PRIMO GENNAIO 2012 ORE 18:03 BUON ANNO DALLE PRIMARIE DEL PD!

chiara: lascio i titoli di altri articoli per chi vuole andare su repubblico online a leggerli (attenzione: repubblico con la “o” finale)

Primarie Pd, oltre 1 milione al voto. Fassina in testa a Roma, bene la Finocchiaro. Bersani: “Felice per giovani e donne”

Partecipazione pari a circa un terzo rispetto alla sfida Renzi-Bersani. Urne in undici regioni dopo le nove di sabato. Nel Lazio oltre 90mila elettori, circa 35mila a Bologna. Molti outsider vicini alla vittoria. In Puglia, Pd e Sel hanno organizzato il voto disgiunto ma negli stessi seggi: risultato molto positivo

Primarie Pd, oltre 1 milione al voto. Fassina in testa a Roma, bene la Finocchiaro. Bersani: "Felice per giovani e donne"

ROMA – Più di un milione di militanti ed elettori hanno partecipato alle primarie parlamentari del Pd. Circa un terzo di quelli che andarono alle urne il 25 novembre scorso per il primo turno per il candidato premier, circa la metà dei votanti al ballottaggio tra Bersani e Renzi del 2 dicembre. Sabato, per le prime nove regioni i votanti avevano superato quota 400 mila, ieri nelle altre 11 (Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna) l’affluenza dovrebbe essere stata persino un po’ più alta. “Dai primi risultati delle primarie parlamentari successo di giovani e donne. Ne sono felice”. E’ questo il primo commento, su twitter, del segretario del Pd Pier Luigi Bersani.

Dati che, complessivamente, possono essere giudicati soddisfacenti: era una prova difficile, relegata in date quasi impossibili, condizionata dall’accelerata data alla crisi, voluta e realizzata più come gesto di significato politico che per il risultato pratico che poteva avere. Chi l’ha criticata ha detto che era una “foglia di fico” sull’impossibilità di cambiare la legge elettorale, chi l’ha difesa ha sostenuto che, comunque, era sempre meglio che lasciar scegliere i vertici del partito. Alla fine, gli elettori hanno dimostrato di apprezzarla e, dove è stato possibile, hanno lanciato precisi segnali votando i candidati

più giovani, le donne, gli outsider e i più legati al territorio anche a scapito di qualche dirigente. Vediamo qualche dato relativo, per ora, più all’affluenza che ai risultati.

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Lazio. Sono stati circa 95.000 alla fine i votanti nel Lazio. A Roma il dato definitivo parla di oltre 46.500. Alla fine è stato confermato il trionfo di Stefano Fassina con oltre 11.700 voti. Dietro di lui, Ileana Argentin e Micaela Campana con 6.800 preferenze, e Umberto Marroni con poco più di 5.400. Oltre quota 4.000 sono andati anche Matteo Orfini e Marianna Madia (4.900), Roberto Morassut (4.500), Monica Cirinnà (4.400) e Roberto Giachetti (4.200).

Toscana. Anche in Toscana exploit delle donne: su 13 federazioni, in 7 è risultata prima una candidata. La più votata in assoluto è Elisa Simoni, 39 anni, attuale assessore al lavoro della Provincia di Firenze, che ha ottenuto 10.535 voti. Dietro si sono piazzati Dario Nardella e Rosa Maria Di Giorgi, rispettivamente vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione a Palazzo Vecchio, entrambi molto vicini al sindaco ‘rottamatore’.
A Prato è in testa Matteo Biffoni, a Grosseto Luca Sani, a Empoli-Valdelsa il sindaco (renziano) di Vinci Dario Parrini. Ad Arezzo guida Marco Donati, a Pistoia vince Caterina Bini, a Siena Susanna Cenni, a Livorno il senatore uscente Marco Filippi.

Emilia Romagna. L’affluenza definitiva nei 145 seggi a Bologna e provincia (esclusa Imola) alle ore 21 è di 34.489 votanti. Il dato – spiega una nota del Pd – è pari al 32,78% rispetto alle primarie del 25 novembre, e al 35,76 % di quanti votarono il 2 dicembre per il ballottaggio Bersani-Renzi. In tutta la regione hanno votato 151.339 persone, un dato superiore all’attesa: l’asticella della “soddisfazione” era stata fissata a quota centomila. A Bologna, dove ha votato Romano Prodi, la vittoria sembra andare ad Andrea De Maria (10.443 voti), che si proietta verso il Parlamento in compagnia del sindaco del Comune terremotato di Crevalcore Claudio Broglia, dell’ex presidente di Arcigay Sergio Lo Giudice, dell’ex sindaco di Sasso Marconi Marilena Fabbri e delle parlamentari uscenti Rita Ghedini e Donata Lenzi. Due parlamentari uscenti, però, perdono il loro seggio: si tratta del politologo Salvatore Vassallo e dell’ex Cgil Paolo Nerozzi: entrambi, infatti, non hanno raggiunto i voti necessari per un buon piazzamento in lista. Il settimo posto, l’ultimo che teoricamente sarebbe utile per ottenere un seggio da parlamentare, rischia di essere in bilico. E i due ‘contendenti’ non sono due qualsiasi: si tratta della portavoce di Romano Prodi Sandra Zampa e del presidente dell’associazione delle vittime del 2 agosto Paolo Bolognesi. La querelle nasce dal fatto che, secondo un’interpretazione delle regole, l’alternanza uomo-donna dovrebbe partire dal candidato più votato. Quindi, visto che il maggior numero di voti li ha avuti Andrea De Maria, i teorici sette candidati bolognesi sarebbero dovuti essere quattro uomini e tre donne. Tuttavia la donna quarta classificata, Sandra Zampa, ha avuto 5.715 voti, oltre 1.200 in più di Paolo Bolognesi e circa 900 in più di Sergio Lo Giudice, terzo classificato fra gli uomini. La questione sarà rimandata alla direzione regionale che il 5 gennaio stilerà le liste definitive. A Piacenza, dove ha votato Bersani, Paola De Micheli si avvia ad aggiudicarsi la vittoria. La deputata bersaniana, a spoglio ancora in corso, ha ottenuto il 65,1% dei voti contro il 34,9% di Marco Bergonzi. A Ravenna, alle 20, avevano votato 14.673 persone (34,61% rispetto alla chiusura dei seggi del 25 novembre). In testa c’è Josefa Idem, la campionessa olimpionica di canoa si avvia a conquistate la candidatura in parlamento. Dietro di lei c’e’ Alberto Pagani segretario Pd del ravennate. ”La grandissima partecipazione di oggi dimostra che la scelta del Pd di fare le primarie per scegliere i parlamentari – ha spiegato Pagani – è la più naturale e giusta per un partito che vuole continuare nel suo percorso di partecipazione e cambiamento”. A Cesena è in testa Enzo Lattuca, segretario provinciale, appena 25 anni. Battuti i renziani Borghetti e Pazzaglia. Rivincita renziana, invece, a Modena dove Matteo Richetti, presidente del consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, uno dei più vicini al sindaco di Firenze, è infatti arrivato primo. Richetti ha preso, stando ai dati quasi definitivi, oltre ottomila voti, superando il segretario Pd e due parlamentari uscenti.

