ceriana, santuario di nostra signora della villa
IL COMUNE DI CERIANA MANTIENE LA FESTIVITA’ CON I CORI E LA òPOESIA DIALETTALE, MA D’ACCORDO CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI, QUEST’ANNO, SOSPENDERA’ IL RINFRESCO PER UNIRSI E SOTTOLINEARE LE PAROLE DEL PAPA AL G20, CHE RIPORTIAMO PERCHE’ A NOI ERANO SFUGGITE:
Citiamo un passo della lettera del Papa al leader del G20 Putin: “A tutti loro, e a ciascuno di loro, rivolgo un sentito appello perché aiutino a trovare vie per superare le diverse contrapposizioni e abbandonino ogni vana pretesa di una soluzione militare. Ci sia, piuttosto, un nuovo impegno a perseguire, con coraggio e determinazione, una soluzione pacifica attraverso il dialogo e il negoziato tra le parti interessate con il sostegno concorde della comunità internazionale. Inoltre, è un dovere morale di tutti i Governi del mondo favorire ogni iniziativa volta a promuovere l’assistenza umanitaria a coloro che soffrono a causa del conflitto dentro e fuori dal Paese”.
(DAL SITO DEL COMUNE DI CERIANA, http://www.comune.ceriana.im.it/it-IT/agenda/2013/9/6/festeggiamenti-della-madonna-della-villa
IL PAESE
CHE BELLA FOTO!
pomeriggio mi ha chiamato una ragazza Pauletta che con la figlia stava andando al Santuario; se non sbaglio oggi finisce la festa; forse voleva dirmi che faceva una preghiera per me, perche’ mi vadano via i dolori…ma l’ho assalita con la storia del matrimonio di Francesca, che lei non sapeva, che domani è venerdì e che ho quasi terrore di presentarmi domenica mattino alle 10 in punto a casa sua, vestita e coiffata e che ne so e che lei mi dica
” Mamma, come ti sei conciata! ” –Il papà l’ha verificato vestito e tutto, la madre si sa, può ” anche stare a casa che non mi offendo (solo perche’ non sto mai bene) “. Vi dirò, spero di fare la mia grassa figura!
Scorcio della “Porta della Pena” dell’Oppidum romano.
a chi piacciono queste cose, è una foto di Ceriana dei primi dei Novecento; è una foto scannerizzata dal libro di Sabine Baring-Giuld ” Un libro sulla Riviera “
View of Ceriana on the Italian Riviera. Image from a scanned version of the book “A Book of the Riviera” by Sabine Baring-Gould from http://www.archive.org/details/bookofriviera00bariuoft. Image has been cropped and sepia tone removed.
Nelle foto si vedono chiese di stile medioevale, oratori, affreschi e credo dei bellissimi portoni, magari in lavagna come in tanti altri paesini dell’entroterra. Bisogna andare a vederla con un po’ di tempo, poi a chi piace, credo ci siano osteria dove si mangi bene benissimo piatti di locali, di cui so uno che non ho mai mangiato e che è la capra con i fagioli.
che piattino sugoso: fagioli, ci vedo le patate, forse cipolline, quei due verdi: fagiolini o piuttosto il verde delle cipolline?
Questo è il piatto tipico per eccellenza di Rocchetta Nervina, un paesino dell’entroterra ligure, dove ogni anno nel mese di agosto si svolge una sagra dedicata alla capra e fagioli che delizia i palati dei partecipanti.
Ingredienti per 6 persone
- capra kg 1 (meglio se la capra che scegliete è bima ossia non è ancora adulta e non ha ancora partorito: la carne dell’animale è quindi più tenera)
- lardo o pancetta grassa
- 150 g di fagioli di Pigna secchi
- 1 cipolla grande
- 1 costa di sedano
- 1 carota
- un mazzetto di rosmarino, alloro, timo e origano
- 4 cucchiai di polpa di pomodoro
- 1 bicchiere di Rossese diDolceacqua doc
- olio extravergine d’oliva taggiasca Cuvea & sale
Tempo di preparazione: 2 ore
Difficoltà: media
Preparazione
In un capiente tegame fate soffriggere in abbondante olio extravergine di oliva taggiasca Cuvea il trito di cipolla, sedano e carota insieme al lardo.
Quando il tutto sarà dorato aggiungete la capra tagliata a pezzi, rigirandola spesso in modo che si rosoli da tutti i lati. Poi versate un bicchiere di Rossese o di vino rosso e lasciate stemperare a fuoco medio per un’ora circa, badando bene che il tutto non si attacchi aggiungendo all’occorrenza un po’ d’acqua tiepida. Nel frattempo aggiungete il mazzetto di aromi, la polpa di pomodoro e il sale .
A parte fate bollire i fagioli di Pigna e quasi a fine cottura cottura scolateli e uniteli alla capra in modo che ultimando la cottura si insaporiscano (occorrerà ancora una mezzora circa).
Una volta che la capra risulterà tenera e ben cotta (si deve quasi sfaldare sotto la forchetta) servitela a tavola bella calda con dei crostini di pane tostato.
VI LASCIO SE VOLETE CIMENTARVI…FIGURARSI UNA CAPRETTA BAMBINA! nE ABBIAMO PUBBLICATO CHE TANTI HANNO AMATO…
DELLE CAPRETTE TIPO COSI’ NE ERAVAMO DIVENTATI AMICI SOPRATTUTTO FRANCESCA, AVEVAMO SCOPERTO CHE AMAVANO DELLE CARAMELLE CON DENTRO UNA COSA BIANCA CHE FA DIGERIRE…
questa deve essere una capretta, ha la barba, sembra molto giovane poveretta, ma forse invece di una capra, potrebbe essere un agnello—le capre non hanno le cornine?
se volete dare un’occhiata a questo blog, specie se siete di queste parti, o anche no, troverete molte cose ” di famiglia”
https://latopinadellavalleargentina.wordpress.com/tag/capre/