BOB DYLAN (Duluth, INGHILTERRA 24 maggio 1941)
HOW MANY ROADS…BOB DYLAN 1963
How many roads most a man walk down
Before you call him a man ?
How many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand ?
Yes, how many times must the cannon balls fly
Before they’re forever banned ?
The answer my friend is blowin’ in the wind
The answer is blowin’ in the wind.
Yes, how many years can a mountain exist
Before it’s washed to the sea ?
Yes, how many years can some people exist
Before they’re allowed to be free ?
Yes, how many times can a man turn his head
Pretending he just doesn’t see ?
The answer my friend is blowin’ in the wind
The answer is blowin’ in the wind.
Yes, how many times must a man look up
Before he can see the sky ?
Yes, how many ears must one man have
Before he can hear people cry ?
Yes, how many deaths will it take till he knows
That too many people have died ?
The answer my friend is blowin’ in the wind
The answer is blowin’ in the wind.
Quante strade deve percorrere un uomo
Prima che lo si possa chiamare uomo?
Sì, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba
Prima che possa riposare nella sabbia?
Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare
Prima che siano per sempre bandite?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento
Quante volte un uomo deve guardare verso l’alto
Prima che riesca a vedere il cielo?
Sì, e quante orecchie deve avere un uomo
Prima che possa ascoltare la gente piangere?
Sì, e quante morti ci vorranno perchè egli sappia
Che troppe persone sono morte?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento
Quanti anni può esistere una montagna
Prima di essere spazzata fino al mare?
Sì, e quanti anni la gente deve vivere
Prima che possa essere finalmente libera?
Sì, e quante volte un uomo può voltare la testa
Fingendo di non vedere?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 Milano
Lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e Sabato dalle 9.30 alle 22.30
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura.
Ingresso libero
BOB DYLAN 2012
Bob Dylan
Palazzo Reale, Milano
The New Orleans Series. Liberamente ispirati ad alcune fotografie, i dipinti del cantautore alternano soggetti isolati a scene corali dove i personaggi vivono una tensione profonda, definendo un’atmosfera sospesa. L’occhio si trasforma in una lente capace di sostituire la registrazione della realta’ al ricordo. A cura di Francesco Bonami.
comunicato stampa
A cura di Francesco Bonami
“Bisogna credere in ciò che si fa e dedicarsi a quello.
È facile rimanere intrappolati in quello che la gente pensa che dovresti fare .
Ma restare convinti di questo ha un suo prezzo.”
(Bob Dylan)
…
Dal 5 febbraio al 10 marzo 2013 Palazzo Reale ospita la prima mostra dei dipinti di Bob Dylan in Italia,
esponendo nelle stanze dell’Appartamento di Riserva la serie più recente delle creazioni dylaniane
realizzata dall’artista nel 2012. La mostra è curata da Francesco Bonami.
Tutti conoscono Bob Dylan come musicista, poeta della canzone e autore di testi entrati nella storia della
musica come colonna sonora della vita di intere generazioni, pochi però sanno che Dylan è da sempre anche un artista visivo, che disegna fin da quando era molto giovane e che verso la fine degli anni ‘60 ha iniziato a dipingere.
Il set dei 22 dipinti esposti nelle sale di Palazzo Reale sarà una New Orleans impregnata nell’atmosfera un po’ losca ma cool degli anni ‘40 e ‘50. Basati su immagini fotografiche, i dipinti si muovono fra l’isolamento dei soggetti e scene dove i personaggi sono immersi in una tensione ed una violenza intime . Amore e violenza sembrano però rimanere sempre sul bordo della tela, creando una strana atmosfera di sospensione. L’emozione rimane intrappolata nel dipinto, in attesa che lo sguardo dello spettatore la liberi. Anche il tempo è come rallentato e Dylan unifica la sua illusione pittorica svuotando quasi completamente i lavori del loro colore, come su una vecchia pellicola un po’ sbiadita. L’occhio si trasforma così in una lente capace di sostituire la registrazione della realtà al ricordo.
Ufficio stampa Elena Conenna T 0288453314 elenamaria.conenna@comune.milano.it
Presentazione alla stampa Lunedì 4 febbraio, alle ore 12
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