2 gennaio 2013 ore 09:57 (da finire, cara chiaretta!) WIKIPEDIA : FRANCO BATTIATO CON ALCUNI VIDEO-CANZONI—-1976 IL PARCO LAMBRO A MILANO—juri camisasca—-QUANDO E’ MODA E’ MODA DI GABER-LUPORINI (non perdetela!)

Franco Battiato

Franco Battiato nel 2008
Franco Battiato nel 2008

Francesco “Franco” Battiato (Riposto, Sicilia, 23 marzo 1945) è un musicistacantautoreregista italiano. Figura tra le più importanti, influenti e innovative di tutto il panorama cantautorale italiano, si è da sempre confrontato con molteplici stili musicali, combinandoli tra loro in un approccio spesso eclettico e originale: si va dagli inizi romantici degli anni sessanta, alla musica sperimentale dei settanta, passando per l’avanguardia colta, la musica etnica, il rock progressivo e la musica leggera, attraversando finanche la musica elettronica e l’opera lirica. Ha sempre conseguito un grande successo di pubblico e di critica, avvalendosi sovente di collaboratori d’eccezione come il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro (coautore di molti suoi brani).

Non solo la musica, ma anche i testi riflettono i suoi molteplici interessi, tra i quali l’esoterismo, la filosofia, la mistica sufi e lameditazione orientale.

Il 6 novembre 2012 è stato annunciato il suo ingresso nella giunta regionale siciliana come assessore al Turismo e allo Spettacolo. L’artista ha però precisato che la sua sarà una delega esclusivamente alla Cultura, definendosi “Assessore alle meccaniche celesti” e rinunciando a qualunque compenso[1].

La carriera musicale

Gli anni Sessanta: I primi singoli

Dopo avere conseguito la maturità al Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale, nel 1965 Battiato si trasferisce dapprima a Roma per poi stabilirsi definitivamente a Milano; lì pubblica due singoli per la rivista di enigmistica Nuova Enigmistica Tascabile, che proponeva come allegati dischi di canzoni celebri, interpretati da cantanti poco conosciuti. In queste due occasioni l’artista appare col nome di Francesco Battiato.

Il primo singolo reca in copertina la foto di Battiato e contiene un brano presentato al Festival di Sanremo 1965 da Beppe Cardile e Anita Harris, L’amore è partito. Il secondo ripropone invece una canzone portata al successo da Alain Barrière…e più ti amo. Tradotto in italiano da Gino Paoli, il brano ritorna nell’album di Battiato del 2008Fleurs 2.

 

 

La canzone di protesta

Insieme al compaesano Gregorio Alicata, già pianista di Edoardo Vianello e autore di un certo successo (suo il brano Tremarella, successo degli anni sessanta), Battiato forma un duo, Gli Ambulanti. I due artisti si esibiscono con un repertorio di canzoni di protesta davanti alle scuole all’uscita degli studenti, suscitando molta curiosità. In questa fase vengono notati da Giorgio Gaber (1967), che propone i loro brani alla casa discografica Dischi Ricordi. Il disco, però, è bocciato dalla stessa Ricordi dopo un provino in sala d’incisione. Il duo si scioglie e Battiato decide di continuare da solo.

Proprio Gaber procura a Battiato un contratto con la casa discografica Jolly, che inserisce la figura dell’artista nel filone di “protesta” che in quel momento andava molto di moda. I primi singoli incisi ufficialmente furono La torreLe reazioni. A questi seguono Il mondo va cosìTriste come me.

 

 

Franco Battiato nella sua prima apparizione televisiva, nel 1967

 

Il singolo La torre accompagna la prima apparizione televisiva dell’artista: poco dopo l’uscita del disco, il 1 maggio 1967Giorgio Gaber lo invitò al programma televisivo che presentava insieme a Caterina CaselliDiamoci del tu. Battiato si esibì proprio con il brano La torre. Ospite del programma, nella stessa puntata, un altro giovane cantautore ancora sconosciuto: Francesco Guccini. E proprio in quella occasione Gaber propose a Battiato di cambiare il nome da Francesco a Franco, proprio per non confondersi con Guccini. «Da quel giorno in poi tutti mi chiamarono Franco, persino mia madre», ricorderà in seguito il cantautore siciliano.

