Ersilio Tonini: ” … mai più gli uomini siano ridotti a topi ! …”
“””… […] Fossero andati i genitori a visitare quei cunicoli avrebbero detto: < No, figlio mio ! Meglio povero ma con noi ! > Avrebbero avvertito l’ umiliazione spaventosa, la disumana umiliazione. Un ragazzo di 17-18 anni che è costretto a passare dieci ore in cunicoli dove – posso dire la parola ? Non vorrei scandalizzare – dove possono camminare e vivere solo i topi ! Uomini e topi ! Parola dura, detta da un vescovo all’ altare: eppure deve essere detta, affinché mai più gli uomini siano ridotti a topi ! Un’ ignominia che niente può legittimare o comunque attenuare ! […]. …”””
Dall’ omelia funebre pronunciata dal cardinale Tonini il 16 Marzo 1987 nel Duomo di Ravenna davanti alle bare dei 13 operai morti asfissiati nelle stive della nave Elisabetta Montanari
( da Il costo della vita – storia di una tragedia operaia – di Angelo Ferracuti, Einaudi, Maggio 2013, pag. 205, euro 19 )
Giulio Preti: ” L’ albero delle giuggiole ” …….
“””… < […] Spesso è costretto a rivendere i quadri che ha acquistato in tempi migliori. Le decine di Morlotti di una famosa attrice (Loren-Ponti, ndr ) , di cui hanno scritto i giornali, sono tutti passati tra le sue mani. Tutto ciò avviene quando Morlotti è praticamente sconosciuto al grande pubblico. Sono testimone della vendita, da parte sua, di quadri di Morandi, del capolavoro di Gino Rossi, un maestro del primo Novecento italiano. Walter, naturalmente, frequenta i giovani pittori che apprezza. Tra questi Giorgio Griffa che io ho casualmente conosciuto anni prima. […]>…”””
Studioso e docente, innovatore nel campo della odontoiatria, Giulio Preti racconta con sincerità, modestia e affettuosa umanità l’ avventura della sua vita da Bordighera e Boves alle città, al mondo .
( da L’ albero delle giuggiole di Giulio Preti, edito da Officina Editoriale Oltrarno, Firenze 2013. pgg. 310, euro 12 )
L’unico commento che mi viene da fare ( mi riferisco a ” Il costo della vita”) è quello di piangere, perché non vedo in questo momento vie d’uscita al dolore e all’ingiustizia, come se tutto quello che succede non avesse nessun senso.