativi agli aspetti ludico ricreativi e relazionali, ha bisogno di essere studiata per adattare alle diverse età e forme di disagio l’ operatività migliore. Nei nostri ospedali psichiatrici d’ un tempo, l’ orto e i laboratori funzionavano bene, ma oggi le Asl fanno fatica ad assorbire la routine assistenziale e attività di quel tipo sono assenti o sporadiche. Iniziative di ortoterapia dovrebbero essere censite, stimolate e rafforzate perché non ci sono dubbi che chi ha disturbi comportamentali e cognitivi ha bisogno di essere accolto in spazi in cui incontrare, lavorare, imparare e divertirsi ( www.ortogiardinoterapia.org ) >. …”””
( Camici&Pigiami in Salute de la Repubblica di Martedì 4 Giugno 2013 )