Qualche mese dopo partecipa anche alla III edizione della Caravella dei successi, presentata quell’anno da Mike Bongiorno, che si svolgeva al Teatro Petruzzelli di Bari[2].

Tra le sue prime esperienze, c’è anche quella di attore teatrale: Battiato ha recitato, con un piccolo ruolo, insieme a nomi del calibro diTino Carraro ed Elsa Merlini, in Molto rumore per nulla di William Shakespeare. Collabora inoltre con Gaber scrivendo …e allora dai!, presentata al Festival di Sanremo 1967, e Gulp Gulp, sigla della trasmissione televisiva Diamoci del tu.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=RA-DgTZR53M

 

Il periodo romantico

Nel 1968 cambiò casa discografica, passando alla Philips e abbandonando anche il genere di protesta per incidere dischi romantici più immediati e di facile consumo, con la collaborazione del chitarrista Giorgio Logiri (alcune canzoni scritte dai due vengono incise da altri artisti della stessa casa discografica, come ad esempio A lume di candela, cantata da Daniela Ghibli). Registrò inoltre due brani che la casa discografica pubblicò soltanto nel 1971 (Vento caldoMarciapiede) e ottenne un discreto successo con È l’amore, che vende centomila copie[3].

Nel 1969 il musicista catanese partecipò al Disco per l’estate con il brano Bella ragazza

Testo (: Franco Battiato – Musica: G. Logiri)

Com’è triste in un giorno d’estate
vedere la pioggia che cade giù
e restare da soli in albergo
passare domenica quassù
desolata rimane la spiaggia
con quegli ombrelloni che effetto mi fa
mi vien voglia di far le valigie
e tornare in città.

Senza di te
come si sta
bella ragazza lo sai
non mi diverto
se non ci sei.

E’ finita la pioggia d’estate
è durata un momento non piove più
è tornato di nuovo il sereno
e all’orizzonte il cielo è blu
si è riempita di nuovo la spiaggia
rivedo negli occhi la felicità
mi è passata pian piano la voglia
di tornare in città.
senza di te
come si va
bella ragazza lo sai
l’estate e’ lunga
se non ci sei
nanananana
senza di te
come si sta
bella ragazza lo sai
non mi diverto

che venne poi escluso dalla competizione, insieme a lui era presente un’altra cantante destinata anch’essa alla celebrità, Fiorella Mannoia). Sempre nello stesso anno partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera con Sembrava una serata come tante.

Gli anni settanta: Musica sperimentale e avanguardia colta

 

Franco Battiato durante un’esibizione con il suo gruppo, i Battiato Pollution, nel 1972.

Dal 1971 si dedicò alla musica sperimentale con ampio uso di elettronica con una serie di album per l’etichetta Bla Bla. Il primo di questi fu Fetus (1972) – con un’altra famosa copertina, all’epoca censurata – che vendette circa 7000 copie[4]; del disco venne anche registrata una versione cantata in lingua inglese per il mercato estero intitolata similarmente Foetus.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=4lbtvmKA8rQ

Non ero ancora nato
che già sentivo il cuore
che la mia vita
nasceva senza amore
mi trascinavo adagio
dentro il corpo umano
già per le vene
verso il mio destino.

Il successivo, Pollution (1972), ebbe un discreto successo entrando anche in classifica e risultando il 59º album più venduto dell’anno.[5].

I dischi seguenti furono Sulle corde di Aries (1973), Clic (1974) e M.elle le Gladiator (1975). Un brano di questo primo periodo, Propiedad prohibida (1974) viene utilizzato ancora oggi come sigla del programma Tg2 Dossier. L’album Clic venne inoltre stampato in Inghilterra nel 1974, con l’aggiunta di Aria di rivoluzione da Sulle corde di Aries (tradotta in copertina comeRevolution in the air) dalla Island.

Esperimenti d’avanguardia in collaborazione

 

Franco Battiato nel 1972

Il nome di Battiato appare in molti dei dischi pubblicati dall’etichetta Bla Bla (fondata dal produttore discografico Pino Massara) nel periodo che va dal 1971 al 1974. Nel1971 lo troviamo infatti come coautore del singolo Tarzan dei Capsicum Red, nonché come fondatore e cantante degli Osage Tribe, il suo primo gruppo. Con questi incide, sempre nel 1971, il 45 giri Un falco nel cielo, la cui copertina, raffigurante una testa di bambola con la bocca sanguinante, divenne molto famosa. La canzone fu scelta come sigla del quiz televisivo Chissà chi lo sa? ed è entrata a far parte del canzoniere degli scout[6].

