Arnoldo Foà: Il sorriso perduto di Ferrara la mia città di bambino che non conosceva la paura
“””… [ … ] Tutte belle le donne ferraresi, di ogni età: si fermano per un saluto e poi subito via per le loro commissioni o il lavoro. Questo mi piace dei ferraresi, gente che ha sempre da fare e da lavorare, ma che non lesina mai un sorriso o un saluto, che ti sa parlare senza fronzoli e dirti anche quello che non va, ma sempre con la dolcezza dello sguardo; non si lasciano scoraggiare dai ‘no’ e dalle avversità, e sanno sempre parlarti con un garbo che altrove, purtroppo, non ho più ritrovato. Così sono i miei amici ferraresi di oggi, il direttore del Conservatorio di Ferrara Giorgio Fabbri, e Maurizio Pagliarini, il mio editore Giuliano Antonioni e tutti gli altri amici. Questo terremoto non abbetterà la bellissima Ferrara, ma si dovrà pensare al più presto al Teatro Comunale e agli altri monumenti danneggiati: di fronte alle tragedie di chi perde la vita, la casa o il lavoro, può sembrare poco sensibile questo mio pensiero, ma il teatro e i luoghi della cultura e della bellezza sono il cuore di una città, e del senso di civiltà, e sono anche posti di lavoro, una verità spesso dimenticata. Non è vero che per un attore tutti i teatri sono uguali: anche se ci fermiamo per poco tempo, l’ attenzione dei cittadini verso il loro teatro fa comprendere e amare ( o non amare ) di più la città che ci ospita, perché ne rivela la sensibilità. Nelle città dell’ Emilia così colpite dal terremoto, i teatri li ricordo tutti belli, tenuti con cura, orgoglio e amore. …”””
( da La memoria ‘La mia Emilia‘ di Arnoldo Foà, la Repubblica di Lunedì 4 Giugno 2012 )
Tadao Ando: … non potrei vivere fuori del Giappone
“””… […] D. La vera differenza tra un adulto e un bambino ? R. < I bambini hanno degli ideali. Il mio desiderio è essere un adulto idealista >. D. Un bambino le chiede perché si muore. Cosa gli risponde ? R. < Gli direi che fa parte della provvidenza della natura >. …”””
( da D di Repubblica del 19 Maggio 2012 ) Cinque domande a Tadao Ando, architetto giapponese Pritzker Prize 1996 )