5 febbraio 2013 ore 07:16 MENTRE…”TUTTI STANNO COSI’ FLORIDI AL SOLE D’APRILE”…I MANAGER DI STATO HANNO UN AUMENTO DI 9 MILA EURO…CHE FARE? una nota di chiara su BERSANI SENTITO IERI SERA SU LA 7.

DA MANAGER ONLINE 5 FEBBRAIO 2013

Aumentano paga dei manager di Stato e disoccupazione

Mentre il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto livelli disastrosi, sono aumentate le paghe dei manager di Stato: 9 mila euro in più.

Il tasso di disoccupazione dei manager italiani – e non solo – è salito a livelli vertiginosi ma, al contempo, è aumentata di altri 9 mila euro la paga degli stessi. Informazioni più dettagliate a tal riguardo pervengono grazie ai nuovi dati condivisi da Istat.

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A dicembre, la disoccupazione degli italiani è arrivata a quota 11,2% (SU CENTO ITALIANO, QUASI 12 SONO DISOCCUPATI), in aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,8% su base annua. Un tasso che rappresenta la peggiore performance dell’Italia negli ultimi 15 anni.

Procedendo con l’analisi delle differenze tra uomini e donne, il tasso di disoccupazione maschile è cresciuto dello 0,1% giungendo al 10,6% nel giro di un mese, e su base annua dell’1,9%. Quello femminile invece è si attesta al 12,1%, è rimasto invariato rispetto a novembre mentre su base annua è aumentato dell’1,6%.

E mentre gli italiani non riescono a trovare lavoro, chi occupa una posizione dirigenziale nella Pa (Pubblica Amministrazione) vede aumentare ancora il proprio stipendio: il tetto per il 2013 sarà alzato a 302.937 euro, vale a dire un aumento del 3,1% rispetto all’anno 2012.

I super manager avranno una sorta di adeguamento all’inflazione dello stipendio. Una critica a tal riguardo è pervenuta da Giovanni Faverin, segretario generale del pubblico impiego della Cisl: «è scandaloso che esistano meccanismi che aumentino del 3% il compenso dei dirigenti che prendono 10 volte tanto lo stipendio medio del lavoratore del pubblico impiego e che nessuno delle coalizioni che si presenta alle elezioni inserisca nei programmi una seria riflessione sul rinnovo dei contratti».

 

CHIARA: ho sentito Bersani ieri sera al programma “Piazza pulita”: lui, chi lo segue lo sa, non è abile parlatore, “non buca lo schermo”, come ho sentito dire una volta, magari citando a sproposito, “è l’opposto di Berlusconi” nel fare campagna elettorale:

avendo seguito tutti da molto vicino, questo mi sento di affermarlo, forse per questo non vincerà? Perché “non fa la testa degli italiani, ma vuole farli ragionare e pensare”? Vuole farli scegliere su dei dati concreti, non su balle che-fuori il momentaneo sollievo -ci porteranno ancora più miseria e tasse? Possibile che gli italiani siano tutti dei bambini che si mangiano sempre l’uovo senza mai poter avere una gallina domani? Bersani e Renzi (era ieri sera dalla Gruber al programma Otto e mezzo su LA 7)  vogliono parlarci come cittadini quali siamo (o dovremmo essere) e non quali sudditi “senza testa” , dei bambini sostanzialmente, che vanno dietro al primo che gli toglie il diritto di pensare e di scegliere cosa è bene per la loro vita. Così, entra, lui, nella nostra testa a far da padrone, pensa lui per noi, e decide, sempre lui “per” noi, lui solo e i suoi interessi particolari, della nostra vita, quella di adesso e quella futura…

ma non solo decide la nostra vita, ma quella dei nostri figli, cui prepara, al nostro posto di genitori, il loro futuro.

Che fare di diverso? Siamo talmente occupati a sopravvivere! Nessuno, neanche la scuola, ci ha abituati “a pensare”, a riflettere sulle conseguenze delle nostre scelte, meglio, ci ha lasciato in balìa delle nostre “credenze”, basate sull’immaginazione e le emozioni, anche sui nostri bisogni, sì, questo è giusto, ma una credenza non ci permette mai di chiederci: per ottenere questo, che prezzo devo pagare? Che prezzo sto già pagando e ottengo…?   gli altri, quelli che contano sempre, non solo durante le elezioni, che prezzi pagano per avere ciò che hanno? E’ giusto così? E questa “l’Italia giusta” che ci aiuta?

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