L’anno dopo gli Osage Tribe pubblicano un LP di jazz rock progressivo, intitolato Arrow Head; Battiato non fa già più parte del gruppo, ma compare nel disco in veste di coautore del brano Hajenhanhowa. Inoltre ha collaborato al disco Area di servizio, inciso sempre nel 1972 da Riccardo Pirolli usando lo pseudonimo Genco Puro & Co.: in questo LP Battiato canta in tre canzoni: Giorno d’estateNebbiaBiscotti e the. Battiato ha inoltre realizzato altre produzioni minori dell’etichetta Bla Bla, con le denominazioni SpringfieldIxoColonnello Musch (in quest’ultimo caso collaborando con lo stesso Pino Massara).

Nel 1973 collabora anche con i Jumbo nel loro album intitolato Vietato ai minori di 18 anni?, aggiungendo gli effetti sonori nel brano Gil tramite il suo VCS3. Fondamentale la partecipazione al disco di Juri Camisasca La finestra dentro (1974), album tra i più noti della musica d’avanguardia di quegli anni.

juri camisasca 02

juri camisasca

 

“Nel mio corpo ci sono delle fognature: tutti quanti le chiamano vene ma dentro ci sono dei topi che corrono […]
Io mi gratto continuamente […]ma io non cedo, io sarò sempre un galantuomo sino alla morte. […]
Però quei topi mi danno un gran fastidio […]
Ora mi decido: prendo un martello me lo picchio sulla testa ed ecco che i topi mi escono dal naso”.

 

 

 


Nel 1975 ha partecipato al progetto progressivo/sperimentale Telaio magnetico, per la durata di un piccolo tour nel Sud Italia, insieme a Juri CamisascaMino Di Martino, Terra Di Benedetto, Roberto Mazza e a Lino Vaccina.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=UC3rEHgyZTw

Di questo tour rimane testimonianza in un rarissimo album, Live ’75, uscito in pochissime copie. Inoltre presenziò al Festival del proletariato giovanile tenutosi a parco Lambro nello stesso anno.

 

PARCO LAMBRO- MILANO—IL 1976 DEI GIOVANI “NON INQUADRATI” NELLA POLITICA

 

FEMMINISTE  al parco lambro 1976

 

Il nome di Battiato comparve assieme a quelli dei più grandi artisti della musica italiani quali Francesco Guccini,Lucio DallaGiorgio GaberFrancesco De GregoriAntonello Venditti.

Sperimentazioni con la musica colta

Nel 1976 con la chiusura della Bla Bla passò alla Dischi Ricordi che aveva curato la distribuzione delle ultime produzioni dell’etichetta, e si dedicò alla scoperta delle avanguardie colte con tre album dalla scarsa eco commerciale e non del tutto apprezzati dalla critica. Il primo di questi fu Battiato del 1977. In questi anni avvenne l’incontro del cantautore siciliano con Giusto Pio, un ex violinista che suonava nelle orchestrine di musica leggera nei programmi di intrattenimento e di varietà della RAI negli anni settanta. Giusto Pio gli impartirà, negli anni seguenti, lezioni di violino.[7] Con il violinista compose Juke Box, che doveva essere la colonna sonora del film tv Brunelleschi, ma che venne inseguito rifiutato dai produttori. Infine l’ultimo album pubblicato con la Dischi Ricordi fu L’Egitto prima delle sabbie (1978).

(L’Egitto prima delle sabbie è un album musicale di Franco Battiato, pubblicato nel 1978 con etichetta Dischi Ricordi. Il brano omonimo consiste nella ripetizione di una scala di note dove varia solo la distanza tra le esecuzioni. L’album vinse il premio Stockhausen, festival internazionale per pianoforte).

Con L’Egitto prima delle Sabbie, brano di 14 minuti di pianoforte “zen”, con un solo accordo ripetuto, si aggiudicò nel 1979 il Premio Stockhausen di musica contemporanea. In questo periodo, insieme a Pio, Battiato assunse la direzione musicale dello spettacolo di Giorgio Gaber Polli d’allevamento: i due si occuparono degli arrangiamenti delle canzoni, utilizzati poi nel disco dal vivo tratto dallo spettacolo.

