6 MARZO 2013 ORE 07:42 GRILLO: “Non daremo la fiducia a un governo di partiti, siamo pronti a fare il nostro dovere in Parlamento, l’ordine centrale della democrazia italiana. Andremo avanti per la nostra strada”—CHIARA: QUANDO UNO SCEGLIE L’ALLARGAMENTO DEL PROPRIO BUCO DEL CULO INVECE DEL BENE DI UN PAESE A PEZZI.

M5S: “No a un governo di partiti. Se tecnico, valuteremo” (IERI: NO TECNICO!)

4 marzo 2013
Grillo e Casaleggio a Roma per incontrare i neoeletti, che hanno scelto per alzata di mano i capigruppo di Camera e Senato del Movimento. Il leader: “Andremo avanti per la nostra strada”.
    “Non daremo la fiducia a un governo di partiti, siamo pronti a fare il nostro dovere in Parlamento, l’ordine centrale della democrazia italiana. Andremo avanti per la nostra strada”. Assediato da microfoni e taccuini, Beppe Grillo arriva all’Hotel Universo, vicino alla Stazione Termini, per l’assemblea con i suoi neoletti, nonostante il lutto per la morte del suocero. In diretta streaming su Youtube, il leader del Movimento 5 Stelle prende subito la parola per ribadire il no a un governo con Pdl e Pd e annunciare i due capigruppo “designati” per il primo trimestre: la romana Roberta Lombardi alla Camera e al Senato il siciliano Vito Crimi, nato e cresciuto al Brancaccio di Palermo ma eletto in Lombardia (entrambi sono stati scelti per alzata di mano anche se per regolamento l’operazione dovrà ripetersi quando i due rami del Parlamento saranno ufficialmente insediati e si riuniranno i gruppi).

    Grillo: “Pd e Pdl sono già d’accordo”
    – Grillo non replica all’aut aut lanciato da Pier Luigi Bersani (“Grillo decida cosa vuole fare o si va tutti a casa“), ma nelle due ultime interviste rilasciate alla stampa straniera chiude la porta a ogni “inciucio” e pronostica un  esecutivo Pd-Pdl guidato da Corrado Passera: “Sono già d’accordo per mettersi assieme e governare facendoci passare come degli irresponsabili, ma noi saremmo irresponsabili se ci alleassimo con loro”. In attesa delle prossime mosse del Quirinale, Crimi non esclude un esecutivo tecnico: “Vediamo, prima lo facciano poi valuteremo”. (SUBITO SMENTITO DA GRILLO, CRIMI AFFERMA ALLORA CHE “NON L’HA MAI DETTO—VEDI VIDEO SU YOU TUBE DEL 4-5 MARZO)
    Le parole di Grillo, quindi, non aiutano a sciogliere i molti nodi che pesano sulla fase post voto, in attesa che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (che nella giornata di lunedì 4 marzo ha ricevuto il premier  uscente Mario Monti e avrebbe sentito al telefono Romano Prodi) avvii le consultazioni.
    Intanto anche dal Pdl arriva un monito, rivolto ai Democratici. “E’ vero, tocca al Pd la prima parola, ma sono pregati calorosamente di non fare drammaticamente sbattere il Paese contro un muro”,avverte via Twitter Angelino Alfano.
    Crimi: “Non diamo la fiducia a un governo di partiti” – Una conferma all’indisponibilità a votare la fiducia a qualsiasi governo arriva dal neo capogruppo Crimi: “Valuteremo qualsiasi proposta alternativa a un governo di partiti. Per il momento non c’è nessuna proposta sul tavolo, quando Napolitano farà la sua, valuteremo il da farsi”.
    Ma su una cosa i 5 Stelle non hanno alcun dubbio: “No ad un governo di partiti. Su questo siamo sempre stati coerenti. Questi sono i partiti per i quali abbiamo fatto una campagna elettorale chiamata ‘tsunami’, una scelta fatta non a caso. Sono questi, infatti, i responsabili della situazione in cui versa il Paese”

     

    Lombardi: “Meglio un governo 5 Stelle”Roberta Lombardi, neoeletta dai 5 Stelle capogruppo alla Camera rimarca che “la migliore soluzione per noi resta un governo a 5 Stelle”.

     

    Quanto alle consultazioni con il presidente della Repubblica, Crimi spiega che “a Napolitano noi riporteremo i 20 punti del nostro programma che costituiscono la priorità”.

