5 GIUGNO 2013 ORE 08:26 FERENC PINTER (1931-2008)—QUANDO UNA GRANDE ILLUSTRATORE NON SI DISTINGUE DA UN GRANDE ARTISTA: MA C’E’ ANCORA CHI FA QUESTA DISTINZIONE? I SOLITI PARRUCCONI: “…perché l’artista…” E LI’ CONTRAGGONO LA FACCIA NELLO SFORZO…COME UN CULO, L’HO DETTO PERCHE’ E’ UNA FOTOGRAFIA! CIAO, BUON MERCOLEDI’, CIRCA META’ SETTIMANA….AUGURI DA CHIARA

 

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Ferenc Pinter nacque ad Alassio, presso Savona, nel 1931. Suo padre, József Pintér, era un pittore ungherese mentre la madre, Anna Antonazzi, veniva da Firenze. Nel 1940, la famiglia Pinter si trasferì a Budapest per curare una malattia tubercolare di József, ma l’operazione chirurgica non ebbe buon esito e dopo pochi anni Ferenc rimase orfano di padre.

Non fu ammesso all’Accademia di Belle Arti di Budapest per aver dimostrato una libertà di pensiero non conforme al totalitarismo comunista di quegli anni. In seguito alla rivolta del 1956 e all’arrivo dei carri armati sovietici, riuscì a fuggire in Italia. Appena arrivato a Milano, ottenne come primo lavoro la realizzazione di un gigantesco murale (80 m²) per laRadio Marelli. Nei tre anni successivi, Pinter continuò a realizzare manifesti pubblicitari per importanti aziende italiane finché, nel 1960, avviò una collaborazione con Arnoldo Mondadori Editore che durò 32 anni.

Per la grande casa editrice milanese Pinter realizzava le copertine e le illustrazioni interne di libri. Iniziò con la collana Segretissimo, della quale dipinse le prime 14 copertine, ma è ricordato in particolare per il Commissario Maigret e i gialli di Agatha Christie; tuttavia, le tavole migliori le dipinse per la collana Oscar Mondadori. Il suo mezzo espressivo preferito era la tempera, che usava con straordinaria maestria dando vita a scene surreali, venate di una forte componente espressionista.

Pinter è stato considerato uno dei più importanti illustratori europei e non a caso il suo nome rientra nei cataloghi internazionali GraphisGebrauchsgraphik.

Nel 1989, con il suo inconfondibile stile, Pinter dipinse i 22 Trionfi dei Tarocchi dell’Immaginario[1], pubblicati da Lo Scarabeo di Torino con la presentazione dell’eminente storico dell’arte Federico Zeri. Tra il 2000 e il 2002, Pinter lavorò ai 56 Arcani Minori, anche questi editi da Lo Scarabeo.

Sebbene fosse stato colpito da una grave malattia, Pinter continuò a lavorare fino al 28 febbraio 2008, data della sua scomparsa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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