 

Quando è moda è moda (Polli d’allevamento, 1978, gaber-luporini)

Mi ricordo la mia meraviglia e forse l’allegria
di guardare a quei pochi che rinunciavano a tutto;
mi ricordo certi atteggiamenti e certe facce giuste
che si univano in un’ondata che rifiuta e che resiste.
Ora il mondo è pieno di queste facce
è veramente troppo pieno
e questo scambio di emozioni, di barbe, di baffi e di chimoni
non fa più male a nessuno.

Quando è moda è moda, quando è moda è moda.

Non so cos’è successo a queste facce, a questa gente
se sia solo un fatto estetico o qualche cosa di più importante,
se sia un mio ripensamento o la mia mancanza di entusiasmo
ma mi sembrano già facce da rotocalchi,
o da Ente del Turismo.

Quando è moda è moda, quando è moda è moda.

E visti alla distanza non siete poi tanto diversi
dai piccolo-borghesi che offrono champagne e fanno i generosi
che sanno divertirsi e fanno la fortuna e la vergogna
dei litorali più sperduti e delle grandi spiagge
della Sardegna.

Quando è moda è moda, quando è moda è moda.

E anche se è diverso il vostro grado di coscienza
quando è moda è moda non c’è nessuna differenza
fra quella del play-boy più sorpassato e più reazionario
a quella sublimata di fare una comune
o un consultorio.

Quando è moda è moda, quando è moda è moda.

Io per me se c’avessi la forza e l’arroganza
direi che sono diverso e quasi certamente solo
direi che non riesco a sopportare le vecchie assurde istituzioni
e le vostre manie creative, le vostre innovazioni.

Io sono diverso,
io cambio poco, cambio molto lentamente
non riesco a digerire i corsi accelerati da Lenin all’Oriente
e anche nell’amore non riesco a conquistare la vostra leggerezza
non riesco neanche a improvvisare e a fare un po’ l’omosessuale
tanto per cambiare.

Quando è moda è moda, quando è moda è moda.

E siete anche originali, basta ascoltare qualche vostra frase
piena di parole nuove sempre più acculturate, sempre più disgustose
che per uno normale, per uno di onesti sentimenti
quando ve le sente in bocca avrebbe una gran voglia
che vi saltassero i denti.

Quando è moda è moda, quando è moda è moda.

Io per me se c’avessi la forza e l’arroganza
direi che non è più tempo di fare mischiamenti,
che è il momento di prender le distanze
che non voglio inventarmi più amori
che non voglio più avervi come amici, come interlocutori.

Sono diverso e certamente solo
sono diverso perché non sopporto il buon senso comune
ma neanche la retorica del pazzo
non ho nessuna voglio di assurde compressioni
ma nemmeno di liberarmi a cazzo
non voglio velletarie mescolanze con nessuno
nemmeno più con voi
ma non sopporto neache la legge dilagante
del “fatti i cazzi tuoi”.
Sono diverso, sono polemico e violento
non ho nessun rispetto per la democrazia
e parlo molto male di prostitute e detenuti
da quanto mi fa schifo chi ne fa dei miti
Di quelli che diranno che sono qualunquista non me ne frega niente:
non sono più compagno né femministaiolo militante,
mi fanno schifo le vostre animazioni, le ricerche popolari
e le altre cazzate;
e finalmente non sopporto le vostre donne liberate
con cui voi discutete democraticamente
sono diverso perché quando è merda è merda
non ha importanza la specificazione:
autisti di piazza, studenti, barbieri, santoni, artisti, operai,
gramsciani, cattolici, nani, datori di luci, baristi,
troie, ruffiani,
paracadutisti, ufologi…

Quando è moda è moda, quando è moda è moda.


Gli anni del grande successo

Il ritorno alla canzone avvenne nel 1978 con un 45 giri inciso usando lo pseudonimo Astra (scaduto il contratto con la Ricordi, il disco fu pubblicato dalla Elektra): i due brani, scritti con Pio (ma Battiato utilizzò lo pseudonimo Albert Kui), si intitolavano AdieuSan Marco (entrambi con un testo in francese). L’anno dopo Battiato usò la stessa musica di Adieuper Canterai se canterò incisa da Catherine Spaak (come retro di Pasticcio), e nel 1989 per la canzone Una storia inventata (contenuta nel disco Svegliando l’amante che dorme diMilva).

