LA SCHIAVITU’ ANIMALE
Gli animali sono i moderni schiavi
della nostra società. Per loro non c’è libertà,
ma ci sono mercati, gabbie, catene,
tratte internazioniali, sofferenza, frustate, morte.
Gli animali sono schiavi per produrre cibo,
per essere cavie nella ricerca, per farne
pelli e pellicce, per far divertire il pubblico
dei circhi, per sagre, feste paesane, corride, caccia e pesca.
Abbattere questa concezione è il primo
passo fondamentale verso la liberazione degli animali.
Anche noi siamo cresciuti mangiando
animali e siamo stati almeno una volta allo zoo,
al circo, in un delfinario. Ci siamo sempre sentiti forse
piu’ a nostro agio a giocare e coccolare un cane
o contemplare scoiattoli e uccellini che tra gli altri
esseri umani, eppure ci è voluto molto, per tutti,
per far venire a galla e affrontare le nostre contraddizioni,
per guardarci allo specchio e ammettere che stavamo
sfruttando quegli stessi esseri che dicevamo di amare,
e per decidere che dovevamo cambiare veramente qualcosa.
Abbiamo sempre saputo e sentito che era sbagliato mangiare
animali, o rinchiuderli, ucciderli, usarli, eppure abbiamo
continuato a mangiare carne, usare prodotti testati e
provenienti dallo sfruttamento animale, pur essendone consapevoli,
perché non è mai facile cambiare qualcosa che ti è stato
inculcato dalla nascita e che è considerato assolutamente
normale dalla maggioranza delle persone che ti circondano.
Non è un caso se i macelli vengono costruiti lontani
dagli occhi della gente, se le porte dei laboratori
vengono tenute chiuse, questo aiuta le persone
a tenere la testa nascosta sotto la sabbia, a non
vedere l’evidente crudeltà che ci circonda in ogni istante,
di cui siamo tutti complici.
Alcuni cercano di reprimere la loro consapevolezza,
i proprio sentimenti, nascondendosi dietro montagne
di giustificazioni prefabbricate. Ci insegnano fin da bambini a farlo,
ci dicono che vedere una tigre che salta nel fuoco è divertente,
che mangiare altri animali fa parte della catena alimentare,
che è piu’ importante la vita di un bambino che quella di un
animale sacrificato per la scienza, che gli zoo ricreano un habitat
naturale perfettamente adatto ad ogni animale rinchiuso,
che i cavalli adorano correre negli ippodromi, e cosi’ via.
Chi caccia, macella, scuoia e picchia gli animali è considerato
crudele, ma tutti si sentono a proprio agio se qualcuno lo fa
per loro. In molti rabbrividiscono vedendo le immagini
dei maltrattamenti che ogni giorno vengono perpetrati
sugli animali, ma la conseguenza è troppo spesso
il voltarsi dall’altra parte, il non riuscire a guardare,
l’accettazione più o meno esplicita che si tratti di un
male necessario ed inevitabile. Lo sconvolgimento non è tale da portare a un cambiamento.
Ma arriva un momento, per alcuni, in cui sai
di non poter piu’ mentire a te stesso, di non
poter piu’ reprimere i tuoi sentimenti, in cui
cominci a vedere sempre piu’ distintamente
le sbarre della gabbia, allora non puoi piu’
far finta di non vedere l’assurdità’ del dolore
e della sofferenza che ci circondano da ogni parte,
e decidi, che per quanto sia possibile, vuoi cercare
di non essere piu’ parte di tutto questo.
Da quel momento scaturiscono necessariamente delle scelte,
che ti portano a cambiare alimentazione, a cambiare i tuoi acquisti,
a condividere la tua vita con un animale salvato da qualche
situazione di sfruttamento o ad attivarti in prima persona
per diffondere una cultura diversa.
Da quel momento sei parte del cambiamento e
del movimento per la liberazione animale.
Vuoi aiutarci a fermare lo sfruttamento animale?
Prendi parte ai nostri progetti! (per collegarvi, dovete prendere il blog su Google)