    In particolare,  puntualizza: “i fondi dei nostri gruppi parlamentari non saranno  gestiti da Grillo e Casaleggio” (come stabilito precedentemente da Grillo e Casaleggio).

     

    Crimi assicura: “Non abbiamo fatto richiesta di rimborsi elettorali. Noi non li prendiamo e per noi il discorso è chiuso qui. La trasparenza è nel nostro dna, abituatevi a questa nuova modalità di fare politica”.

     

     

    D’Alema: “Nessuna soluzione può prescindere dal Pd” – Bersani non parla, ma fa sentire la sua voce Massimo D’Alema: “Ha ragione il segretario: il Pd è la prima forza del Paese e ha la maggioranza assoluta alla Camera. Nessuna soluzione può prescindere dal Pd”.  L’ex premier esclude un accordo col Pdl e si sofferma su Grillo: “Gli chiediamo di prendersi le sue responsabilità. Chi si presenta alle elezioni e ottiene un risultato così importante ha delle responsabilità”.

    Intanto, si parla sempre dell’eventualità di anticipare la prima seduta del nuovo Parlamento, fissata per legge il 15 marzo. Tra le ipotesi sul tavolo, quella di insediare le nuove Camere lunedì 12 (POSSIBILITA’ ESCLUSA IERI, 5 MARZO, DA NAPOLITANO)

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    1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

      Una cosa mi salta in mente chiara in questi giorni: tutti quelli che ho sentito parlare in tv sottolineano sempre, e quasi esclusivamente, gli errori della sinistra, soprattutto naturalmente del PD. Sulla gravità del comportamento dei leader 5 Stelle nessuno dice mai niente o quasi: non si vede nessun pericolo per la democrazia, non si sottolinea che la Costituzione viene ignorata, non è stato detto quanto la società di Casaleggio guadagnerà dall’affidamento, quasi sicuro, della pubblicità-informazione del gruppo parlamentare (80 milioni di euro solo dalla Camera per il prossimo quinquiennio), non si dice che i 5 Stelle si sono finora, almeno a parole, ridotti lo stipendio, ma non hanno parlato di tutti gli altri benefici economici, che sono molto di più dello stipendio. La capogruppo alla Camera, eletta con 37 voti su 109 dall’assemblea dei grillini, afferma impunemente che Casa Pound non è fascista se non nei simboli e che del resto il fascismo ” prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia”. Sempre sul suo blog del 21 gennaio scorso sui sindacati afferma:”… si sono trasformati in grumi di potere che mercanteggiano soldi, cariche…diventati i loro ( dei padroni ) complici di inciuci alle spalle dei lavoratori”. Non sembra interessare a nessuno che Grillo non ammetta la stampa, che gli eletti al Parlamento siano stati scelti da una ristrettissima cerchia di persone, che tutto dipenda dai capi, tra l’altro graziosamente fuori dalla mischia. Invece si parla molto della sconfitta del PD, dell’inadeguatezza di Bersani, dello straordinario genio della comunicazione, ecc. Ma è possibile che il profumo della vittoria inebrii così immediatamente le persone? Nessuno di quelli che appaiono in tv dice che moltissimi dei punti dei 5 Stelle sono esattamente quelli del PD, solo con l’aggiunta di cose disastrose come l’uscita dall’Euro. E del lavoro, che è la vera causa di questo sfracello, non lo si vede molto nei punti 5 Stelle, mentre è al primo posto nel programma PD. Sembra che un ottenebramento si sia steso sull’Italia e che anche la Sinistra, continuamente oltraggiata e umiliata, riconosciuta solo nei suoi imperdonabili difetti, stia zitta, come annichilita, invece di proclamare la pochezza e l’ignoranza dei suoi nemici. Perché non si dice anche ai 5 Stelle che forse, mettendosi insieme sui punti comuni, che sono molti, si riuscirebbe a cambiare in meglio l’Italia? Questo andrebbe sottolineato moltissimo ( un po’ l’ha già accennato Bersani da Fazio), perché ci sono le possibilità concrete in Parlamento di andare avanti per una buona strada, se non prevale la meschinità e l’ignoranza. A proposito della trasmissione di Fazio, non so se si notava che l’intervistatore aveva l’aria di trattare Bersani come il parente sfortunato, a cui non si può chiudere la porta in faccia, ma che si è felici quando ci lascia. Poi è subito subentrata la Littizzetto a dire che Bersani è come “Il gratta e perdi”, dimostrando ancora una volta il suo alto e britannico senso “of humor”.

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