C.Spaak – Canterai se canterò (Battiato-Pio) – 1979

 

 

MILVA UNA STORIA INVENTATA

Dall’album “Svegliando l’amante che dorme”(Ricordi)

 

Il giovane seduto con in braccio una custodia di violino nella copertina del disco è Stefano, il figlio di Giusto Pio.

 

Franco Battiato a Discoring nel 1981

Nel 1979, grazie agli sforzi di Angelo Carrara, che sarà il suo manager e produttore fino al 1986, passò alla EMI Italiana, imponendo definitivamente il suo ritorno alla canzone, senza dimenticare la sua fascinazione verso gli echi della musica orientale. Infatti, nell’autunno dello stesso anno, registrò, presso gli Studi RadiusL’era del cinghiale bianco. Dell’album venne registrata una prima versione, assai diversa da quella definitiva, in cui spiccava l’assenza di strumenti quali bassobatteria, e che lasciò insoddisfatti gli autori.[8] Vennero quindi chiamati Tullio De Piscopo e Julius Farmer. Una volta completata la registrazione, il disco venne presentato ai dirigenti della EMI, che si rivelarono parecchio reticenti alla sua pubblicazione.[9] Bruno Tibaldi, allora presidente della casa discografica, decise però di procedere all’immissione dell’album su tutto il mercato nzionale.[9] Nonostante il modesto riscontro di vendite e alcune critiche proveniente da alcuni ambienti della stampa,[9] il disco venne riconosciuto da una commissione costituita da varie personalità del mondo della musica, tra cui Renzo Arbore, come il miglior album italiano dell’anno.

 

L’ERA DEL CINGHIALE BIANCO

VIDEO ORIGINALE 1979

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=u3DaVsiWCsU

[10] Seguì poi un tour di quindici date, caratterizzato da una discreta presenza di pubblico,[11] da cui iniziò la collaborazione con Filippo Destrieritastierista che avrebbe collaborato con Battiato fino al 1997. L’anno seguente fu pubblicato Patriots (1980), che in origine doveva chiamarsi I telegrafi del martedì santo, ma si decise per il titolo attuale (mutuato dal brano principale Up patriots to arms) in quanto più d’impatto: l’album ottenne un buon successo, arrivando fino alla trentesima posizione in classifica. Del disco fanno parte numerosi brani divenuti nel tempo dei veri classici dell’intero repertorio del musicista catanese, come Up Patriots to ArmsProspettiva NevskiLe Aquile.

 

Franco Battiato al megafono mentre canta Bandiera bianca (1981)

Mr. Tamburino non ho voglia di scherzare
rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare
siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro.
Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare
quei programmi demenziali con tribune elettorali
e avete voglia di mettervi profumi e deodoranti
siete come sabbie mobili tirate giù uh uh.
C’è chi si mette degli occhiali da sole
per avere più carisma e sintomatico mistero
uh com’è difficile restare padre quando i figli crescono e le mamme imbiancano.
Quante squallide figure che attraversano il paese
com’è misera la vita negli abusi di potere.

Sul ponte sventola bandiera bianca
sul ponte sventola bandiera bianca
sul ponte sventola bandiera bianca
sul ponte sventola bandiera bianca.

A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata
a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie
uh! com’è difficile restare calmi e indifferenti
mentre tutti intorno fanno rumore
in quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore.
Ho sentito degli spari in una via del centro
quante stupide galline che si azzuffano per niente
minima immoralia
minima immoralia
e sommersi soprattutto da immondizie musicali.

Sul ponte sventola bandiera bianca…

Minima immoralia
The end, my only friend this is the end

Sul ponte sventola bandiera bianca..

 

 

