Siamo donne è un film collettivo italiano del 1953.
Il film è diviso in cinque parti: la prima è un prologo, mentre le successive quattro raccontano particolari episodi della vita di quattro attrici famose, Alida Valli, Ingrid Bergman, Isa Miranda e Anna Magnani, viste come donne comuni piuttosto che come star del cinema.
Regia Gianni Franciolini, Alfredo Guarini, Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Luigi Zampa
Soggetto Cesare Zavattini
Sceneggiatura Cesare Zavattini, Luigi Chiarini
Musiche Alessandro Cicognini
Interpreti e personaggi
- Primo episodio: Emma Danieli, Anna Amendola, Luciana Gilli
- Secondo episodio: Alida Valli
- Terzo episodio: Ingrid Bergman, Albamaria Setaccioli, Renzo Rossellini jr. (non accreditato)
- Quarto episodio: Isa Miranda, Roberto Giagnoni
- Quinto episodio: Anna Magnani
https://www.youtube.com/watch?v=ttrYiB1TxPg
https://www.youtube.com/watch?v=ttrYiB1TxPg
Anna Magnani (Quinto episodio)
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Regia: Luchino Visconti
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Sceneggiatura: Suso Cecchi D’Amico, Cesare Zavattini
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Fotografia: Gábor Pogány
Nel quinto episodio la protagonista è Anna Magnani, che interpreta se stessa all’epoca di quando si presentava nel teatro di rivista. Questa si sta recando a teatro in taxi, portando con sé il suo cane. In Piazza di Siena, a Villa Borghese, chiede al tassista di farla scendere e, al momento di pagare la corsa, questi le chiede una lira di supplemento per il trasporto del cane, considerato da lui un cane “non da grembo”. L’attrice si ribella a quanto l’uomo sostiene, sicura che il suo cane sia “da grembo”, e si rifiuta quindi di pagare il supplemento, come dice il regolamento. La discussione va avanti e la donna trascina il tassista prima da una guardia, poi in caserma, per dimostrare infine che è lui dalla parte del torto. All’arrivo in teatro, in ritardo, la Magnani si presenta cantando il famoso stornello romano “Com’è bello fa’ l’amore quann’è sera”.
CRITICA DEL FILM
« È un esperimento di neorealismo zavattiniano, come Amore in città basato su una serie di ritratti di donna il più possibilmente sinceri e autentici, quasi autobiografici. In questo senso appaiono sostanzialmente riusciti gli episodi di Zampa e Rossellini, in cui la Miranda si confessa in pubblico e la Bergman è ripresa nell’intimità della casa, protagonista di una ridicola avventura con una vicina di casa. Drammatico l’episodio di Franciolini con la Valli, mentre un gustoso bozzetto quello di Visconti con la Magnani. Quest’ultimo anzi può essere inserito in una antologia dell’arte cinematografica, anche se il primo posto spetta all’episodio diretto da Rossellini per spregiudicatezza cinematografica..» Gianni Rondolino nel Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1945/1955 Torino 1967
Grandissima la Magnani, che recita come mangia e ci travolge con un impeto di simpatia ( quando gli italiani erano ancora ” brava gente” ?