Puglia. La capogruppo uscente del Senato, Anna Finocchiaro (5.056 voti) è al comando in provincia di Taranto (qui tutti i risultati) davanti a Michele Pelillo. Anche a Lecce c’è in testa una donna: Loredana Capone davanti alla deputata uscente Teresa Bellanova. Nella provincia BAT (Barletta-Andria-Trani) è largamente al comando Francesco Boccia. Il coordinatore delle commissioni economiche del Pd alla Camera ha ottenuto oltre 4mila vota, quasi il 70%. A spoglio in corsa, è testa a testa per il secondo posto tra la deputata uscente Margherita Mastromauro, vicina a Massimo D’Alema, e Assuntela Messina sostenuta da Michele Emiliano. Alta l’affluenza: 123.247 votanti alle 17 in tutta la Puglia dove Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà hanno organizzato insieme i seggi: erano gli stessi del 25 novembre e del 2 dicembre e gli elettori potevano chiedere la scheda Pd o quella di Sel. All’appuntamento del 2 dicembre scorso i votanti, alla stessa ora, furono complessivamente 83.375. A Bari hanno votato 31.168 persone, a Brindisi 13.447, a Taranto 15.700, nella Bat 10.402, a Lecce 26.601 a Foggia 25.929.

Sicilia. A Palermo vince il renziano Davide Faraone con circa 3.500 preferenze. Lo seguono tre donne: l’ex consigliere comunale Teresa Piccione, il sindaco di Pollina Magda Culotta e il deputato uscente Alessandra Siragusa. Poi Franco Ribaudo, primo cittadino di Marineo. Soltanto settimo e a forte rischio di esclusione, l’ex segretario generale della Cisl Sergio D’Antoni, parlamentare di lungo corso e viceministro.

Friuli-Venezia Giulia. Ettore Rosato, deputato uscente, ha vinto a Trieste. L’ex sottosegretario ha avuto 1343 voti. Dietro di lui Tamara Blazina con 825 voti, Valentina Baldas con 599, Giancarlo Ressani con 425, Stefania Iapoce con 326. A Pordenone i votanti sono stati 3.358, che hanno espresso le seguenti preferenze: Giorgio Zanin 1.921; Lodovico Sonego 1.450; Franca Quas 1.217; Federica Fogolin 985; Annamaria Poggioli 859 e Lorella Stefanutto 753. Sono sicuramente in lista i primi tre: Zanin, Sonego e Quas. A Gorizia hanno votato 2.473 persone che hanno espresso le seguenti preferenze: Giorgio Brandolin 1.712; Laura Fasiolo 969; Roberta De Martin 799; Gloria Revignas 577; Fabio Vizentin 372; Alfredo Pascolin 138.

Basilicata. Il presidente del consiglio regionale, Vincenzo Folino, e il senatore Filippo Bubbico sono stati i più votati, in Basilicata, dove a votare sono a votare sono andati alle urne in 28 mila.

In Sardegna il primo risultato è la vittoria delle donne sindaco. Romina Mura (prima cittadina di Sadali) è la più votata a Cagliari, e Giovanna Sanna (sindaco di Florinas), a Sassari. Tra i volti ‘nuovi’ quello del debuttante Ignazio Angioni (Cagliari), Emanuele Cani del Sulcis, Thomas Castangia e Maria Grazia Dessì a Cagliari, oltre a Peppe Loi in Ogliastra e Luisa Puggioni a Nuoro. Tra i big la spuntano i consiglieri regionali Giuseppe Luigi Cucca a Nuoro e Gavino Manca a Sassari, il senatore uscente Giampiero Scanu in Gallura, i deputati uscenti Caterina Pes ad Oristano, Siro Marrocu nel Medio Campidano, Paolo Fadda a Cagliari, Guido Melis a Sassari.

(31 dicembre 2012)

 

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