chiara:  SONO ARRIVATA FIN QUI

    Nell’ottobre 1981 pubblicò l’album La voce del padrone, titolo ispirato alla casa discografica (distribuita in Italia dalla stessa EMI), promosso in televisione a Discoring, e prima ancora alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, attraverso il singoloBandiera Bianca, dove Battiato cantava da un ipotetico palco elettorale, con tanto di megafono durante il ritornello (che era cantato infatti con una voce amplificata), e lo stuolo del coro dei madrigalisti ad arricchire la coreografia. Dopo un timido successo,[12] a febbraio del1982 l’album iniziò a scalare la classifica discografica, raggiungendo la prima posizione nel mese di marzo, e mantenendo il primato quasi ininterrottamente fino a inizio autunno, insidiato solamente da Bella ‘mbriana di Pino Daniele: fu il primo album a superare, tra settembre e ottobre, il milione di copie vendute,[13] superando ogni aspettativa dell’autore e della casa discografica.[13] A fine anno, inoltre, ricevette il premio Gondola d’oroVenezia come miglior album dell’anno.[14] L’intero album reca canzoni, ancora oggi, molto popolari e diventati dei veri classici della musica italiana, basti pensare alla già citata Bandiera biancaCuccurucucùCentro di gravità permanenteGli uccelliSummer on a solitary beachSentimento Nuevo. L’album è collocato al secondo posto, dalla celebre rivistaRolling Stone, nella lista dei 100 album italiani più belli di ogni tempo.

    Risultati simili all’album precedente vennero confermati da L’arca di Noè (1982), che risultò ancora una volta l’album più venduto in Italia in un anno, nella fattispecie il 1983, preceduto solamente da Thriller di Michael Jackson.[15] In poche settimane vendette circa 550.000 copie[16] e rimase in classifica per molti mesi. La prima canzone del LP, Radio Varsavia, fece molto discutere i critici e Gianfranco Manfredi, dalle colonne del quotidiano La Stampa, accusò impropriamente Battiato di avere inserito nel disco «la cultura della nuova destra».[16] Nonostante il buon riscontro delle vendite, il disco venne accolto in maniera fredda dal grande pubblico[17] e la stessa tournée estiva, nonostante il grande effetto scenografico che si proponeva e la partecipazione del coro dei madrigalisti e di una vasta serie di musicisti, ebbe un successo nettamente inferiore alle aspettative.[17][18] Tante le canzoni da ricordare: Voglio vederti danzare, (sempre richiesta ad ogni suo concerto), Scalo a Grado, usata da Nanni Moretti nella colonna sonora del film Bianca (1983), New FrontiersL’esodoClamori, su testi di Tommaso Tramonti.

     

    Franco Battiato nel 1985, presenta No time no space

    Un buon successo ottenne anche l’album successivo Orizzonti perduti (1983), seppur nettamente inferiore ai precedenti. Nel disco sono presenti le canzoni La stagione dell’amoreUn’altra vitaMal d’Africa. Nel 1984 il cantante siciliano cantò anche all’Eurovision Song Contest in coppia con Alice la canzone I treni di Tozeur, giungendo al quinto posto. Canzone che poi venne inclusa in una versione solista nell’album Mondi lontanissimi del 1985, che raggiunse buoni risultati di vendita. Il disco, anticipato dai due singoli No Time No Space/Il re del mondoVia Lattea/L’animale, raggiunse, infatti, il terzo posto in classifica e risultò il ventitreesimo disco più venduto in Italia durante l’anno.[19] No Time No Space è una sorta di rappresentazione dei misteri dell’Universo con vari sottofondi filosofici, allo stesso modo del brano Via latteaL’animale è una canzone d’amore che non si dimentica: “Vivere non è difficile, potendo poi rinascere, cambierei molte cose, un po’ di leggerezza e di stupidità” [. . .] “Ma l’animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai, si prende tutto, anche il caffè, mi rende schiavo delle mie passioni”. Il re del mondo è invece un nuovo rifacimento, già presente nell’album L’era del cinghiale bianco. Da menzionare infine Chan-son egocentrique, già incisa con Alice nell’album Azimut (1982).

    Il lavoro più ambizioso di quel periodo, risultò comunque essere la Genesi, una sorta di opera teatrale quasi operistica, datata 1987, da inquadrarsi in un’ottica squisitamente colta e fuori da ogni logica commerciale, il cui progetto fu curato da Battiato, già dal 1983.[20] Dopo aver eseguito saltuariamente in concerto alcuni pezzi del lavoro,[21] la prima rappresentazione completa si tenne presso il Teatro Regio di Parma il 26 aprile 1987. Il disco fu pubblicato da BMG Ricordi.

    Da Fisiognomica al primo live Giubbe Rosse [modifica]

    Terminate le rappresentazioni di Genesi, Battiato decise di tornare alla composizione di un suo secondo lavoro musicale per il teatro, sempre comunque sulla scia del precedente. Il frutto di questo nuovo lavoro fu Gilgamesh, che originariamente doveva essere presentato nel 1989,[22] ma, inaspettatamente fu lasciato in sospeso, per tornare nuovamente alla canzone d’autore, dando alla luce un nuovo disco di canzoni del 1988 con Fisiognomica.L’ album che vendette oltre 300.000 copie, divenne uno dei maggiori successi dell’anno e fu seguito da un tour svoltosi anche al di fuori dei confini nazionali[23]. Il motivo dell’uscita del disco fu dovuto, a detta dell’autore stesso, dal fatto che più volte l’artista si ritrovò a scrivere materiale di musica leggera, il quale non poteva essere in alcun modo incluso nell’opera Gilgamesh, decidendo di creare un nuovo album di inediti.[24] Proprio grazie a questo disco, nel 1989 venne chiamato da Papa Giovanni Paolo II ad esibirsi in Vaticano, divenendo il primo cantante di musica leggera a tenere un concerto nello Stato pontificio[25]. A differenza dei precedenti album, Fisiognomica si presentò come un disco molto meno commerciale[26]e questo fu dovuto dalle notevoli influenze arabeggianti e da quelle proprie della musica classica,[26] con la partecipazione in alcuni brani di un soprano e la presenza in vari brani del coro[27]. L’album è orientato verso un discorso di spiritualità che caratterizzerà anche le successive opere del musicista nella prima metà degli anni ’90, rappresentando, per l’epoca, un prodotto notevolmente originale.[26] Tra i brani da citare la splendida E ti vengo a cercareVeni l’autunnuL’Oceano di SilenzioSecondo imbrunireNomadi, quest’ultima scritta dal musicista Juri Camisasca.

    Il successivo Giubbe rosse (1989), fu il primo album dal vivo di Franco Battiato e raccoglie registrazioni della sezione invernale del Fisiognomica Tour[28] nei teatri d’ItaliaFrancia eSpagna, e attraversa tutta la carriera del cantautore siciliano (anni ’60 esclusi), dunque dalla sperimentazione al “periodo pop”. Raggiunse il decimo posto in classifica. Il disco contiene l’inedito Giubbe Rosse, la bellissima Alexander Platz, già cantata da MilvaMesopotamia, versione leggermente modificata del brano Che cosa resterà di me scritta da Battiato per l’album Dalla/Morandi (1988) di Lucio DallaGianni Morandi, e da quest’ultimo cantata e Lettera al governatore della Libia, anch’essa modoficata e già scritta nel 1980 per Giuni Russo che la inserì nel suo primo LP Energie (1981).

    Gli anni novanta: gli ultimi album da solista [modifica]

    Nel 1991 uscì Come un cammello in una grondaia, che vendette oltre 25.000 copie[29]. La canzone Povera Patria ricevette inoltre la Targa Tenco[30] e l’album venne eletto miglior disco dell’anno. L’album è diviso in due parti: i primi quattro brani sono opere di Battiato mentre i restanti quattro sono lieder di autori di musica classica. In copertina vi è un particolare da un dipinto di Süphan Barzani, pseudonimo dello stesso Battiato.

     

    Franco Battiato, durante un’intervista nel 1991

    Il titolo del disco è una citazione di Al-Biruni, scienziato persiano vissuto nel XII secolo, che era solito pronunciare tale frase per indicare l’inadeguatezza della propria lingua nel descrivere argomenti di carattere scientifico.[31] Schmerzen è uno dei cinque Lieder del cicloWesendonck-Lieder (WWV 91), composto da Richard Wagner nel 1857 su una poesia di Mathilde Wesendonck Il brano Plaisir d’amour(1785) di Johann Paul Aegidius Martin viene citato da Battiato anche nella canzone Shakleton (Gommalacca1998). Gestillte Sehnsuchtè tratta dall’Op. 91 2 Canti per contralto, viola e pianoforte (18631884) di Johannes BrahmsOh Sweet Were the Hours è tratta dall’Op. 108 Venticinque canzoni scozzesi (1818) di Ludwig Van Beethoven; il testo inglese è attribuito a William Smyth (1765-1849). Il brano fa parte del progetto di Beethoven di ri-arrangiare canzoni del patrimonio popolare britannico.[32][33]

    Nel 1993 è la volta di Caffè de la Paix, l’album si classificò Miglior Disco dell’Anno nel referendum di %3

    Condividi
    Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.